IRAN: GIORNALISTI WEB
SOTTO TIRO
DETENZIONI
ARBITRARIE COLPISCONO DONNE E UOMINI IMPEGNATI NEI MOVIMENTI SOCIALI
novembre 2004, Comunicato
di Human Rights Watch. Traduzione di F.G.
(New York, novembre 2004)
Il governo iraniano sta cercando di ridurre al silenzio le comunicazioni Internet e Web-log, che sono le ultime possibilita' di sbocco rimaste alla la liberta' di espressione nel paese, afferma Human Rights Watch.
Molti degli attivisti irainiani di alto livello della societa' civile, si affidano ad internet per fare uscire dal paese i loro messaggi.
HRW afferma che le autorita' iraniane stanno arrestando questi attivisti e blogger in modo da rendere inefficace la crescita nel paese della rete di organizzazioni non governative indipendenti (ONG).
Internet e' stato il mezzo per raggiungere il pubblico Iraniano e diffondere le informazioni, afferma Joe Stork, direttore a Washington della divisione di HRW del Medio Oriente e Nord Africa.
Dato l'alto numero di attivisti delle ONG arrestati o sotto sorveglianza, i restanti membri della societa' civile, temono per la loro incolumita'.
HRW sostiene che gli arresti, iniziati il 7 settembre, mirano a disturbare lo sviluppo delle ONG, infatti il governo attacca per la prima volta la comunita' di attivisti ONG delle classi medie.
Nel caso degli arresti relativi ad attivisti internet, le autorita' detengono giornalisti e tecnici che collaborano con lo sviluppo dei siti piuttosto che i leader politici di alto profilo, sotti i cui nomi questi siti operano.
Parliamo di gruppi di attivisti che si occupano di temi sociali e culturali, dice Stork.
Le loro liberta' fondamentali sono sacrificate da leaders conservatori che cercano di eliminare le critiche dalla societa'.
HRW dice che ad oggi, nessuno dei detenuti e' stato accusato di alcun crimine. Le autorita' giudiziarie hanno fornito ragioni diverse per questi arresti.
Il 12 Ottobre 2004, Jamal Karimi Rad, il portavoce giudiziario, ha affermato che gli arrestati erano accusati di propaganda contro il regime, di minare la sicurezza nazionale, di fomentare agitazioni popolari e di profanare il credo sacro.
Il capo dei giudici, Ayatollah Shahrudi, ha detto durante un'intervista rilasciata il 27 Ottobre 2004 alla televisione di stato che queste persone saranno guidicate per reati morali.
Ad Nemat Ahmadi, difensore di alcuni detenuti, e' stato ripetutamente proibito di incontrare i suoi clienti e gli e' stato detto che questi ultimi sono tenuti in isolamento.
L'unico comportamento criminale, sembra essere quello degli ufficiali giudiziari, prosegue Stork.Sembrano pronti a sfidare le leggi del proprio paese e non tenere in considerazione alcuna gli obblighi verso i diritti umani internazionali al mero scopo di consolidare il loro potere.
HRW ha chiesto alle autorita' iraniane di cessare le intimidazione e le vessazioni di critici pacifici e di liberare gli attivisti arrestati, immediatamente e senza condizioni.
Retroscena:
La lista di giornalisti inernet e attivisti della sociata' civile che sono stati arrestati nei due mesi scorsi comprende:Mahbubeh Abasgholizadeh, editore del giornale di diritti femminili "Farzaneh" e attivista ONG prelevata dalla sua casa il 2 novembre 2004
Fereshteh Ghazi, del quotidiano Etemad e goirnalista on line, arrestata nel suo ufficio il 28 Ottobre
Reza Mir Ebrahimi ex editore degli affari esteri del quotidiano Etemad, arrestato il 27 Ottobre
Javad Gholam Tamayomi del quotidiano Mardomsalari, arrestato il 18 Ottobre
Omid Memarian, attivista ONG e giornalista on-line, arrestato nel suo ufficio il 10 Ottobre
Hanif Mazroi, ex giornalista, arrestato l'8 Settembre
Amir Mojiri, giornalista on-line, arrestato l'8 Settembre e
Shahram Rafihzadeh, editore culturale del quotidiano Etemad, arrestato il 7 Settembre 2004Inoltre, ad alcuni preminenti attivisti della societa' civile, inclusi Azam
Taleghani, Mohammad Ali Dadkhah, Imad-din Baghi, e Mohammad
Maleki,è stato priobito di lasciare il paese.-----------
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