Carovana'99                                                                       6  

Carovana ‘99 : un grande progetto
intercontinentale contro il neoliberismo.
Il punto sulla situazione organizzativa di uno degli eventi di lotta allo strapotere della politica di globalizzazione economica più importanti degli ultimi anni. 
Nel mese di settembre dello scorso anno il KRRS, un movimento rappresentante più di 10.000.000 di contadini indiani dello stato del Karnataka, ha lanciato un appello chiedendo appoggio alle svariate organizzazioni europee per un’azione apparentemente folle, che richiedeva un impegno e un coordinamento europeo difficilmente immaginabile. Si trattava di organizzare la permanenza in molti stati europei, ovvero Olanda, Belgio, Inghilterra, Francia, Italia, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca, Polonia e, forse, Spagna e penisola scandinava, di una carovana itinerante di oltre 500 tra contadini e intellettuali indiani, i quali sarebbero venuti in Europa in concomitanza con 2 grandi eventi organizzati nel nostro continente : il summit dell’Unione Europea di inizio giugno e il vertice del G8 che si terrà in Germania dal 16 giugno.
Malgrado le difficoltà fossero evidenti, molte associazioni europee che si oppongono alla politica neoliberista, all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), alla Camera di Commercio Internazionale (ICC) e alle lobbies economiche che decidono del futuro politico ed economico del globo, raccolte sotto il movimento dell’Azione Globale dei Popoli (PGA), aderirono all’invito del KRSS, mettendo in        moto un apparato organizzativo continentale atto alla raccolta di fondi necessari ad un simile progetto, all’organizzazione logistica nelle varie nazioni toccate dalla Carovana, all’organizzazione dei mezzi di trasporto e di sussistenza per i delegati contadini indiani e per chi vorrà seguire la Carovana in tutto il percorso.
Ad oggi l’organizzazione di questo grande evento prosegue con impegno e le prospettive sono più che incoraggianti:           i problemi maggiori sono quelli dell’ottenimento del visto collettivo per i 500 rappresentanti indiani (soprattutto per la Svizzera), a cui si sono aggiunti un centinaio di attivisti di movimenti di tutto il globo (Movimento delle donne agricoltrici del Banladesh, diversi gruppi provenienti dal Nepal, movimento “Sem Terra” brasiliano e altri) e quelli relativi al fattore economico, dato che un simile progetto richiede     spese rilevanti.
Nello scorso numero de “il Molino” abbiamo presentato un inserto sul “Manifesto Politico” dei contadini del Karnataka riguardante la Carovana, inserto a cui vi rimandiamo per quanto riguarda il contenuto politico e le aspettative di questo progetto; a lato presentiamo la filosofia di base, lo “Swadeshi” di Gandhi, che il KRSS propone: in questa sede analizzere-             mo invece gli aspetti riguardanti l’organizzazione e i movimenti di base coinvolti, oltre che alle azioni previste e al significato di un progetto intercontinentale di opposizione alla politica neoliberista di globalizzazione dei mercati.
Aspetto primario nell’organizzazione di una Carovana itinerante sono i mezzi di trasporto: si è optato per un trasporto tramite autobus, anche perché la Carovana si dividerà in delegazioni a seconda delle esigenze, per poter essere contempo-raneamente presente ad azioni da svolgere in ambiti differenti.
Gli autobus, da 15 a 20, sono restaurati dall’organizzazione olandese “Strichting Theaterstraat” che appoggia e promuove gruppi che vogliono scendere nelle strade per esprimere le loro idee per un mondo diverso e promettente, gruppi d’azione, eccetera. Ora ci sono soldi sufficienti al restauro di circa 10 autobus, restauri eseguiti nell’ottica ecologica del riciclaggio dei materiali.
L’ospitalità delle varie nazioni è lasciata all’organizzazione locale: così, ad esempio, in Svizzera ed Olanda si pensa di ospitare gli attivisti della Carovana in famiglie contadine, mentre a Milano saranno ospitati dal Centro Sociale “Leoncavallo”. Una cucina itinerante, rigorosamente vegetariana e con ingredienti provenienti da coltivazioni biologiche, organizzata dal Collettivo degli attivisti politici “Rampenplan” con sede in Olanda, si occuperà del vitto    ai partecipanti.
Molti sono i movimenti di base coinvolti nell’organizzazione della Carovana Intercontinentale, dai Centri Sociali europei a movimenti cristiani che si oppongono al neoliberismo: la Carovana ha riunito intorno a sé realtà apparentemente distanti tra loro, in una “collaborazione della società civile”, usando la terminologia zapatista, impensabile fino a poco tempo addietro.
Chi avrebbe mai detto che “I Beati Portatori di Pace” potessero collaborare col “Leoncavallo” ?
Una grande vittoria è già stata ottenuta, ovvero il superamento di dogmi e preconcetti, in una visione globale di opposizione al neoliberismo coinvolgente ampie fasce popolari distinte tra loro ma impegnate nella stessa lotta.
Altro cardine organizzativo della Carovana sono i collettivi zapatisti europei; i movimenti e le associazioni che si oppongono al WTO; i movimenti contro le biotecnologie; quelli contro lo sfruttamento dell’energia nucleare; associazioni di agricoltori biologici; varie associazioni culturali; singoli rappresentanti politici; eccetera.
Tutte queste associazioni, movimenti e singoli, che contribuiscono alla riuscita di questo enorme progetto sono raccolti sotto il mantello dell’Azione Globale dei Popoli (AGP in italiano, PGA in inglese), organizzazione nata a Ginevra due anni fa, con l’intento di organizzare la lotta al neoliberismo a livello intercontinentale facendo uso di principi pacifisti di disobbedienza civile.
Anche la Carovana adotta gli stessi principi di disobbedienza civile e opposizione           alle lobbies economiche che, ormai apertamente e senza freni, impongono la globalizzazione dei mercati e il profitto economico al mondo intero, fregandosene altamente  delle catastrofi ecologiche, sociali e personali provocate da questa politica.
Le numerose azioni previste durante il periodo in cui la Carovana percorrerà l’Europa sono da inquadrare nell’ottica dell’opposizione al sistema neoliberista nell’ambito della disobbedienza civile, così come alla lotta contro le ingegnerie genetiche e le biotecnologie, che altro non possono portare che povertà ai piccoli contadini, costretti a comprare le sementi dalle multinazionali della biotech a prezzi da capestro ogni anno, oltre che distruzione della biodiversità e a gravissimi pericoli dovuti a resistenze batteriche incontrollabili (pericolo di carestie) e degli effetti che alimenti OGM possono avere sull’uomo e sull’ambiente.
Possiamo affermare già da ora che una calda primavera è alle porte, per cui invitiamo tutta la “società civile” che si oppone alla politica egemonica della logica del profitto ad ogni costo a sostenere e a partecipare attivamente al progetto della Carovana Intercontinentale, sia nella fase preparatoria che in quella esecutiva.
 
Il CSOA “il Molino” partecipa attivamente all’organizzazione della Carovana, in collaborazione con il coordinamento svizzero e quello italiano, sia con la raccolta di fondi da destinare al finanziamento che a livello politico, con la partecipazione attiva alle riunioni preparatorie. Chi volesse sostenere il progetto con un versamento può indirizzarlo a “CSOA il Molino”, 6962 Viganello, sul ccp N° 69-38594-0 precisando nella causale di versamento “Carovana 99”.