LETTERE: A PROPOSITO DI SPORT

Caro compagno (presumo tu sia un uomo visto che scrivi al maschile....), scrivo questa lettera in risposta al tuo articolo "Rendersi ridicoli per lo sport".

Premetto che sono un tifosissimo dell’Ambri da 22 anni (!) e che , allo stesso tempo, mi sento coinvolto nel movimento antagonista. Non posso dire di non condividere il tuo discorso, ma solo parzialmente. Mi pare infatti che tu veda un solo lato della medaglia.

Innanzitutto bisogna scindere lo sport dal tifo sportivo. L’attivita’ sportiva infatti mi sembra difficile da criticare in quanto zeppa di valori positivi quali la presa di coscienza del proprio corpo, la concentrazione, la collettivita’, la collaborazione, la tensione al superamento dei propri limiti, ecc.. Puo’ diventare negativa, a mio parere, solo quando la competizione prende il sopravvento sulla sportivita’ appunto (l’importante non e’ vincere, ma partecipare).

Altro discorso e’ il tifo. Come ho detto in parte sono d’accordo con te, ma mi pare che tu veda solo la parte negativa.

Lo stadio ai giorni nostri e’ rimasto uno dei pochissimi luoghi d’aggregazione interclassista, e questo e’ di per se’ un fatto positivo. Mi dispiace che tu non abbia mai notato cosa ha fatto quel gruppo di persone

"completamente estraneate dal resto del mondo" (gli ultra’, perche’ e’ di loro/noi che stiamo parlando.....) nel corso degli anni. Ti posso dire che ad Ambri sono state organizzate raccolte a favore della Bosnia, del Tibet, si sta parlando di fare qualcosa per il Chiapas. Il gruppo e’ autogestito (da prima del Molino.....) con un’assemblea, senza capi (ci sono delle figure carismatiche, ma non parlerei di "capi"). Soprattutto nel corso degli anni, si e’ formata una specie di grande famiglia. Una famiglia che e’ unita al di la’ del fatto sportivo. Tramite il gruppo c’e’ chi ha trovato lavoro, chi casa, chi ha risolto gravi problemi personali, chi si e’ fatto degli AMICI, e c’e’ chi ( e sono parecchi....) ha cominciato a prendere coscienza politicamente. Eh si’ , magari non ci crederai ma tra di noi non si parla solo di hockey e forse l’avrai notato alle manifestazioni del Molino, dove un buon numero di ultra’ delle due curve e’ sempre

presente (in "prima linea"). Forse non te ne sei accorto che durante tutti i playoff, in curva sud, al posto dello striscione della GBB ce n’era uno con la scritta "la guerra non e’ un film. fermatela!!!!!"

(frase poi ripresa anche dal molino). Questo per ricordare che non siamo fuori dalla realta’ come credi.

Un altro aspetto di cui tener conto e’ che se non ci fosse chi si "occupa" della politica in curva, questa diventerebbe , probabilmente, terra di conquista per il qualunquismo della Lega o peggio per il razzismo e la violenza gratuita dell’ ultra destra. (vedi Roma dove il Fronte della Gioventu’ e Forza Nuova reclutano proprio nelle curve, ma c’e’ anche Milano , Torino, Bergamo , Trieste, in Germania, in Olanda, .......).

Per quanto riguarda i festeggiamenti poi, e questo lo dico a titolo personale, io festeggio sia le vittorie dell’Ambri che le rare vittorie politiche che si riesce ad ottenere. Quello che non riesco a capire pero’ e’ che quando si festeggia l’Ambri siamo in tanti e invece quando annunciamo che per Pinochet e’ stata richiesta l’estradizione in Spagna per essere giudicato per genocidio, arrivo al Molino con una bottiglia di ratafia’ (autoprodotto!) e non c’e’ quasi nessuno .......( ma forse erano tutti ad un goa party.....).

Avrei ancora molte cose da scrivere e se vorrai ce le diremo nei prossimi numeri del giornale ( senza voler monopolizzare l’attenzione, ci sono cose piu’ importanti da scrivere....), o davanti a una birra al barabba.

Finisco con una domanda e un invito.

La domanda: ma tu in questo mondo di merda, non senti il bisogno di sfogarti, anche irrazionalmente, anche incoeren-temente?

L’invito: perche’ non vieni una volta alla domenica a giocare ad hockey con noi, e poi il sabato dopo a vederti una partita in curva? Magari avrai un’altra visione delle cose.

Calorosi saluti anarchici.

Lettera firmata


BOTTA E RISPOSTA

Caro "Lettera Firmata ", ho letto la tua risposta con interesse, ben sapendo che il mio articolo ha suscitato diverse polemiche, giuste e meno giuste. Devo dire che mi aspettavo una risposta più corposa, meglio argomentata.

Comunque anche questa può essere spunto di riflessioni.

Innanzitutto non vorrei che i ragazzi della GBB avessero preso il mio articolo come un attacco personale. Lungi da me l’idea di fare una cosa simile; il mio articolo era una riflessione generale che prendeva spunto da un fatto locale. Riflessione sulla quale tu dici essere in parte d’accordo. Purtroppo non dici quali punti del mio articolo hai condiviso: peccato, mi sarebbe piaciuto saperlo. In secondo luogo non ho mai criticato l’attività sportiva, praticabile anche a livello individuale o in piccoli gruppi, ma il fenomeno sportivo di massa, quello dietro al quale gira denaro per milioni e milioni in un crescendo vertiginoso e indecente, giro che voi tutti finanziate quando acquistate il biglietto d’entrata. Neppure critico l’attività sociale svolta dalla GBB, anzi, continuate a fare mille altre raccolte fondi, non ce ne saranno mai abbastanza ! Però chiedetevi quanti veramente leggono e riflettono sugli striscioni che portate in curva e quanti invece vanno allo stadio soltanto per vedersi la partita e ai quali nulla può interessare di quello che urlate o mostrate.

Fatelo, se pensate che la gente si interessi ai vostri messaggi. Ma ho i miei dubbi.

Nella tua risposta non tieni conto del delirante fenomeno di massa che racchiude decine di centinaia di esaltati e invasati, quelle persone che fanno di un evento assolutamente "normale" come una partita di un qualsiasi sport il centro dell’universo, fenomeno che spesso e volentieri sfocia in violenze gratuite, completamente prive di logica e significato (ogni tanto ci scappa anche il morto, nel nome del dio sport). Non fare l’errore di generalizzare tutto nella quotidianità della GBB. Il mondo marcio dello sport è molto più vasto e merita accenni a livello generale.

Infine, per la tua domanda e il tuo invito, sappi che esistono altri metodi di sfogo, in questo mondo di merda. Io preferisco di gran lunga l’attività musicale, attività che permette uno sfogo anche fisico non indifferente. Per l’invito, sappi che la domenica ho il malsano vizio di chiudermi nella redazione del Centro Sociale per collaborare al parto della rivista che hai in mano e che il sabato non verrò mai allo stadio per il semplice fatto che cadrei nel terribile errore di contribuire al finanziamento proprio di ciò che ho criticato nel mio articolo: lascio ad altri questa scelta.

Chiudo questa mia controrisposta accettando invece l’altro invito: quello di una buona birra al Barabba. Chissà, magari discutendone faccia a faccia chiariremo senz’altro questi angosciosi dubbi. Chissà, magari sarai tu a vedere le cose in maniera diversa....

Ricambio i calorosi saluti.

Mix