DONNE NEL GRANDE MOSAICO DI CULTURE
APPUNTI DI VIAGGIO DA MUMBAI


febbraio 2004, di Francesca Rossi

Riporto alcune piccole cose della grande esperienza che è stato il quarto Forum Sociale Mondiale che si è tenuto a Mumbai, in India dal 16 al 21 gennaio 2004.

E' stato questa volta davvero più mondiale dei precedenti, per la partecipazione vera e grande delle donne e per la partecipazione di tanti movimenti, associazioni, radicati alla dura vera realtà dei problemi del mondo.

L'organizzazione del comitato indiano è stata grande e bellissima: quasi dal nulla (un grande spazio con tanta polvere e capannoni diroccati) han costruito una cittadella: con pali di bambù, juta e tela han costruito tanti padiglioni per le conferenze e workshops, han fatto "muri" divisori, varie postazioni con i rubinetti dell'acqua da bere, tanti palchi grandi e piccoli, che non bastavano per le tante rappresentazioni culturali di musica, teatro, e danza, che quindi invadevano tutti gli spazi, in una continua contaminazione.

Questo Forum è stato uno spazio di vera comunicazione: ci si capiva, parlandosi tra lingue diverse, anche con i tamburi che passavano di fianco alle conferenze.

E' stato fatto con poca produzione di rifiuti di plastica, perchè i piatti e le ciotole erano per lo più fatti di foglie pressate o di carta ed i cibi indiani si mangiano di solito con le mani.

Nei grandi incontri di apertura e chiusura la maggioranza degli interventi sono stati di donne.
In particolare ricordo da quanto hanno detto alcune di loro:
- Lotta continua per la pace: nell'intervento di una donna indiana di 90 anni!!! che ha fatto tanto per la pace e l'ndipendenza dell'India.
- Giustizia e pace: "Non c'è tempo da perdere per cominciare a costruire un altro mondo possibile; non basta parlare della resistenza in Iraq, dobbiamo diventare la resistenza contro le guerre, prendendo due delle multinazionali che si arricchiscono con la distruzione dell'Iraq e fare un boicottaggio pacifico ma determinato" : intervento di Arundhati Roy.
- Lotta per i diritti umani, contro la cultura patriarcale; e per non lasciare costruire il muro in Palestina : intervento dell'iraniana Shirin Ebadi, premio nobel per la pace 2003.

Nel grande incontro su "Guerre contro le donne, donne contro le guerre":

- Arundhaty Roy ci ha detto che la lotta alla violenza alle donne va fatta da tutte/i, in tutti i paesi, in tutte le comunità per non ritrovarsi anche con violenza alle donne perpetuata anche da donne, come successo nel terribile massacro nello stato di Gujarat nel 2002. Invita a guardarsi dalla violenza e dai fondamentalismi e a non dare il voto a chi non li combatte, per non ritrovarsi con un governo sempre più nazista come sta succedendo ora in India. Arundhaty si è ridotta il tempo del suo intervento per dare la parola ad una donna (sconosciuta) che ha subito terribili violenze.

- L'intervento dell'egiziana Nawal El Saddawi è stato sulla lotta a tutti i tipi di velo. Ha tra l'altro detto: " Non siamo al post-femminismo, perchè noi donne non siamo liberate. In Francia e in Egitto ora manifestano donne contro se stesse per avere il velo. Ma il "make-up è il velo post-moderno". I valori patriarcali e consumistici sono gli stessi. Ci vogliono incatenate o col velo del make-up o col velo islamico: dobbiamo lottare localmente e globalmente, donne e uomini insieme, per la liberazione delle menti. Dobbiamo anche trovare il modo di parlarci senza usare per forza la lingua inglese; per la difesa dei linguaggi, che sono conoscenza."

- Irene Khan, del Bangladesh, segretaria di Amnesty International, ha riportato testimonianze di orrori da tutto il pianeta. Ha ricordato che bisogna anche sempre lottare contro la produzione delle armi piccole, che uccidono continuamente. Ha parlato della femminilizzazione della povertà, di quanto pagano le donne per la globalizzazione; che troppi Paesi sono contro le donne o sono con gli occhi chiusi, per cui le violenze alle donne ci sono anche nei Paesi ricchi, anche in Norvegia. Amnesty lancerà il prissimo 8 marzo una Campagna Globale contro la violenza alle donne, contro la violenza domestica come quella delle guerre.

In "donne e globalizzazione" la prof.ssa indiana Jayati Ghosh, della Economic Reserch Foundation ha fatto un intervento molto bello, che sarebbe utile poter utilizzare anche da noi in Europa.

Sono riuscita a partecipare a vari seminari e workshops su tematiche relative a lavoro/precarietà/immigrazione/violenza. In particolare ho portato tanto con me dai seguenti :
- Strategie per sviluppare la lotta dei lavoratori domestici in un mondo globalizzato : si è fatto l'allargamento di una rete indiana a rete globale.
- Superare la violenza di genere nella sfera domestica: con partecipazine anche della Marcia Mondiale delle Donne del Canada e anche con tanti uomini, asiatici e africani.
- Le lavoratrici tessili del Bangladesh in attesa di un nuovo movimento sociale mondiale : con una rappresentazione teatrale bella e utilissima e con una grande richiesta di solidarietà globale per i diritti di un milione di lavoratrici.
- Diritti delle donne in Guinea e Lavoro Domestico in Burkina Faso: con indagini della Marcia Mondiale delle Donne di quei paesi.

L'ultimo giorno, 21 gennaio, c'è stata la riunione di valutazione finale del Forum della MMD (che ha riunito in questo quarto FSM donne di 11 stati dell'India):
- Una ragazza indiana del gruppo cultura (nel quale lavoravano anche uomini) era molto contenta dell'esperienza fatta con la MMD e soprattutto del 1° giorno del FSM che è stato un vero festival. Ha sottolineato anche lei che tutto era stato una vera esperienza di comunicazione, dato che non si è mai interrotto nessun dibattito quando i tamburi passavano vicinissimi.
- Si è rilevato qualche problema nella gestione dello stand tenuto dalla MMD e da NAWO e che le donne facenti capo alla NAWO han partecipato soprattutto ai loro workshops, invece di cercare di seguirne altri (...anche questi sono problemi comuni...).
- La ragazza del Messico riporterà dall'India il grosso lavoro comunitario delle donne e anche degli uomini, il grande mosaico di culture: questo è quanto vorrei anch'io riportare a voi!