LA DITTATURA DELLA
BELLEZZA
RICEVIAMO
E PUBBLICHIAMO DA TANIA ROCHA, 24 APRILE 2002
La bellezza è direttamente collegata con la cultura di un popolo e cambia in base alle caratteristiche sociali ed economiche. L'uomo è sempre stato avulso dalla bellezza fisica, perché possiede il potere e chi possiede potere può attrarre senza essere necessariamente bello. La donna è stata ed è vittima della bellezza. Poiché non possiede potere politico, economico e militare, necessita di affermarsi e farsi notare con l'unica arma rimasta: il suo corpo! Per un lungo periodo della nostra storia le donne grasse sono state considerate attraenti. Essere grassa o robusta era sinonimo di buona alimentazione e di conseguenza anche di ricchezza. Negli anni sessanta con la popolarità di cinema, televisione e l'avvento della rivista Playboy, il valore della bellezza ha subito una rivoluzione: il corpo della donna che fino ad allora era rimasto coperto da lunghi vestiti, fu mostrato per la prima volta completamente nudo. Con la nudità femminile nasce la donna oggetto.Con l'avvento della pillola anticoncezionale, il rock and roll e gli hippies, il valore della bellezza è mutato ancora una volta: poiché il corpo umano veniva mostrato e la libertà sessuale era una realtà, essere magro ha cominciato ad essere un sinonimo di bellezza. Negli ultimi vent'anni lentamente la bellezza si è associata alla gioventù. Oggi non basta essere magro per essere bello, si deve essere necessariamente giovane.
In passato la bellezza era associata alla donna adulta e al suo stato sociale. Un'adolescente dipendeva economicamente dalla famiglia e poteva possedere bellezza fisica, ma non aveva la cosa più importante: la magia del potere economico.
Con la globalizzazione delle tendenze, delle culture e dell'economia dei paesi, anche lo standard di bellezza si è uniformato. Nelle sfilate di moda in Europa, per i più grandi produttori di abbigliamento del mondo, la magrezza e la bellezza adolescenziale sono sinonimi di standard di beltà da essere seguiti. È incoerente associare l'adolescente magra a uno standard di bellezza mondiale. La giovane adolescente non è produttiva e nemmeno autonoma, poiché frequenta ancora una scuola e dipende economicamente dalla famiglia. Ciò significa che non possiede autonomia per acquistare abbigliamento, calzature, bigiotteria e occhiali che vediamo nelle sfilate e quindi nelle vetrine di tutto il mondo. Però il mercato mondiale insiste a mostrare le pubblicità di abbigliamento e prodotti femminili solo con adolescenti come protagoniste. Anche se chi acquista è la donna che lavora, che ha l'autonomia economica e non è più adolescente. Questa incoerenza assurda dello standard di bellezza femminile è stato creato dal mercato mondiale della moda. Oggi sono i mercati a dettare gli standard di bellezza da seguire generando frustrazioni e spese senza fine, perché la donna per essere bella deve rimanere giovane.
Poiché le donne normalmente sono fuori dallo standard di bellezza anoressico delle sfilate, hanno sempre bisogno di seguire una dieta e per questo acquistano prodotti dimagranti, contro la cellulite, abbigliamento sportivo e sono sempre alla ricerca di un miracolo che le faccia perdere qualche chilo. Per dimostrare bellezza giovanile, le donne spendono milioni di euro in tutto il pianeta. Sono milioni di bottigliette di profumi, creme che ringiovaniscono, antirughe, idratanti miracolose, balsami e tinture che promettono capelli brillanti in pochi minuti. Il make-up cambia ad ogni stagione e con il cambiamento, le donne necessitano di comperare i colori dettati dalla stagione corrente: gettare in fondo al cassetto il rossetto rosso perché adesso la moda dice che dobbiamo usare il rossetto rosa. Per seguire le tendenze dettate dai produttori di abbigliamento, ad ogni stagione le donne hanno bisogno di acquistare nuovi vestiti, nuovi jeans, nuove calzature e nuovi articoli di bigiotteria. Comprare, comprare senza fermarsi.
Tutte queste "necessità" femminili create artificialmente dal mercato della moda, generano milioni di posti di lavoro in tutto il mondo e il mercato non può fermarsi. Creano in continuazione "necessità" nuove da consumare ad ogni stagione per donne disperate e ansiose di dimostrare gioventù eterna e magrezza assoluta.
Mentre le donne sono preoccupate di apparire eternamente giovani, belle e magre, gli uomini sono preoccupati ad incentivare e a mantenere il modello di mercato economico che hanno creato. Questo circolo vizioso rivolto alla banalità femminile non attira gli uomini, che preferiscono il falò delle vanità del potere.
Con la magia del potere assoluto, possono concedersi il lusso di invecchiare, di ingrassare e di non soffrire quando appaiono i primi capelli bianchi insieme alle rughe. Quindi, chi detiene il potere ha bisogno di essere bello?