Merda che ti resta fra i denti tutte le volte che mangi da McDonald’s. MDonald_.GIF (42246 byte)
Ma McDonald’s alla fine cosa combina nel mondo? Un sacco di porcherie nascondendosi dietro la maschera di azienda "verde" (tanto per citare una cifra, la MD spende ogni anno circa 1,8 miliardi di $ in pubblicità proprio per promuovere questa immagine).

Presente ovunque con i suoi fast-food la MD, oltre che a rovinare diverse culture proponendo un cibo alternativo totalmente inadeguato, sfrutta la manodopera e danneggia l’ambiente. Eppure cresce di anno in anno.

Ma vediamo in dettaglio i crimini di cui si macchia quotidianamente la MD.

Ho già accennato al cibo, base di un’alimentazione poco salutare ricca di grassi, zuccheri e sale e povera di fibre e vitamine. Alimentazione che facilita il verificarsi di malattie del cuore, oppure un cancro, o ancora il diabete. Senza contare le rimanenze nella carne di addittivi chimici, residui pericolosi di allevamenti intensivi lontani dai processi di Madre Natura (il caso della mucca pazza é ancora oggi una testimonianza fondamentale).

Porto a titolo d’esempio la serie di avvelenamenti da cibo che colpì la Gran Bretagna nel 1991 e della quale si scoprì responsabile proprio MD.

Vi chiederete dunque dove vengono allevati i capi di bestiame dai quali arriva la "sana" carne della MD.

Gli allevamenti sono dislocati per la maggior parte nei paesi poveri, dove la MD può sfruttare terreni e manodopera a costi irrisori. Se questi terreni fossero sfruttati dalle popolazioni del luogo il divario economico che oggi è così enorme si farebbe sicuramente meno marcato.

In più, per far posto ai pascoli vengono disboscate ampie fette di foresta pluviale con gravi ripercussioni ambientali. Inoltre la rigenerazione delle foreste viene ostacolata ulteriormente dai prodotti chimici usati per l’allevamento intensivo e dispersi quindi nell’ambiente. MD ci propina un’alimentazione basata quasi totalmente su piatti a base di carne. Immaginiamoci anche che per la produzione di una tonnellata di carne vengono impiegate sette tonnellate di cereali. Con un’alimentazione diversificata che comprendesse più cereali e con un razionale utilizzo delle terre ogni regione potrebbe rendersi autosufficiente per quel che riguarda l’alimentazione.

Senza contare le migliaia di confezioni fatte con materiali plastici inquinanti che vengono disperse ogni anno nell’ambiente.

Un’altro fatto squallido perpetrato da MD è lo sfruttamento dei lavoratori.

Lavoratori con paghe più basse del minimo legale, straordinari non pagati (guarda caso proprio come certi piani occupazionali di un certo architetto per costruire una certa porcheria sulle rive di un certo lago...), minori assunzioni rispetto alle reali mansioni da svolgere (chi è assunto deve sobbarcarsi una marea di compiti). Il lavoratore mal pagato deve quindi lavorare più del normale e più velocemente, con rischi di incidenti non indifferenti, soprattutto di ustioni. A queste condizioni il ricambio di personale alla MD è talmente alto che non si riesce a organizzare un sindacato per lottare e migliorare le condizioni di lavoro.

Tornando a bomba sui metodi di allevamento intensivi praticati da MD ricordo inoltre che queste moderne pratiche che permettono di produrre più carne sono vere e proprie torture per gli animali che crescono in condizioni innaturali, chiusi tutto il giorno in spazi che non permettono loro nessun movimento, senza nutrimento adeguato e non a tutti i capi è data la possibilità di pascolare.

MD inoltre sfrutta in malafede l’immagine del bambino, sfruttandola per meri scopi pubblicitari.

Infatti il bambino viene usato come aggancio per portare nei fast-food una clientela adulta, clientela che spende (mica spende il bambino!!! Però può fruttare comunque un sacco di soldi!!!).

Mi preme quindi segnalare il connubio MD-Disney, altra multinazionale già segnalata in un precedente spazio Boycott per lo sfruttamento di lavoratori e lavoratrici nei cosiddetti paesi poveri.

Questo è un quadro generale della reale facciata di MD. Eppure, nonostante queste porcherie, resta una tra le prime multinazionali al mondo.

Ma noi possiamo fare qualcosa. Qualcosa che un sacco di gente sta già facendo oggi (vedi in Francia, dove MD è boicottata quasi a livello nazionale dopo i pesanti attacchi economici subiti dagli Stati Uniti). Qualcosa che altri hanno fatto prima di noi, come Helen Steel e Dave Morris, due militanti di Greenpeace, che, a metà degli anni ottanta, hanno querelato MD per tutte le nefandezze viste sopra dando inizio a una serie di azioni di protesta che arriveranno oggi a prendere dimensioni interessanti, ma purtoppo non ancora sufficienti.

Possiamo, dicevo, fare qualcosa. Possiamo ricordarci del 16 ottobre, giornata mondiale di boicottaggio della MD. Ma più semplicemente possiamo smettere di mangiare in quel piatto pieno di merda.

Boycott McDonald’s!!!

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