PER GIULIANA



marzo 2005, a cura di Graziella Longoni

PER GIULIANA

Incontrarti nei luoghi dell'anima
dove sempre risuona
la domanda di senso
che l'orrore delle guerre
vuole zittire.

Stringerti la mano
e ringraziarti
per le tue parole limpide
che dicono l'indicibile.

Ascoltarti e sentire
nella tua voce ferma e dolente
lo sdegno per ciò
che non si può accettare
e il coraggio di rovesciare
l'ordine perverso
istituito da una ragione malata.

Dal profondo
della tua sapienza di donna
che ha visto lo strazio,
accolto e condiviso il dolore
di chi è schiacciato,
racconti storie tremende
di donne negate
e di madri trafitte che gridano
contro il silenzio del cielo,
storie di figli smarriti
che piangono affetti perduti,
storie di terre dove la morte,
sempre in agguato,
ruba i giorni alla vita,
storie di massacri
chiamati democrazia
dai potenti,
storie di menzogne religiose
chiamate legge divina
dagli empi.

Ascoltarti e leggerti
per camminarti accanto
sulla strada della denuncia appassionata
contro un tempo che cancella il futuro,
scegliendo con te
di dare voce
a chi chiede giustizia,
costruendo con te
la speranza della pace.
Dove sei, Giuliana?

Che la luce del giorno
illumini e accarezzi il tuo volto,
che il buio della notte
accolga il tuo corpo nel riposo,
calmi le ansie dell'attesa,
ti porti conforto
con visioni d'amore
e presagi di liberazione.

Dove sei, Giuliana?

Sei qui, viva,
nei nostri cuori.
Noi ti aspettiamo.

Graziella

12.02.2005