Boycottaggio                                                                    4  

Petrolio rosso sangue.
 
Fare benzina da Shell vuol dire finanziare degli assassini.  
Con questo non voglio certo dire che le altre grandi compagnie petrolifere siano delle santerelle, anzi ! ! !  
Comunque in questo articolo ana-lizzeremo alcuni fatti accaduti all’inizio di questo decennio e che faranno riflettere gli utenti di un servizio che non è affatto il più ecologico di questa madre terra ( e qui predico bene ma razzolo male !). 
La Shell sfrutta dei giacimenti in Nigeria, giacimenti interessanti, molto grossi quanto redditizi, giacimenti situati in territori che non appartengono di diritto alla grossa compagnia petrolifera bensì alla comunità Ogoni, piccolo popolo della Nigeria meridionale. Questa comunità oggi rivendica questi spazi occupati dalla Shell, o quantomeno  il diritto ad avere una percentuale sul petrolio estratto, in quanto considerato di loro proprietà; rivendica inoltre un adeguato risarcimento a seguito dell’inquinamento e dell’impoverimento del terreno, fatto questo che ha causato la perdita di intere aree coltivabili e degli stessi raccolti.
Nel 1990 viene indetta una marcia di protesta contro l’attività delle compagnie petrolifere, Shell in primis, attività inquinanti per i terreni ma soprattutto per le acque, senza contare le eruzioni di gas naturale lasciate in combustione continua (questo processo dura giorni e giorni con relativo inquinamento atmo-sferico) e gli oleodotti, che spesso e volentieri attraversano i villaggi portando disagi e malattie alle popolazioni. Il bilancio di questa manifestazione, alla quale parteciparono circa 100.000 persone, fu di ottanta morti. Il bilancio dei feriti non fu reso pubblico, ma non bisogna fare un grande sforzo mentale per capire che contava parecchie altre decine di persone.
Nell’aprile del 1993 le forze di sicurezza nigeriane uccisero un Ogoni e ne ferirono altri 11 durante una manifestazione di protesta contro l’istallazione di un nuovo oleodotto attraverso le loro terre.
Sempre nel ’93 l’esercito nigeriano ha sterminato un’intera tribù Ogoni. Bilancio di questa terribile sciagura : 1800 morti. Questo avvenne soltanto per permettere alla Shell di continuare le trivellazioni in quei territori.
Negli ultimi anni la Shell ha disperso nel territorio nigeriano una quantità di petrolio stimata attorno ai 5,6 milioni di litri.
La compagnia petrolifera è stata inoltre multata per l’eruzione di gas nocivi nell’ambiente.
Questa pratica viene però perpetrata ancora, aggravando lo stato di salute già compromesso della popolazione locale. Nel giugno del ’93, a seguito di una rottura dell’oleodotto, venne a crearsi una grossa falla che venne richiusa dopo più di 50 giorni di lavoro. I danni ambientali provocati da quella falla sono inimmaginabili.
Questa macabra lista potrebbe continuare per molte altre pagine.
Voglio però parlare ancora di un personaggio, premio Nobel alternativo per la pace e leader del Movimento per la Sopravvivenza del Popolo Ogoni: lo scittore nigeriano Ken Saro-Wiwa.
Saro-Wiwa chiedeva da anni che i proventi dell’estrazione del petrolio rimanessero almeno in parte alla popolazione Ogoni. Venne percosso e arrestato il 22 maggio 1994. L’accusa fu di aver incitato alcuni membri del suo movimento ad uccidere quattro importanti rappresentanti degli Ogoni. A nulla servì la notorietà del suo impegno pacifista, neppure l’intervento di Amnesty International, che sosteneva fosse un prigioniero politico e che il suo arresto facesse parte del disegno repressivo nei confronti degli Ogoni.
A nulla servì negare ogni accusa mossa verso la sua persona.
Ken Saro-Wiwa venne impiccato dal regime nigeriano il 10 novembre del 1995 insieme ad altri otto membri del movimento Ogoni nonostante le pressioni dell’opinione pubblica internazionale.
Il regime nigeriano fu il mezzo, Shell il mandante di questo terribile omicidio e di tutto gli altri squallidi massacri perpetranti nei confronti degli Ogoni.
Shell non opera comunque soltanto in Nigeria ma anche in altri paesi dove esistono altrettanti regimi oppressivi come il Brasile, la Colombia, l’Iran, il Messico, il Perù e parecchi altri ancora.
Shell ha violato diverse volte il codice di condotta della Comunità Europea sottopagando i lavoratori neri del Sudafrica.
Shell è una delle tre multinazionali coinvolte nella causa intentata da 500 contadini del Costarica resi sterili dai pesticidi. Shell e Dow Chemical avevano sviluppato e prodotto il pesticida DBCP, prodotto fuorilegge negli USA che ha causato la sterilità dei lavoratori nelle piantagioni di banane. Le due grandi imprese riuscirono a bloccare il processo per ben 7 anni !
La Shell Mining Co. era nel 1989 una delle cinque imprese minerarie con le peggiori misure di sicurezza.
Shell e ALCOA minacciavano, secondo un rapporto datato ottobre ’91, una vasta area di foresta tropicale, 911 kmq compresi diversi villaggi e zone abitate, con una serie di dieci dighe idroelettriche che servivano a rifornire di energia elettrica un complesso di miniere di bauxite nel Parà, in Amazzonia.
Shell è coinvolta in alcune ricerche di gas naturale sul fiume Camisea, in Perù, ricerche che mettono in pericolo l’esistenza della popolazione degli Indios Kugapakori.
Shell, nel 1990, ammise di aver sfrattato, usando metodi coercitivi come la corruzione e le minacce di violenza, più di 4.000 indigeni in Thailandia per far posto ad una piantagione di eucalipti.
Shell é proprietaria della raffineria di Stanlow. Questo simpatico e ameno sito era nel 1992 all’undicesimo posto nella lista di Greenpaece dei 50 impianti industriali più sporchi.
Questo simpatico e ameno sito scaricava infatti  rifiuti tossici nell’ ambiente, inquinando illegalmente le acque circostanti con sostanze chimiche non autorizzate.
Questo simpatico e ameno sito fu inoltre accusato di aver provocato un’eruzione di petrolio la cui fuoriuscita fu di 37.500 litri di petrolio. 20 i chilometri di costa inquinati. 7 le tonnellate di greggio che la Shell avrebbe potuto evitare di disperdere con interventi più efficenti. 1 milione di sterline la multa che Shell fu condannata a pagare.
Shell produce tessuti mimetici militari e fornisce carburante alla marina e alle   forze aeree.
Shell testa veleni e altri prodotti chimici come detergenti e anticongelanti sugli animali.
 
Shell é un concentrato di aberranti schifezze.
Shell è da boicottare.
Boycotta la Shell !