Dal cantone                                                                                3  

Medicuba, la sanità nell’Isola di Fidel e la difesa di una conquista rivoluzionaria.
 
Sostenere il popolo cubano nel mantenimento di un sistema sanitario efficiente. 
Questo l’obiettivo centrale di Medicuba, un’associazione che dal 1992 porta avanti importanti progetti a sostegno di una delle più importanti conquiste sociali del progetto rivoluzionario. 
 Il sistema sanitario cubano, che si caratterizza per essere universale, gratuito e internazionalista per concezione, a partire dal 1989 ha subito un forte ridimensionamento a causa del venire meno dell’appoggio dei paesi del blocco sovietico, dai quali importava medicamenti, strumenti e tecnologie.
Gli investimenti nel settore sanitario, che nel 1989 erano pari a 227,3 milioni di dollari, sono diminuiti costantemente fino al 1993 per poi riprendere gradualmente: nel 1998 gli investimenti sono stati di 112 milioni di dollari. La politica odierna del Ministero cubano della sanità persegue quattro obiettivi: una maggiore efficienza economica del sistema sanitario nazionale, un aumento del livello di soddisfazione della gente, il miglioramento dell’attenzione medica e degli indicatori di salute. Per raggiungere questi scopi il ministero sta attuando un programma sull’arco di quattro anni (1996-2000) che si fonda su quattro strategie. 
Innanzitutto si vuole rendere ancor più capillare l’assistenza medica sul territorio. Si tratta in particolare di offrire anche alle periferie un servizio sanitario simile a quello delle città, dove oggi si contano un infermiere e un medico ogni 120 famiglie, il che rappresenta un dato assolutamente straordinario.
In secondo luogo vanno sostenute la ricerca e la tecnologia, attraverso progetti di formazione mirati e attraverso l’approvvigionamento di materiali che garantiscano il funzionamento delle strutture.
Un altro obiettivo riguarda invece il recupero infrastrutturale degli ospedali, che necessitano di essere rinfrescati e arredati a nuovo.
Infine, si sta lavorando per realizzare un programma nazionale per la produzione di medicamenti. Con la scomparsa del blocco sovietico l’isola caraibica si é infatti trovata in difficoltà perché la produzione di farmaci e strumenti é stata assorbita dalle multinazionali statunitensi, che sono condizionate dall’embargo americano contro Cuba, e da quelle europee, che subiscono la pressione della legge Helms-Burton (legge che penalizza economicamente chi commercia con Cuba). Inoltre, pur avendo le capacità tecniche e scientifiche di produrre l’87% dei farmaci, l’industria farmaceutica cubana non dispone delle materie prime necessarie. Per questa ragione Medicuba ha avviato la grande campagna “Materie prime per l’industria farmaceutica cubana”, che si prefigge di inviare a Cuba le sostanze chimiche necessarie per permettere la produzione dei 20 medicamenti ritenuti essenziali. Trattandosi di un progetto estremamente ambizioso (servono circa 1,5 milioni di dollari l’anno), Medicuba e altre associazioni europee hanno dato vita a Medicuba Europa, una struttura che permetterà di coordinare al meglio tutte le forze in campo e dunque di garantire un aiuto concreto allo sviluppo futuro del paese, attraverso il sostegno della “macchina economica” cubana.
Un altro punto dolente del sistema sanitario cubano riguarda l’approvvigionamento di medicamenti citostatici (farmaci per la cura del cancro), i cui produttori sono poche grandi imprese che operano essenzialmente nei paesi sviluppati, monopolizzando la ricerca, la produzione e la commercializzazione. Siccome questi medicamenti sono venduti a prezzi di monopolio da parte delle grandi multinazionali, l’approvvigionamento per Cuba risulta estremamente difficile e oneroso: attualmente spende fra i 3 e i 5 milioni di dollari l’anno, che in parte sono donati volontariamente dai lavoratori del settore turistico. L’unica soluzione resta dunque quella della produzione in proprio e per questa ragione il governo ha approvato la costruzione di una fabbrica di prodotti citostatici finiti, che sarà ubicata in una costruzione già esistente e che sarà adattata alla nuova destinazione. La messa in funzione della stessa è sostenuta proprio da Medicuba Europa in collaborazione con l’Associazione per l’aiuto medico in Centro America, che hanno ottenuto la collaborazione di uno studio d’ingegneria luganese, che, insieme al futuro direttore della ditta (che giungerà; in Ticino nelle prossime settimane), elaborerà la progettazione sulla base base della solida esperienza che vanta in questo campo.
La ditta é infatti autrice del progetto di una fabbrica di citostatici che ha sede nel Luganese e che é considerata la più; moderna al mondo.
La nuova installazione sarà destinata alla produzione di citostatici in una quantità tale da soddisfare, per il momento, la domanda nazionale, e in futuro, richieste di esportazione.
L’attività di Medicuba spesso si scontra con quelle associazioni di solidarietà con Cuba tradizionali che si esprimono attraverso donazioni o attraverso un lavoro puramente politico. A volte é difficile far capire al popolo della sinistra solidale che l’aiuto più importante consiste nel sostenere l’economia del Paese, così come fa Medicuba, che naturalmente, per portare avanti i suoi progetti, necessita del sostegno dei suoi aderenti.
 

Chi fosse interessato a far parte dell’associazione e dunque a dare una mano ad un paese che il terribile embargo tenta di strangolare, può versare una quota di 50 franchi sul cc 80-51397-3. 
Per ogni informazione ci si può poi rivolgere alla redazione del Molino.