[14.11.2009] Serata Zapatista con dj set, riffa, cena, presentazione libri, aperitivo | ||
I «guerriglieri» in Chiapas, a Oaxaca, a Guerrero, i paesani di Atenco, gli studenti dell’auditorio occupato «Che» di Città del Messico, le mamme di Ciudad Juarez, i minatori e gli elettricisti in sciopero, i transessuali e le «sexoservidoras» del barrio bravo di Tepito e della Merced. Evitate le zone a rischio perchè il Messico, attenzione sono notizie confidenziali, é il secondo paese dopo l’Iraq, con più giornalisti ammazzati. È la nuova via della droga senza ostacoli e confini che provoca migliaia di morti mensili; è il moderno muro che, a vent’anni dalla caduta di quello di Berlino, viene eretto per impedire l’entrata su suolo statunitense. In Messico non si rispettano i più elementari diritti umani, dice Amnesty International. Il Messico sono le mattanze di Atenco e di Oaxaca, le bottte agli studenti, il femminicidio di Ciudad Juarez, le privatizzazioni selvagge, la devastazione ambientale e la costruzione di nuovi mega progetti turistici e d'autostrade devastatrici a scapito delle popolazioni indigene e locali. Qui, la violenza perpetua che subiscono le comunità indigene (sorridenti sulle foto…) in Chiapas, Guerrero e Oaxaca si chiama guerra a bassa intensità . Qui, chi ha lottato per difendere la propia terra dalla devastazione e dal saccheggio di governi e multinazionali é morto ammazzato o é rinchiuso nelle prigioni di massima sicurezza, in condizioni abominevoli. Non ci piace il turismo di massa e ci piace narrare di altri mondi! Le zone « a rischio » preferiamo attraversarle, conoscerle per interagire, per costruire comunità , ammiccamenti e solidarietà . Qui e altrove. Oggi, all’interno della rassegna «caratteri resistenti», presentiamo un opuscolo e un libro, con amici e compagni con i quali abbiamo teneramente condiviso queste «zone a rischio», che narrano di quell’altro Messico che costruisce, lontano da partiti politici e istituzioni, cammini di autonomia e d’emancipazione. Dove le storie, reali e immaginarie, dolci e violente, diventano lotta e resistenza, umanità «altra»! Dove per cambiare il mondo non si mira alla presa del Potere. La solidarietà rimane un'arma e questa iniziativa partecipa alla campagna internazionale di mobilitazione per i prigionieri politici « primero nuestr@ pres@s ». Possiamo ancora dire che non ci riguarda quando la complicità gonfia le nubi? Quando il governo svizzero vende armi e mezzi a quello messicano (gli aerei pilatus che nel 1994 bombardavano le comunità zapatiste)? Quando le multinazionali svizzere contribuiscono all’impoverimento e allo sfruttamento? Quando, silenziosi e indifferenti, godiamo delle « bellezze » locali contribuendo indirettamente allo spoliamento delle comunità indigene e della popolazione locale. Esageriamo? Guardando in alto le nubi hanno striature rosso sangue e, a volte, gocciolano.... Passa e partecipa il 14 novembre (il ricavato della serata sarà destinato a progetti per le comunità zapatiste o in solidarietà agli arrestati di Atenco e Oaxaca) e ti daremo tutti i particolari della guerra a bassa intensità che avvolge il Messico. In fondo basta poco a stracciare depliant turistici e ipocrite foto sorridenti. A bucare le nubi. La «vie est ailleurs», sicuramente non su carta patinata e cartelloni pubblicitari! CzmL |
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