L'iniziativa |
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BATTIAMOCI PER UNA POLITICA DEGLI STRANIERI RADICALMENTE
DIVERSA Il 24 settembre prossimo voteremo questa iniziativa xenofoba che vuole limitare il numero di stranieri presenti in Svizzera al 18%. Persone che lavorano da anni in Svizzera o giovani nati e cresciuti in terra elvetica, ma anche rifugiati in cerca di legittima protezione, potrebbero così essere obbligati a lasciare il paese. Lanciata dagli ambienti nazionalisti e sostenuta dall'estrema destra, l'iniziativa, trova un terreno favorevole anche a causa di una politica ufficiale nei confronti degli stranieri, che da decenni alimenta paura e diffidenza nei confronti degli immigrati. Non sorprende allora che alcuni ambienti politici della Svizzera ufficiale sperino in un risultato dignitoso dell'iniziativa per perpetuare la loro politica di razzismo di Stato. Oggi battersi semplicemente contro l'iniziativa non è sufficiente. Una riflessione più ampia sulla politica degli stranieri è assolutamente necessaria per combattere il razzismo e la xenofobia indotta dall'atteggiamento di autorità politiche e padronato. |
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Perché incita alla diffidenza e crea i presupposti per lo sviluppo di idee di chiusura ed intolleranza | L'iniziativa sottintende che vi sia una minaccia se il numero degli stranieri dovesse superare il 18%, un limite completamente arbitrario e senza senso. In Svizzera nelle città dove il numero degli stranieri si aggira fra il 30 ed il 50% i sentimenti xenofobi si esprimono debolmente. Al contrario nei villaggi, dove il loro numero è nettamente inferiore al 18% questi sentimenti sono spesso molto forti. Un paradosso? Certamente no, ciò dimostra che la propaganda xenofoba trova un seguito la dove non vi è una reale e diretta convivenza multi-etnica e multi-culturale. | |
Perché l'iniziativa vuole rafforzare il contingentamento degli stranieri nell' interesse del padronato | In sostanza l'iniziativa divide gli stranieri in due categorie: i desiderati (gli ambasciatori, gli sportivi d'alto livello, le vedette in villeggiatura permanente, i turisti che spendono, la manodopera qualificata, i frontalieri, e gli stagionali sotto pagati) da una parte e gli indesiderati (i lavoratori immigrati e i loro figli, i figli dei loro figli, nonché i rifugiatie i richiedenti l'asilo) dall'altra . | |
Perché rompe la solidarietà tra le salariate ed i salariati | Le discriminazioni di cui sono vittima rifugiati ed immigrati sono funzionali alla politica di smantellamento sociale promossa negli ultimi anni dalle autorità politiche e dal padronato. Politica questa che penalizza tutte le salariate e tutti i salariati. Bisogna difendere i diritti sociali e sul lavoro delle salariate e dei salariati indipendentemente dalla loro nazionalità. | |
Perché l'attuale politica d'immigrazione è discriminatoria e razzista, e deve essere trasformata in una in una politica d'integrazione e di tolleranza | La politica migratoria svizzera è alimentata dal 1917 dalla paura dello straniero e dalla paura dell'alterazione dell'identità nazionale, il cosiddetto "Ueberfremdungs-diskurs". Questa ideologia ha creato i presupposti per la costituzione della polizia degli stranieri. Ruth Metzler ha recentemente messo in consultazione la nuova legge sugli stranieri: essa porta gli stessi contenuti discriminatori dell'iniziativa, escluso il limite del 18%. Se l'iniziativa del 18% dovesse raggiungere in settembre un buon numero di consensi, risulterà più facile per Ruth Metzler far approvare la nuova legge sugli stranieri. In quest'ottica risulta ancora più importante combattere l'iniziativa poiché essa è solo un dettaglio di un disegno politico più ampio. In questo disegno rientra anche il trasferimento della politica d'integrazione alla polizia degli stranieri, che ha portato allo scioglimento della commissione degli stranieri per protesta. | |
Perché l'immigrazione è la conseguenza della precarietà e della povertà | Le politiche neoliberiste delle imprese globali, della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, che impongono lo smantellamento dello stato sociale attraverso aggiustamenti strutturali e terapie shock , provocano flussi migratori in tutto il mondo. | |
Perché battersi per una politica diversa vuol dire difendere gli interessi di tutte le salariate ed i salariati, indipendentemente dalla loro nazionalità | La precarietà crescente sui luoghi di lavoro contribuisce ad alimentare un sentimento di insicurezza. Costruire dei percorsi di resistenza contro queste politiche, vuol dire battersi contro ogni divisione tra i lavoratori. Divisioni, ad esempio, tra chi "merita" un aumento e chi no, o tra chi ha un passaporto svizzero e chi ne è sprovvisto. Da un lato le autorità e gli ambienti padronali chiudono le frontiere all'immigrazione, dall'altro queste stesse autorità e ambienti promuovono una sempre maggior flessibilità e precarietà nel mondo del lavoro favorendo l'assunzione di manodopera straniera sotto pagata e il dumping salariale. | |
Perché stabilire un limite percentuale alla
presenza di persone di origine straniera non ha senso: imporre delle quote di esseri umani
(18% dimmigrati e quindi 82% di svizzeri) significa trattare donne e uomini come
delle merci contabilizzabili e di cui si getta il sovrappiù. A quando delle quote di donne, di disoccupati o di pensionati? |
Perché liniziativa presuppone che
quanti non abbiano il passaporto rossocrociato siano persone di cui bisogna diffidare. Come è possibile pensare ciò quando solo un abitante della terra su mille è Svizzero? Perché espellere gli stranieri non risolve nessuno dei nostri problemi sociali. |
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Perché quando Malika, Abdullah o Sarah fuggono la miseria e la guerra nel loro paese, non viaggiano da turisti, ma per trovare delle condizioni di vita degne: come ogni essere umano devono disporre del diritto fondamentale di spostarsi. | Quello che conta è invece battersi per una socialità
forte e dei salari dignitosi per tutte le persone residenti in Svizzera indipendentemente
dal loro passaporto: non sono né Teresa ,né Redzep che vogliono portare letà
pensionabile a 67 anni o 68 anni, ma il presidente del partito radicale svizzero Franz
Steinegger. Non sono né Laureta, né Bogdan che ristrutturano e licenziano a tutto spiano, ma Adtranz, lUbs o Novartis e non sono né Rachid, né Margherita che fanno aumentare i costi delle casse malati, ma i profitti di Roche e dei grandi trust farmaceutici! |
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LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE
PERSONE, |