MOLINO E OPPOSIZIONE CIVILE | ||
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L'occupazione
delle pubbliche strade e piazze è una forma di opposizione civile in risposta
ad un diritto che ci è stato negato con lo sgombero del C.S.O.A. il Molino.
Stiamo praticando un'opposizione ad un sistema totalizzante per rivendicare
la creazione di uno spazio liberato.Uno spazio libero, sottratto alla
logica dominante del mercato, per restituirlo alla socialità, dove sviluppare
altre forme di aggregazione che non siano quelle consumistiche. Uno spazio
che ad esempio si contrappone alla società attuale, imbevuta da un'ipocrita
perbenismo di prevenzione alcoolica,
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dove l'acqua minerale costa 1 franco e la birra 3 , mentre nei bar ad un
giovane conviene, solo economicamente parlando, bere una birra che non un'acqua.Uno
spazio liberato dove la cultura non deve sottostare ai dettami del mercato,
ma può esprimere la sua creatività che parte dal basso. Uno spazio dove
la critica alla società si possa esprimere liberamente, non in funzione
di secondi fini, siano essi di voto politico o di potere. Uno spazio liberato
dal lavoro salariato, ( al Maglio per esempio 12 persone lavoravano al bar
senza percepire salario alcuno ), dove tutti hanno gli stessi doveri e responsabilità
e la gestione è condivisa colletivamente. Uno spazio in cui tutte le attività
vengono decise da un'assemblea, nella quale non si vota mai, ma si discute
fino a trovare una soluzione accettabile per tutti, sviluppando una coscienza
di gruppo che passa per la partecipazione reale alla decisione e non da
una dittatura della maggioranza. Il Centro Sociale Autogestito è uno spazio in cui deve esistere l'autonomia totale dalle ingerenze esterne. Solo così può svolgere la sua funzione sociale di critica al sistema dominante. Non lo facciamo ne per voti, ne per soldi. Ci hanno accusato di "illegalità", ma storicamente sappiamo che la violazione di alcune leggi, ha permesso, ad esempio, di abolire la schiavitu', di spodestare gli aristocratici eletti da mandato divino, di ottenere il voto delle donne e che queste ultime possano autodeterminare il proprio corpo senza essere piu' una semplice macchina da riproduzione e cosi' via. Ed è stato solo grazie alla violazione di quelle leggi, agli "illegali", che il mondo è cambiato. Chi ancora usa come pretesto l'"illegalità" per screditare l'autogestione, sia a Mendrisio che a Lugano, lo fa in realtà per mantenere intatti i propri privilegi e per non mettersi in discussione. Gli stereotipi su di noi sono molti. Ci chiamano "brozzoni", "lavativi" , "parassiti", se non "figli di papà" o "terroristi". Credono che riusciamo a campare in questo mondo senza lavorare, senza pagare le tasse, l'acqua, l'elettricità, la cassa malati, le pensioni e che in definitiva veniamo da Marte. Questi i pregiudizi di chi non è mai stato al Maglio. Eppure viviamo qui, in questa società. In essa vi lavoriamo, vi mangiamo, consumiamo e ci teniamo informati, sviluppando un senso critico sull'informazione diffusa dai media tradizionali. C'è poi chi si
illude che reprimendo l'Autogestione, l'aria sarà pulita, la cassa malati
gratuita, le pensioni assicurate, la fame nel mondo scomparirà e piu'
nessun bambino perderà un braccio per una mina anti-uomo e vivremo tutti
felici e contenti. L'Assemblea del C.S.A. Il MOLINO Provvisoriamente Itinerante |
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