IMMIGRAZIONE, INTEGRAZIONE E OCCUPAZIONE
RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO RICONOSCE LA SPECIFICITA' DELLA CONDIZIONE DI GENERE DELLE IMMIGRATE LAVORATRICI DONNE E RACCOMANDA MISURE A LORO FAVORE


febbraio 2004, dal testo originale della risoluzione

 

P5_TA-PROV(2004)0028
A5-0445/2003 (COM(2003) 336 - 2003/2147(INI))

- visti la relazione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali e i pareri della commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni, della commissione per i diritti della donna e le pari opportunità e della commissione per le petizioni;

(....)
J. considerando che le donne rappresentano una maggioranza non trascurabile e importante degli immigrati, inclusi quelli di seconda e terza generazione, dei richiedenti asilo e dei clandestini,
K. considerando che le donne sono vittime di discriminazioni fondate sia sul genere che sull'origine, e sottolineando che tali discriminazioni riguardano anche le immigrate di seconda e terza generazione, a prescindere dal loro grado di integrazione,

5. sottolinea l'importanza fondamentale che riveste il fatto di adottare una prospettiva di genere nelle questioni attinenti all'immigrazione e all'integrazione, anche in relazione all'occupazione; ritiene che la mancanza di attenzione per i problemi specifici di genere che sono connessi con l'immigrazione e l'integrazione possa produrre conseguenze nefaste sia per le donne interessate che per la società in generale, in particolare per le società in cui queste donne risiedono;

12. sottolinea la situazione di estrema vulnerabilità in cui si trovano le immigrate clandestine che lavorano illegalmente, segretamente e in condizioni intollerabili che impediscono loro di denunciare gli episodi di violenza o di discriminazione, sessuale o di altro tipo, di cui sono vittime, in quanto dipendono totalmente dal loro datore di lavoro, dai passatori o da altri;
13. ritiene che gli Stati membri debbano adottare misure urgenti per far luce sul lavoro illegale, in particolare nel settore dell'assistenza domestica in cui, secondo la sua risoluzione del 30 novembre 2000 sulla normalizzazione del lavoro domestico nell'economia è impiegato un numero elevato di donne immigrate; ritiene che sia necessario trovare una nuova soluzione che permetta alle famiglie che impiegano queste persone di redigere un contratto di lavoro legale che garantisca a tali lavoratrici il diritto alla previdenza sociale;
14. sottolinea che le donne e i minori sono le principali vittime della tratta di esseri umani e/o dello sfruttamento sessuale, e che per questo motivo necessitano di una protezione e di un'assistenza adeguate; sottolinea la necessità di affrontare tale problema, di promuovere misure volte ad impedire tale tratta, di eliminare lo sfruttamento sessuale e di assicurare l'integrazione delle vittime; insiste affinché gli Stati membri adottino misure e disposizioni legislative adeguate così da non penalizzare tali vittime;
28. osserva che, poiché la disoccupazione è spesso più alta fra le immigrate che fra gli immigrati, è necessario prestare particolare attenzione al modo in cui si potrebbe integrarle meglio, mettendo a disposizione strutture per l'assistenza dell'infanzia, nonché speciali punti d'incontro culturali ed educativi; è del parere che, se le specificità di genere vengono prese in considerazione, il lavoro volto ad una migliore integrazione degli immigrati sarà meglio focalizzato e quindi più efficace;
29. evidenzia l'importanza di mettere a disposizione delle donne immigrate un servizio di consulenza gratuito, vale a dire centri di consulenza e assistenza destinati in particolare alle donne che si occupano di salute generale e riproduttiva, di diritti della donna, di occupazione, ecc., e sottolinea che tale servizio deve essere sensibile alle questioni di genere e culturali (deve, ad esempio, essere gestito da donne che conoscano i paesi di provenienza sotto il profilo della cultura, delle strutture familiari, ecc.);
30. insiste inoltre, in particolare, sull'importanza dell'accesso incondizionato nonché prioritario delle immigrate all'istruzione e alla formazione professionale, che sono presupposti essenziali per un reale inserimento socioprofessionale.