LA NATO CONFERMA ALL'ONU L'USO DI URANIO IMPOVERITO DURANTE LA GUERRA DEL KOSOVO
Ginevra, 21 marzo 2000 - La NATO ha confermato alle Nazioni Unite che uranio impoverito (DU) è stato utilizzato durante il conflitto del Kosovo. Ma, secondo la Task Force congiunta UNEP / UNCHS per i Balcani (BTF), l'informazione fornita non è sufficientemente dettagliata da facilitare la stima delle conseguenze sull'ambiente e sulla salute umana del suo uso fino a questo momento.
La nuova informativa sul DU, che è stata inviata in una lettera (accompagnata da una mappa) al Segretario Generale dell'ONU Kofi Annan dal Segretario Generale della NATO Lord Robertson, afferma:
"Proiettili all'uranio impoverito sono stati usati ogni volta che gli aerei anticarro A 10 hanno ingaggiato mezzi corazzati durante circa 100 missioni.... Un totale approssimativo di 31000 proiettili di munizioni al DU sono stati utilizzati nelle operazioni delle Forze Alleate. La principale localizzazione di queste operazioni è stata in un'area a Ovest dell'autostrada Pec - Dacovica - Prizren, nella zona circostante Klina, in quella intorno a Prizren e nell'area a nord di un linea che unisce Suva Reka e Urosevac. Comunque mole missioni con uso di DU si sono svolte anche al di fuori da queste zone
Queste informazioni sono state riviste ieri da scienziati del Gruppo di Accertamento del BTF sull'uranio impoverito - un gruppo interagenzie costituto l'anno scorso come parte dell'UNEP (Programma Ambientale delle Nazioni Unite) - ha guidato accertamenti sulle conseguenze ambientali del conflitto nel Kosovo. Mentre davano il benvenuto alla positiva cooperazione della NATO, il gruppo, che comprende esperti dell'OMS, l'agenzia internazionale per l'energia atomica (IAEA), l'Alto Commissariato dell'ONU per i rifugiati (UNHCR), il Dipartimento ONU per il disarmo (DDA), e l'Istituto Svedese per la Protezione dalle Radiazioni, ha concluso che malgrado le informazioni aggiuntive, i dati disponibili erano ancora insufficienti per un'esatta localizzazione delle munizioni al DU
per portare avanti una ricerca su basi oggettive e scientifiche sull'impatto ambientale e sulla salute umana in Kosovo.
Il Gruppo, che ha sottolineato che la nuova informazione sull 'uranio impoverito non dovrebbe essere causa di un allarme generalizzato, ha anche concluso, comunque, dato che la NATO ha confermato l'uso di uranio impoverito, le raccomandazioni espresse nell'ottobre 1999 andrebbero seguite. La relazione del gruppo che è basata sulle migliori informazioni disponibili, uno scenario ipotetico e assunti non verificati, raccomanda che nei siti dove la contaminazione è confermata, vanno prese misure per prevenire l'accesso. Le autorità locali e le popolazioni coinvolte vanno informate dei possibili rischi e delle appropriate misure precauzionali.
Le conclusioni del BTF sono state inoltrate al segretario generale dell' ONU e ai capi delle altre agenzie ONU coinvolte come UNMIK in Kosovo.
Nel rapporto, "Il conflitto in Kosovo- conseguenze per l'ambiente e per gli insediamenti umani"; il BTF solleva la questione delle conseguenze per la salute umana e per l'ambiente a causa dell'uso dell'uranio impoverito . Il rapporto raccomanda di garantire minuziosi esami sugli effetti per la salute dell'esposizione a uranio impoverito.
Il BTF ha concluso che la guerra in Kosovo non ha causato una catastrofe ambientale in tutta la regione dei Balcani, ma che la contaminazione scoperta in quattro punti caldi (Pancevo, Kragujevac, Novi Sad e Bor), è seria e mette a rischio la salute umana.
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