LA POLIZIA DIVENTA PARLAMENTARE

Europa destinata ad imitare gli USA anche in questa porcheria ? Intanto da noi le agenzie private di pubblica sicurezza, Securitas ecc., fanno affari d’oro, anche con comuni e cantone...

Alle 4,30 della mattina la prima ondata di SWAT team, vestiti in completa tenuta da combattimento BDUs Battle Dress Uniforms) con cappucci neri e mitragliatori hanno fatto irruzione in nove case di campagna nello stato di Washington.

Circa 150 agenti stavano eseguendo una perquisizione perché i residenti erano sospettati di condurre un notevole traffico internazionale di droga e di coltivare segretamente marijuana nei campi agricoli adiacenti.

Un imponente raid, precisamente un’operazione militare, che ha portato a pochi arresti per il possesso di 54 piante di marijuana; ha però terrorizzato 8 bambini che stavano dormendo nei loro letti quando hanno fatto irruzione questi uomini incappucciati e con le armi pronte a far fuoco.

Un agente ha puntato l’arma alla testa ad un bambino di 3 anni, come dalle testimonianze raccolte, e gli ha ordinato di sdraiarsi a terra. I poliziotti erano a volto coperto e non avevano il distintivo con il numero di matricola.

Quello stesso luglio, in un altro angolo della nazione, era sguinzagliato un altro SWAT Team. Bersaglio Cleave Atwater, i suoi clienti ed il suo club con biliardi a Chapel Hill, North Carolina. La porta andò in frantumi ed una squadra di uomini con cappucci che agitavano armi automatiche fece irruzione urlando alla gente di sdraiarsi a terra. Atwater stava dormendo a casa sua, mentre il suo commesso veniva sbattuto con la faccia sul tavolo da biliardo facendosela addosso a causa della paura. Arrivato al suo club, Atwater si trovò di fronte a uno scenario irreale, dove la polizia, in stile militare, stava dando vita all’operazione Readi Rock e stava selettivamente fermando e perquisendo gente di colore.

In un altro incidente a Oak City, circa 70 miglia a Nord di Chapel Hill, Jean Wiggens, una donna delle pulizie è stata meno fortunata. La stessa squadra SRT che arrivò in Graham Street gli sparò sette volte mentre correva via dalla banca dove era stata tenuta in ostaggio per 15 ore dopo una tentata rapina.

Territori Occupati USA

Gli abitanti di Atwater, Wiggins e quelli dello stato di Washington sono stati testimoni di un fondamentale passaggio nel modo di "fare polizia": cambiamento principalmente dovuto alla cosiddetta "guerra alla droga", che si è trasformata in una vera e propria offensiva interna, con tutte le caratteristiche di una guerra ad alta intensità; specialmente contro le comunità delle minoranze che cominciano a essere trattate e considerate come territori occupati.

Negli ultimi 25 anni i vari uffici di polizia hanno organizzato unità paramilitari (PPUs) variamente denominate: SWAT (Special Weapons And Tactics) e SRT (Special Response Units), equipaggiati per operare in tenuta da combattimento con armi automatiche ad alto potenziale, come fucili d’assalto e granate assordanti, accecanti, gas paralizzanti ed automezzi corazzati. Il numero di queste unità ed il numero delle situazioni nelle quali vengono dispiegate sono aumentate rapidamente, con i prevedibili risultati: civili coinvolti, poliziotti uccisi da fuoco amico ed un crescente inquietante antagonismo con la popolazione.

All’interno della polizia questi corpi d’élite altamente militarizzati hanno accresciuto la cultura della violenza e dell’antagonismo razziale. Nel 1982 il 59% dei dipartimenti di polizia aveva tra i suoi effettivi un’ unità paramilitare. Quindici anni dopo con un enorme incremento, quasi il 90% dei 548 dipartimenti interpellati ha in attività unità paramilitari.

Naturalmente l’istituzionalizzazione delle forze di polizia paramilitari ha portato al fatto che i dipartimenti di alcune città mandano la polizia a pattugliare situazioni non di emergenza in tenuta da combattimento, dando a queste comunità l’aspetto della West Bank dei territori occupati in Palestina. Dei 487 dipartimenti che hanno risposto a domande sul tipo di scenario che prevede l’utilizzo di corpi speciali, più del 20% ha affermato che i loro SWAT team vengono usati per comuni pattugliamenti.

Un comandante di un’ unità paramilitare di una città del Midwest di 75.000 abitanti ha dichiarato: "Noi fermiamo ogni cosa che si muove. Spesso circondiamo case sospette, tiriamo fuori gli MP5 (un’arma automatica tra le preferite dei reparti speciali militari), e di solito non abbiamo alcun problema nelle crack-house".

Appena 15 anni fa, i dipartimenti cittadini chiamavano all’azione le unità speciali con una media di poco più di una volta al mese, solitamente per situazioni piuttosto rare, situazioni con ostaggi, eventi di terrorismo, oppure nei casi di sospetti barricati in casa. Oggi non è più così: il tenente Tom Gabor del dipartimento di polizia di Culver City, California, afferma che la richiesta d’intervento di unità paramilitari non ha niente a che vedere con la sicurezza degli altri agenti o dei civili, ma servono solo a giustificare il costo del loro mantenimento...

La gente nera nel mirino

L’ alienazione tocca il suo apice nella comunità afro americana. Ad esempio nell’operazione Readi Rock un intero isolato di un quartiere nero è stato assaltato e più di 100 persone sono state fermate e perquisite. Dopo l’operazione Readi Rock una querela presentata dimostrava che tutti i fermati erano neri, ai bianchi era stato permesso di lasciare la zona; alla fine di questo raid poi non venne effettuata alcuna denuncia contro le centinaia di fermati e perquisiti.

Le unità di polizia paramilitare sono state istituite in due differenti ondate. La prima moderna unità di polizia di questo tipo venne messa in piedi dal capo della polizia di Los Angeles (LAPD), il tristemente noto Daryl Gates, quando a metà degli anni 60 fondò il primo SWAT team del paese.

Los Angeles e le altre grandi città che ne seguirono l’esempio, crearono queste unità SWAT per rispondere alle lotte ed ai movimenti degli anni 60 e 70. All’inizio queste unità erano guardate con sospetto e venivano utilizzate in rare occasioni (come assaltare le sedi del Black Panther Party N.d.T.)

Poi negli anni 80 è stata la volta della "guerra alla droga". Improvvisamente c’era una nuova copertura per la violenza di stato ingiustificata. Ogni ragazzino che va al cinema ha imparato che gli spacciatori di droga sono pazzi, diabolicamente violenti, armati fino ai denti e pronti a combattere fino alla morte e, naturalmente, non sono bianchi.

La Guerra in casa

Dagli anni 70, i militari sono stati coinvolti solo casualmente in qualche operazione contro il traffico di droga. La loro partecipazione dava luogo a cause in tribunale per violazione del Posse Comitatus Act. Durante quel periodo di repressione dove passaporti interni, perquisizioni ed arresti arbitrari, pubblici pestaggi e linciaggi erano la norma, la linea che divideva le operazioni di polizia da quelle dei militari era confusa.

Il Posse Comitatus Act divenne una dottrina guida dei governi democratici americani stabilendo dettagliatamente i compiti di militari e di polizia.

Dopo 2 emendamenti ( del ’83 e del ’89) al Posse Comitatus Act, i militari hanno potuto fornire servizi d’intelligence, materiali, mezzi ed addestramenti così come partecipare a operazioni antidroga: in pratica tutte le attività d’indagine, sequestro ed arresto della polizia.

La somiglianza tra le attività di polizia e quelle dei militari ha creato un forte allarme riguardo le libertà civili.

Nel maggio ’97 una squadra dei marines che stava portando avanti una missione di "addestramento antidroga" sul confine messicano, ha ucciso un pastore di pecore che stava portando la sua lana dal Messico al Texas. Così come l’esercito va assumendo funzioni di polizia civile, così la polizia agisce -ed appare- sempre più come un reparto di soldati.

McNamara, che è stato capo della polizia a San José ed a Kansas City dopo 15 anni nel dipartimento di polizia di New York, biasima l’utilizzazione dei reparti di polizia soprattutto riguardo la pro-liferazione di armi da guerra come fucili d’assalto:"Io lo dissi molto tempo fa: il fallimento nel controllare le armi di tipo militare tra la popolazione avrebbe portato a una successiva militarizzazione della polizia".

I fabbricanti d’ armi, hanno capito il trend favorevole ed hanno iniziato un aggressivo marketing verso i dipartimenti di polizia al fine di poter piazzare armi automatiche ed altro.

Nello stesso tempo poliziotti, passanti e sospetti iniziarono a morire in "incidenti" dovuti a poliziotti BDUs armati pesantemente.

Quando squadre SWAT della polizia ed i Seal della US Navy hanno lavorato insieme ad Albuquerque nel ’90, usarono la motrice di un camion per abbattere il portone di un edificio ed appena entrati fecero fuoco due volte ed uccisero il sospetto, rinvenendogli addosso due spinelli di marijuana ...

Un assalto SWAT del ’94 all’indirizzo sbagliato causò la morte di Accelyne Williams, un vecchio ex-ministro di culto settantacinquenne di Boston, che venne assalito nel suo appartamento e ammanettato faccia a terra... dallo spavento morì d’infarto. A Marzo del ’96 ad Oxnard, California, un raid paramilitare finì con l’uccisione di un membro di un’ unità SWAT assassinato dal "fuoco amico" in seguito alla confusione derivata dall’esplosione di una granata flash-bang (assordante-accecante).

Quanto durerà la tolleranza dell’America verso questo tipo di gestione della pubblica sicurezza e della violenza della polizia in nome della prevenzione del crimine?

I politici sono avidi di voti, la polizia spera di aumentare i suoi budget ed il suo campo d’azione, i militari stanno cercando di trovare una nuova missione dopo la fine della Guerra Fredda, e la potente lobby americana delle armi spinge per profitto. Tutti questi soggetti hanno interesse a esagerare la minaccia alla popolazione posta dal crimine e dalla micro-criminalità.

Nè la polizia, nè tantomeno la popolazione viene aiutata dalla manipolazione di questa interpretazione che a lungo termine porterà la polizia a combattere contro la comunità che invece è chiamata a servire.

Adattato (per questioni di spazio) da:

Peter Cassidy autore dell’articolo è direttore di ricerca al TriArche Research Group, è un analista industriale e scrive di affari interni, crimini nella pubblica amministrazione e tecnologia.

Ha scritto su Forbes, Economist e Wired.

Per contatti: pcassidy@delphi.com