APPELLO PER LA LIBERAZIONE DI CLEMENTINA
CANTONI
Di Coordinamento Italiano a sostegno di Rawa, Donne in Nero di Milano,
CISDA Coordinamento a sostegno delle donne afghane onlus. Maggio 2005
Clementina Cantoni, una giovane cooperante italiana che collabora con Care International è stata rapita la sera del 16 maggio nel centro di Kabul.
Clementina era a Kabul da tre anni, attiva in un progetto a favore delle vedove, migliaia in Afghanistan, un paese attraversato da 25 anni di guerra e in cui per questi lunghi anni loccupazione è stata garantita quasi esclusivamente dalleconomia di guerra, dove il tasso di analfabetismo raggiunge l87%, dove le donne, usate a pretesto dalla coalizione contro il terrorismo di Bush, sono ancora pesantemente discriminate e non godono di alcuna sicurezza né garanzia.
Noi che da anni lavoriamo a fianco di alcune associazioni di donne afghane democratiche e laiche conosciamo molto bene le condizioni di grave insicurezza che vigono nel paese, soprattutto a spese delle donne e dei civili, condizioni che abbiamo potuto verificare anche personalmente nel corso delle recenti delegazioni organizzate a marzo e aprile del 2005.
Le donne delle associazioni afghane che sosteniamo, in questi anni non hanno mai smesso di denunciare, inascoltate, quali fossero le reali condizioni del paese, ben diverse da quelle propagandate dai governi e dai media occidentali, in particolare dai paesi che hanno sostenuto la guerra in Afghanistan.
Il rapimento di Clementina dimostra che lAfghanistan non è pacificato e che non ci sono i presupposti perché alcun processo di democratizzazione si realizzi. Infatti:
- il presidente Karzai controlla a malapena il centro di Kabul e molti ministri del suo governo sono signori della guerra fondamentalisti che mantengono il potere anche grazie alle loro milizie private;
- Karzai ha recentemente chiesto ai taleban (compreso il mullah Omar) di riappacificarsi e prendere parte alle prossime elezioni politiche;
- la maggior parte delle province sono controllate sempre da signori della guerra che, a tutti i livelli, impongono le loro regole;
- lAfghanistan è il primo produttore al mondo di papavero da oppio e questa attività copre l80% del PIL del paese e serve solo a finanziare i signori della guerra che tengono sotto controllo il territorio con la forza delle armi e delle minacce;
- i signori della guerra, alleati degli USA nella guerra contro i taleban, sono tuttora finanziati e armati dai governi che fanno parte della coalizione contro il terrorismo;
- la ricostruzione non è di fatto ancora partita perché chi ha cacciato i taleban, di fatto, ha interesse soltanto di affermare il proprio controllo politico e militare in questarea di forte interesse che viene chiamata grande Medioriente la popolazione e i rifugiati continuano a vivere in povere case di fango, prive di acqua e di luce, mentre a Kabul, con i proventi del commercio delloppio, sorgono come funghi lussuosi alberghi e centri commerciali;
- la corruzione è un fenomeno dilagante, soprattutto allinterno delle istituzioni afghane;
- il processo di disarmo delle milizie dei signori della guerra da parte del contingente internazionale non è quasi neppure partito, anzi, i diversi signori della guerra sono di volta in volta alleati o avversari della coalizione delle forze occupanti;
- la sharia (legge coranica) è ancora vigente e i diritti delle donne non sono considerati; questo è il più grave fallimento della presunta democratizzazione del paese. Ne sono un esempio la condanna a morte per lapidazione di Amina, una donna del Badakhshan rea di adulterio, lo stupro e omicidio di 3 cooperanti afghane nella provincia di Baghlan e lassassinio di una donna nella città di Pulikhumri.
In vista delle prossime elezioni le donne delle ONG afghane hanno firmato e sottoposto a Karzai un appello affinché mantenga le promesse fatte riguardo alle garanzie minime di sicurezza per le donne afghane; le donne vedono nel burqa ancora una protezione, le bambine hanno paura ad andare a scuola, soprattutto fuori Kabul la situazione è enormemente instabile, nellultimo anno centinaia di donne, in particolare nelle province di Herat e di Farah si sono suicidate autoimmolandosi per disperazione.
Chiediamo che ogni sforzo possibile venga messo in atto per la liberazione di Clementina, ma soprattutto che le condizioni minime di sicurezza vengano garantite a tutti i civili afghani, donne uomini e bambini, in questo momento gravemente minacciati dalle condizioni di insicurezza e miseria in cui versa il paese attraverso un processo democratico che sia davvero espressione della partecipazione delle donne e degli uomini afghane/i.
Coordimanento Italiano a sostegno di Rawa
Donne in Nero di Milano
CISDA Coordinamento Italiano a sostegno delle donne afghane onlus
Giuliana Sgrena (giornalista del Manifesto)
Luisa Morgantini - Presidente della Commissione Sviluppo del Parlamento Europeo
Donne in Nero
Piero Maestri (consigliere della Provincia di Milano)
Luciano Muhlbauer (consigliere della Regione Lombardia)
Luigia Pasi (segreteria nazionale Sin Cobas)
Nadia de Mond (Marcia Mondiale delle Donne contro le violenze e la povertà)
Lidia Cirillo (Marcia Mondiale delle Donne contro le violenze e la povertà)
Monica Perugini (assessora del Comune di Mantova)
Alessandro Rizzo (Berretti Bianchi di Milano)
Filiberto Boffi (cooperativa Chico Mendes onlus Milano)
Marco Bersani (Attac Italia)
Sergio Pucciarelli (Sinistra Giovanile - Massa Carrara)
Guerre & Pace
Comitato Bastaguerra Milano
Sin Cobas
Salaam ragazzi dellOlivo Comitato di Milano
Coordinamento Pace di Cinisello Balsamo
Socialpress
Istituto per la cooperazione allo sviluppo (ICS) di Alessandria
Luca Guerra (Consigliere della Provincia di Milano)
Radio Gold di Alessandria
Casa per la Pace (Milano)
LOC (lega obiettori di coscienza)
GAN (gruppo di azione diretta nonviolenta)
Assopace Milano
Pace e dintorni
Centro donna L.I.S.A. (Roma)
Associazione Saraj
Gruppo Pace S. Angelo
Centro Documentazione Rigoberta Menchù (Sondrio)
Associazione Italia Nicaragua (Circolo di Sondrio)
Associazione 100 idee per la pace (Siena)
Associazione Jemanjà (Cologno Monzese)
Rivista Marea
Attac Alessandria
Agenzia per la Pace (Chiavenna)
Confederazione Cobas
Comitato a difesa e sostegno delle donne afghane (Torino)
Deborah Picchi (Comitato sostegno a RAWA, Firenze)
Aldo Agosti (storico dellUniversità di Torino)
Marina Cassi (giornalista della Stampa)
Forum delle Donne del Prc
Archivio Femminista del Prc "Rosa Luxemburg"
Elettra Deiana- deputata Prc
Imma Barbarossa- Segreteria Nazionale Prc
Gianni Rocco
Raffaella Chiodo (Sdebitarsi)
Domenico Gallo (magistrato)
ARCI - Milano
Partito della Rifondazione Comunista (Federazione di Milano)
Nerina Benuzzi (Segreteria Camera del Lavoro di Milano)
Antonio Lareno (Segreteria Camera del Lavoro di Milano)
Omar Sayal (Kabul)
Luisa Di Gaetano (DiN Roma)
Alisa Del Re (Dipartimento studi storici e politici Padova)
Marina Rossi (Lodi)
Ilaria Cavazzutti (Massa Carrara)
Clelia Fort (Milano)
Novella Nardecchia (Roma)
Giovanna Cardarelli (Milano)
Elena Medi (Milano)
Simona Cataldi (LAquila)
Janet Anderson (Milano)
Rosa Clelia Magno (Milano)
Claudia Cappelletti (Pavia)
Giovanna Vanelli (Pavia)
Cristina Papeti (Pavia)
Mariella Della Patrona (Pavia)
Manuela Vago (Pavia)
Irene Campari (Pavia)
Fausta Degani (Pavia)
Paola Colatroni (Pavia)
Paola Mosconi (Pavia)
Marta Ghezzi (Pavia)
Daniela Simonetta
Irene Monteverdi
Nera Gavina (Bologna)
Rossella Kohler (Arona)
Assunta Signorelli (Trieste)
Luisa Zanotelli (Rovereto)
Giovanna Rizzoli (Rovereto)
Vittorio Miornadi (Rovereto)
Milena Valli (Sondrio)
Graziella Mascheroni (Como)
Giorgio Ape (Como)
Lucia Zanotti (Cremona)
Francesco Andreoli (Siena)
Giuliano Cervelli (LAquila)
Piccoli Mariateresa (LAquila)
Piccoli Claudio (LAquila)
Santilli Felicia (LAquila)
Annalisa Gentile (LAquila)
Ester Carnicelli (LAquila)
Sara Botti (LAquila)
Fabrizio Pompei (LAquila)
Marco Francia (LAquila)
Matteo Cataldi (LAquila)
Andrea Fasciani (LAquila)
Lucia Di Giovanni (LAquila)
Alessandro Ludovici (LAquila)
Vittorio Emiliani (LAquila)
Mirko Ciuffetelli (LAquila)
Laura Fucetola (LAquila)
Fabrizio Giustizieri (LAquila)
Davide Petracca (LAquila)
Francesco Marrelli (LAquila)
Giuliana De Dominicis (LAquila)
Carlo Cataldi (LAquila)
Valeria Cataldi (LAquila)
Enrico Perilli (LAquila)
Giordano Valente (LAquila)
Paolo Fasciani (LAquila)
Laura Cataldi (LAquila)
Carlo Nannicola (LAquila)
Gianni Rocco