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RIGURGITI GIUSTIZIALISTI
DAL BASSO IMPERO

wpe5.jpg (14160 bytes)Mercoledì 28 ottobre alle ore 17.30 nella sede della TOPOLIN EDIZIONI, e abitazione del suo titolare Jorge Vacca è stata effettuata dalla DIGOS e dalla polizia giudiziaria una perquisizione (in base alla legge italiana art. 600 ter. 2 comma sulla pornografia minorile) e un successivo sequestro di 6 pubblicazioni. Il materiale ritenuto "corpo del reato" sono i fumetti "SESSO: ISTRUZIONI PER L’ABUSO" di Alvarez Rabo, "BRIAN THE BRAIN" numeri 1, 2, 3, 4 di Miguel Angel Martin, e "PSYCHO PATHIA SEXUALIS" dello stesso autore. Sono state sequestrate illustrazioni originali di quest’ultimo fumetto, che solo un mese prima era stato esposto nella prestigiosa cornice del SALONE INTERNAZIONALE DEL FUMETTO di Napoli svoltasi a Castel Sant’Elmo, inoltre, la stessa mostra era stata ospitata: al NIGHT WAVE ’98 di Rimini, al SALONE INTERNAZIONALE di Barcellona, sponsorizata dal ministero della cultura spagnolo ed é stata esposta, anche al MOLINO nella BLACK ROOM (ora sala CINEMA) dal 28 dicembre 1997 fino a meta gennaio.

Tutte le pubblicazioni citate sono tuttora reperibili all’INFOSHOP del CSOA.

Sono state inoltre sequestrate:wpe6.jpg (68870 bytes)

- tutte le confezioni di cartoline in cartone serigrafato numerate e firmate da M.A. Martin

- un barattolo di pomodoro con la dicitura "CARNE UMANA IN SCATOLA" illustrata dal noto artista grafico svizzero H.R. Giger

- 2 videocassette dal titolo "BINOMIO OSCURO" del regista Jaume Ballaguero vincitore del premio al miglior CORTOMETRAGGIO nel festival di STIGES e vincitore del premio internazionale CANAL +

- 7 tavole originali e inedite di Martin e 27 fotocopie ingrandite dell’albo "BRIAN THE BRAIN" utilizzate per la mostra dedicata al personaggio.

TUTTO QUESTO MATERIALE È STATO RITENUTO DAGLI INQUIRENTI "A SFONDO SESSUALE E PEDOFILO"

LA TOPOLIN EDIZIONI, RESPINGE L’INFAMANTE ACCUSA

Consideriamo questo fatto un GRAVE ATTENTATO alla libertà di stampa e alla libertà di espressione. La violenza della perquisizione, l’infamante accusa e l’impossibilità di continuare il lavoro, dato il sequestro della maggior parte delle pubblicazioni della casa editrice sono atti indubbiamente da condannare. Libri scomodi, divertenti, storici, ironici, riflessivi libri che comunicano non sottovalutando la capacità di comprensione del lettore. Non possiamo né vogliamo spiegare al lettore cosa deve pensare.

Questo appello è per la libertà di stampa e di espressione, invitiamo tutte le case editrici, i librai, i lettori e chi si occupa in un modo o nell’altro di cultura a solidarizzare attivamente con la TOPOLIN EDIZIONI per poter esercitare con dignità il mestiere della comunicazione.

TOPOLIN EDIZIONI Via Spaventa 19, 20141 Milano
Tel./fax: 0039 02 84 63 946

LETTERA DI ALDO BUSI ALLA TOPOLIN EDIZIONI

"Fornire i propri sentimenti non spetta all’autore, spetta all’altro." Paul Valéry, Cahiers.

Prendo atto del gravissimo oltraggio alla libertà di pensiero e di parola e di espressione, nonché di interpretazione, che é stato perpetrato con la perquisizione della vostra casa editrice effettuato dalla Digos ...e soprattutto per le violente modalità della perquisizione stessa (porta fracassata e sequestro di opere d’arte). Chiedo scusa alla Topolin ed. a nome mio, cioè a nome dell’Italia intelligente che pure esiste e palpita e si sdegna, per l’infamante accusa di cui si fa carico la parte più ritriva, più stupida, Più ignorante (di cosa sia l’Estetica, la Letteratura, la complessità comunicazionale del pensiero-espressione) e più bigotta delle nostre istituzioni delle nostre leggi, dei nostri politici e giudici. Troppa gente a stipendio fisso, ottusa per statuto, ama sollevare polveroni, poco fa, molto chiacchiera e per pigrizia congenita preferisce il primo capro espiatorio a tiro, prende fischi per fiaschi e non sa distinguere un deterrente alla pedofilia (come nel caso dei fumetti di Rabo , di Martin e altri Vostri artisti) da un incitamento alla medesima.

La ricezione del cosiddetto messaggio, l’interpretazione dell’altro o fruitore, non è appropriabile, univoca, pre-destinata come vorrebbero i poteri tanto forti quanto volutamente ed interessatamente stupidi. Uno spostato potrà trovare incitamento all’assassinio anche leggendo Sant’Agostino, ma un milione di persone sicuramente no e mille, se avevano una mezza iidea sanguinaria la cambieranno. E adesso, prendersela per dei fumetti in cui nulla riguardo all’infanzia vi è in carne ed ossa a parte il liquor del processo creativo! Quando il pensiero pedofilo (insito proprio in quei fanatici che gridano all’abominio generalizzato proprio per indurre a una caccia alle streghe che disattivi l’attenzione sui loro segreti sepolcri imbiancati) non sa che fare per difendere la propria occulta mostruosità, bé, esso punta il dito su chi la pedofilia la denuncia davvero, la condanna, la vivisezione nei suoi aspetti più terribili, è quasi sempre all’interno della famiglia e di parecchie scuole religiose. È successo perfino a me, famoso gerontofilo, di essere scambiato -seppure solo per un momento ma era già un’eternità di troppo per la mia rabbia e pazienza- per un pedofilo, esattamente come fino a pochi anni fa nei tribunali le donne di fegato che denunciavano lo stupro da vittime diventavano colpevoli e accusate. Povera, povera Italia, perché e per chi pago io tante, tutte le tasse fino all’ultimo centesimo: perché degli imbecilli istituzionali disonorino il mio paese con imprese simili contrarie a ogni buon senso e a ogni tradizione umanistica importante! Che cosa dovremmo fare allora con "Mein Kampf" o con le pubblicità del "Mulino Bianco" o della "Lotteria Italia" di questo stato italiano ormai definitivamente biscazziere e magnaccia della Fortuna come pietra filosofale della sua capacità di elaborazione politica e occupazionale?

Normalmente la gente (a milioni) usa un crocifisso per pregare: forse dovremmo mettere in galera le note mistiche (anche grandiose e visionarie di penna e calamaio dal medioevo in su) che giungono all’orgasmo (per discrezione chiamato "estasi") consustanziandosi con Gesù in croce con tutto quel peplo ti vedo/non ti vedo e ci scrivono su perfino dei memoriali, laboratorio non solo escatologico ma psicanalitico, della complessità della psiche sessuale umana da Santa Teresa d’Avila a Sade a Freud a Bataille a me?

Che iattura, questa storia! E Vi sequestrano perfino le opere d’arte, una matrice preziosa, unica, di un artista argentino desaparecido ("CHE", Alberto Breccia e Hector Osterheld, Topolin ed.)! Mi vergogno davvero di essere italiano, anche perché sono da sempre più europeo che italiano e ne ho pieni i coglioni di queste storie che ridicolizzano i miei connazionali tutti, di oggi e di ieri. Mi auguro che la Magistratura e la Polizia Giudiziaria e la DIGOS (mio dio, che squallore: non hanno di meglio da fare? Tanto per cominciare dirci con esattezza quali sono i servizi deviati e quali no) si rendano conto del granchi che hanno preso e possano ripristinare il (proprio) onore perduto nei confronti dell’intera Europa artistica e civile tout court.

Non ho mai firmato un manifesto fino ad ora, ma questo lo firmo tre volte tre, e tre volte in culo agli idioti e agli ipocriti e ai reazionari di stato. Fatemi sapere la data delle udienze, farò il possibile per esserci, e soprattutto fatele sapere anche nel mondo.

ALDO BUSI