Animalisti                                                                15 

Ultima Resistenza.

Come iniziare un articolo, il primo di una serie, riguardante la causa animalista? I temi dai quali attingere sono molteplici, eppure per comprendere fin dall’inizio l’importanza degli stessi occorre definire il ruolo del movimento di liberazione animale all’interno della società intera.
Esistono tre tipi di lotta: per i diritti umani, per la salvaguardia della natura, per i diritti animali. Questa superflua divisione può essere abbattuta semplicemente trovando un punto in comune tra i diversi movimenti, e scopriamo che il punto in comune risiede proprio nella parola attivismo. Non più attivista per i diritti dell’uomo, attivista per i diritti degli animali, attivista per la protezione della natura: semplicemente attivista, per un cambiamento radicale, per la libertà di ogni essere vivente, per la libertà da ogni sistema di oppressione sulla vita. E’ imperativo che la gente realizzi che tutte le lotte per la libertà e la giustizia sono semplicemente un’unica lotta. Fino a quando non si capirà che il fine è combattere l’intera struttura del potere, piuttosto che lavorare su “cause” isolate (specialmente se opprimiamo o ignoriamo altre “cause” o “gruppi” sul nostro cammino), allora vorrà dire che semplicemente riarrangeremo i nostri posti nella gerarchia dell’oppressione e perderemo il nostro tempo in un’inutile guerra per ridefinire le nostre coordinate sotto la struttura del potere, senza mai colpire al suo cuore.
Questo è ovviamente quello che i governi e le multinazionali al potere desiderano: che finiamo per combatterci l’uno con l’altro, senza avere il tempo per un reale cambiamento. E’ ora di abbattere ogni etichetta che ci divide e diventare tutti semplicemente attivisti: per la liberazione totale della terra e dei suoi abitanti.
Il motivo che ci spinge a discutere la causa animalista non è, come i maligni vanno subito a pensare, una mancanza di sensibilità verso le problematiche che riguardano l’uomo e l’ambiente che ci circonda. La mancanza di sensibilità e compassione è piuttosto quella altrui, quella di coloro  che cavalcano l’antico mito dell’essere umano creatura più importante e punto di riferimento dell’intero pianeta. Apriamo gli occhi sul ruolo che hanno gli animali nella nostra società: la loro dignità è costantemente calpestata, non si contano i sopprusi, le sofferenze e purtroppo le vittime. Vivisezione, caccia, allevamenti, circhi, prodotti in pelle, carne, latte, lana...dietro ad ognuna di queste parole c’è un mondo che viene tenuto nascosto, un mondo di oppressione nei confronti di esseri innocenti la cui unica ragione di esistere è da ricondurre al solito becero profitto economico.
Non sorprendiamoci dunque nello scoprire che la nostra società vive sullo sfruttamento diretto ed indiretto degli animali. E’ possibile rendersene conto dagli spunti che offre la quotidianità, dove siamo abituati a maneggiare ogni giorno, senza ormai neanche più pensarci,  prodotti frutto dell’inutile uccisione di esseri in   grado di provare sofferenza, gioia, dolori, ecc., proprio come noi cosiddetti “umani”.
Sono certo, molti di voi sogghigneranno nel sentir abbinare parole come latte, miele, lana alla parola sofferenza. Altri invece si ritengono legittimati nel vestire pelle e cibarsi di cadaveri animali poichè questo ai loro occhi è considerato tradizionale e soprattutto “naturale”. Il nostro intento, con gli articoli che saranno pubblicati nei mesi a venire, è quello di distruggere questi falsi miti e di proporre uno stile di vita rispettoso di ogni forma di vita, nel quale la parola libertà possa essere intesa come totale e non discriminatoria nei confronti di specie diverse.
E’ lontano il tempo in cui la schiavitù umana era vista come fatto “normale”. Nella civile America persone di colore potevano essere comprate e vendute, e la loro vita e la loro libertà non valevano nulla. Nell’assopimento generale, già a quei tempi c’erano persone (poche) dedicate  e di maggiore sensibilità che realizzavano l’assurdo di tutto ciò e lottavano, con ogni mezzo e spesso mettendo a repentaglio la loro stessa libertà, al fine di cambiare in meglio la condizione degli schiavi di colore. A quei tempi la gente non capiva queste persone, ma alla fine il loro lavoro di sensibilizzazione sociale è servito e ora la schiavitù umana è unanimamente condannata.
La stessa situazione la si ha oggi. Gli animali sono gli schiavi del nostro tempo. La loro vita e la loro libertà non valgono nulla se non il ricavo economico che se ne può ottenere. Ci sono persone che lottano per cambiare questo stato di cose e la gente non capisce il perchè di tanti sforzi per dei semplici-inutili animali, ma il tempo darà loro ragione... Come diceva Leonardo Da Vinci: “Arriverà il giorno in cui uccidere un animale sarà reato come uccidere un uomo”.

Veganismo

Sono fermamente convinto che chiunque desideri un cambiamento positivo nella società che lo circonda debba cambiare prima se stesso. Un primo significativo passo verso il rispetto di se stessi, della vita altrui e dell’ambiente è quello di adottare una dieta vegan.
 
Cosa è il veganismo?
Vegan (pronuncia vigan) è qualcuno che non consuma prodotti di origine animale. Mentre i vegetariani evitano carne e pesce, i vegans rifiutano anche lo sfruttamento e l’abuso inerente la produzione di latte e uova, come pure vestiti contenenti prodotti animali (lana, pelle, seta, ecc.). Sono pure boicottati cosmetici e prodotti farmaceutici testati su animali.
Apparentemente una dieta vegan può sembrare complessa e piena di sacrifici. In realtà è molto semplice da attuare, specialmente una volta che si conoscono i prodotti adatti reperibili. Ogni prodotto di origine animale, ha una valida alternativa vegetale.

Perchè vegan?
Il veganismo, la naturale estensione del vegetarismo, è una componente integrale di uno stile di vita senza crudeltà verso gli animali. Vivere vegan dà molti benefici: alla qualità di vita degli animali, all’equilibrio dell’ambiente, a noi stessi, proteggendo i nostri corpi da problemi di dieta associati al consumo di prodotti animali.

-per gli animali
L’industria della carne e del latte causano a milioni di polli, mucche, maiali e altri animali inenarrabili sofferenze. La maggior parte di essi vive la propria esistenza in piccole gabbie, drogati con antibiotici, spesso mutilati. Gli allevamenti intensivi sono nient’altro che fattorie meccaniche dove il benessere degli animali è l’ultimo dei pensieri, mentre il profitto è il primo. Il veganismo ne emerge come lo stile di vita più coerente alla filosofia secondo la quale la vita degli animali non ci appartiene e pertanto non la possiamo usare a nostro piacimento.

-per l’ambiente
I pascoli hanno un effetto tutt’altro che positivo sulla terra. Sono un modo inefficente di produrre cibo e un insulto alla povertà. La carne è cibo di lusso, per ricchi, poichè la sua produzione implica lo spreco di enormi quantità di cereali utilizzati per nutrire gli animali stessi, cereali che. se usati per l’alimentazione umana, darebbero di che nutrirsi ad un numero ben più vasto di persone. Anche lo spreco di acqua è notevole. Il disboscamento per la creazione di pascoli (come sta succedendo in modo evidente in sudamerica per opera di multinazionali come McDonald’s) crea il problema dell’erosione, rendendo oltretutto i terreni sempre meno produttivi, forzando la conversione di ecosistemi un tempo produttivi ed ora incoltivabili. Ne sono colpite anche molte specie animali, che vedono il loro habitat naturale sempre più distrutto.

-per la propria salute
Il consumo di proteine e grassi animali è stato connesso a malattie del cuore, del colon, cancro allo stomaco, osteoporosi, diabete, ed ad altre numerevoli condizioni debilitative. Il cibo vegan, come cereali integrali, verdura, frutta e legumi, ha pochi grassi (specialmente grassi saturi), non contiene colesterolo ed è ricco di fibre e sostanze nutritive. Inoltre, chi è vegan riceve una quantità equilibrata di proteine. Il latte di mucca contiene una quantità di grassi e proteine ideale per i vitelli, ma non certo per l’uomo. Mangiare uova può essere un buon mezzo per facilitare malattie cardiache come l’infarto, dato che contengono tra le più alte quantità di colesterolo riscontrabili nel cibo. colesterolo riscontrabili nel cibo.