PALESTINA OCCUPATA

Giovedì 27 marzo
18.00 Inaugurazione mostra disegni Naji Al Ali, Handala

19.30 Cena mediorientale

20.30 Serata Indymedia:
presentazione video realizzati da partecipanti alle delegazioni civili e discussione con gli autori

- Quando la raccolta delle olive diventa un crimine…
(indymedia ch, 12 min.)
Yanoun, un villaggio palestinese nei pressi di Nablus, è circondato da coloni israeliani che tentano di espellere i palestinesi. Sul posto vi è una costante presenza di volontari internazionali, i quali contribuiscono ad arrestare le espulsioni.

- Tra le macerie…
(indymedia ch, 15 min.)
Intervista alla famiglia di un attentatore suicida, alla quale l'esercito israeliano ha poi distrutto la casa a Nablus.

- Dheishe refugee Camp
(indymedia it, 15 min.)
La vita quotidiana di un ragazzo palestinese del campo profughi di Dheishe

- Palestina
(indymedia Palestina, 20 min.)
Fine marzo 2002, inizia l'operazione israeliana "scudo difensivo", l'esercito invade la quasi totalità dei territori occupati. Presenti diverse centinaia di attivisti internazionali.

Venerdì 28 marzo
19.00 Inaugurazione mostra fotografica Sguardo sul quotidiano
Foto e testimonianze delle delegazioni civili in Palestina

19.30 Cena mediorientale

20.30 Conferenza con Stefano Chiarini, giornalista de il Manifesto, esperto della questione mediorentale, già presente in Irak durante la prima guerra del Golfo, profondo conoscitore del conflitto israelo-palestinese e corrispondente dalla Palestina

Medioriente: tra la questione palestinese e la guerra per il petrolio

22.30 Dj Amina, affermata dj ginevrina, proporrà una vasta gamma di brani di musica mediorientale

*LE DELEGAZIONI DI VOLONTARI CIVILI INTERNAZIONALI Durante i primi mesi della seconda Intifada è apparso in modo sempre più evidente il bisogno di una presenza attiva di attivisti internazionali per sostenere la popolazione palestinese sottomessa all'aumento della repressione militare nei territori occupati (assedi e attacchi dell'esercito, azioni dei coloni). Dall'estate del 2001, molte centinaia di attivisti internazionali continuano a partecipare ad azioni concrete di solidarietà e di protezione in Cisgiordania e a Gaza, come pure a manifestazioni di solidarietà con la popolazione arabo-israeliana, con l'opposizione anticoloniale e gli obiettori israeliani. I principali obiettivi di queste delegazioni si possono così riassumere: ·testimoniare solidarietà alla popolazione palestinese che si sente completamente abbandonata dall'opinione pubblica mondiale e dalla "comunità internazionale" ·sostenere la popolazione nella sua vita quotidiana tramite azioni puntuali dirette: accompagnamento di personale sanitario o di personale addetto alla riparazione di infrastrutture civili, presenza ai posti di blocco per ridurre il comportamento arbitrario e umiliante dei soldati, presenza in case e sedi di ONG minacciate di distruzioni nel corso di perquisizioni e rastrellamenti. ·trasmettere all' opinione pubblica le testimonianze raccolte in Palestina e in Israele, per sostenere quelle forze che nei due campi si impegnano per una pace giusta, attraverso l'applicazione dei diritti umani e del diritto all'autodeterminazione per tutti i popoli della regione.

Sabato 29 marzo
- 1 anno dalla nuova invasione militare nei territori

15.30 Proiezione film-documentario Al-Sabbar
(97 min., yak film, 2000) di Patrik Bürge
Zuhaira Sabbagh, un'Araba con passaporto israeliano dirige nel suo tempo libero un gruppo di giovani a Nazareth. "Armato" di macchine fotografiche, il gruppo va alla ricerca delle rovine dei villaggi arabi distrutti dall'esercito israeliano a partire dal 1948. Le ricerche di questi giovani sono una forma di lotta pacifica contro la scrittura israeliana della storia, che tenta di nascondere completamente l'epoca in cui gli abitanti di questa terra erano arabi. Così facendo si scontrano con una forte resistenza da parte della popolazione israeliana. Nel corso della sua inchiesta Zuhaira Sabbagh incontra il medico svizzero Hans Bernath e sua moglie Maddaleine. Dimoranti da 50 anni in Israele, hanno vissuto da vicino le fasi importanti del conflitto mediorientale, nella veste di delegati della croce rossa.

18.00 Proiezione filmato (prima svizzera) 500 Dunam on the moon, di Rachel Meah Jones
(47 min., film indipendente coprodotto dall'Alternative Information Centre di Gerusalemme, 2002, vers. araba-ebraica sottotitolata in inglese, traduzione simultanea in italiano)
La continuazione ideale di Al-Sabbar. La storia di un villaggio palestinese distrutto nel 1948. I conflitti, le relazioni tra parte araba ed ebrea e il problema dei rifugiati.

19.30 Cena mediorientale

20.30 Diaporama e tavola rotonda di presentazione delle delegazioni civili internazionali* in Palestina. Con Astrid Astolfi, Sarah Caccia, Tobia Schnebli e altri

22.30 Concerto con Aim-Amir, 6 musicisti di origine maghrebina residenti a Ginevra. Musica raï tradizionale, con influenze elettroniche, algerina-maghrebina
…a seguire dj Amina, musica mediorientale

Domenica 30 marzo

- Giornata della terra
14.30 Teatri di pace, pratiche di dialogo:
racconti, proiezioni e letture della tournée teatrale Guerra, in Palestina e Israele, della Compagnia Pippo Delbono

Maria Nadotti, produttrice esecutiva dello spettacolo Guerra, e Akram Telawe, attore e regista palestinese, racconteranno la tournée dello spettacolo svoltasi in Palestina e Israele nel gennaio 2003, proponendo una riflessione sulle motivazioni che li hanno portati a scegliere questa forma di presenza in Medio-Oriente. Nel corso dell'atelier saranno lette da Akram Telawe parti del testo dello spettacolo e una selezione di testi teatrali e poetici; verrà inoltre presentato il trailer del film documentario (8 min.) girato durante la tournée

17.30 Spettacolo teatrale dei Confabula

18.30 Assemblea conclusiva
Forme di sostegno concrete alla causa palestinese. La solidarietà con il popolo palestinese e con l'opposizione anticoloniale israeliana è più che mai necessaria; anche in Ticino potremmo fare molto di più.


In occasione delle giornate sulla Palestina verranno raccolti fondi per sostenere i prigionieri politici palestinesi e gli obiettori israeliani imprigionati per aver rifiutato di servire nei territori occupati. La ripartizione avverrà rispettando le proporzioni delle persone imprigionate: i palestinesi si contano a migliaia, gli obiettori israeliani in decine.
(per i prigionieri palestinesi vedi www.addameer.org; per gli obiettori israeliani www.newprofile.org)

 

Mostra di disegni di Naji Al Ali, Handala
(dal 27.03.'03 al 15.04.'03)
E' un bambino, piccolo, un po' spelacchiato, piedi nudi e toppe sui vestiti, difficile vederne il volto perché sta sempre di spalle.
E' così che Naji Al Ali disegnava Handala, il suo personaggio principale. Handala c'è in quasi tutte le vignette di Naji, una presenza muta, ma ostinata.
Come quella del popolo palestinese al quale si vuole negare identità, ma che come Handala, c'è. Handala volta le spalle a chi ha voltato le spalle al dolore dei palestinesi e guarda, guarda le vicissitudini della sua gente che Naji disegna con amore.
Naji, che aveva la generosità dei poeti e cercava di portarci con se, per aiutarci a capire. Naji è morto, è stato ucciso, rimane solo Handala. Chissà forse se impareremo a guardarlo con gli occhi di un palestinese un giorno si girerà verso di noi.
(Tratto da: "No al silenziatore" di Saad Kiwan e Vauro Senesi)
Naji al-Ali, vignettista palestinese assassinato a Londra nel 1987, ha lasciato in eredità al suo popolo, e al mondo, circa 40.000 vignette, frutto di 25 anni di instancabile e appassionata attività in favore degli oppressi di tutto il mondo; la mostra Handala si compone di 50 disegni attraverso i quali viene ricostruita la vita di Naji e la storia della Palestina.

Mostra fotografica, Sguardo sul quotidiano
Foto e testimonianze delle delegazioni civili in Palestina
(dal 27.03.'03 al 15.04.'03)
Attraverso un tortuoso percorso, stando molto attenti a non incrociare un check-point, si potranno scorgere più di un centinaio di foto, testimonianze e disegni di bambini raccolte nel corso del 2002 e 2003 dalle delegazioni civili internazionali, nei campi profughi e lungo le strade della Palestina occupata.

 

Con l'attenzione pubblica mondiale concentrata sull'Irak, la morsa dell'esercito israeliano sulle città, i campi profughi e i villaggi palestinesi si stringe di settimana in settimana. La vita economica e sociale nei territori occupati è diventata quasi impossibile: lo stato d'assedio, le demolizioni di case, infrastrutture civili o interi quartieri, le distruzioni di campi e uliveti per "ragioni di sicurezza" o attorno alla costruzione del muro di separazione, i "trasferimenti" forzati si succedono a ritmi sempre più intensi. La popolazione Palestinese è vittima di continue e gravissime violazioni dei diritti umani elementari, del diritto umanitario internazionale, per non parlare delle risoluzioni dell'ONU sistematicamente ignorate da decenni.


Ogni vittima civile - palestinese e israeliana - è una vittima di troppo in questo conflitto che si protrae con la complicità attiva o passiva della comunità internazionale. Le immagini visive, le testimonianze e gli incontri con varie persone impegnate nella solidarietà con la popolazione palestinese e con l'opposizione radicale israeliana, proposti durante le giornate sulla Palestina a Mendrisio e a Lugano, intendono sensibilizzare il pubblico con un'informazione diversa, inserita in un contesto più ampio di quello quotidianamente proposto dagli schermi televisivi. Lo scopo è anche mostrare le possibilità di un maggiore coinvolgimento diretto di noi tutti per fermare, con la solidarietà e con la pressione civile internazionale, il processo di cancellazione di un intero popolo. In Cisgiordania e Gaza il "processo di pace di Oslo" ha avuto come risultato di rinchiudere la popolazione palestinese in "bantustans" o "ghetti" a causa della continua estensione delle aree occupate dai coloni e dalla costruzione di moltissime strade di collegamento riservate unicamente agli israeliani. Strade, colonie e il muro di separazione sono circondati da "zone di sicurezza" controllate dall'esercito che riducono ulteriormente lo spazio a disposizione dei palestinesi.

C.S.A il Molino