FUORI LA VIOLENZA DALLE NOSTRE VITE
INIZIATIVE FEMMINISTE IN ITALIA E NEL MONDO PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE


Novembre 2005. Dalle organizzatrici

 

TELEFONO ROSA, Torino
Uccide più donne la violenza subìta dal partner che non il cancro, gli incidenti stradali o le guerre: questa l’angosciante realtà presentata dal Consiglio d’Europa.
La violenza familiare, in altre parole, per le donne tra i 16 e i 44 anni, in Europa, è la prima causa di morte.
Anche in questo caso, evidentemente, non stiamo parlando di ciò che accade nel Paesi più poveri e marginali del mondo: ogni 4 minuti una donna viene violentata in America e nella progredita Svezia ogni 10 giorni una donna viene uccisa.
I dati italiani, purtroppo, non si differenziano molto da quelli di altri Paesi: sono nella nostra memoria cronache recenti o recentissime che riportano come il genere femminile sia esposto ad una serie molto alta di “rischi sessuati”.
In fondo, come afferma il rapporto del Consiglio di Europa, é ormai chiaro che la violenza sulle donne non si manifesta solo in un contesto già per altre ragioni definibile criminale a causa della commissione anche di altri reati da parte dell’autore, o in un ambito segnato da diversa patologia: nemmeno l’ipotesi che la violenza contro le donne sia l’effetto di degrado socioculturale ottiene ormai grandi crediti.
E, come sempre accade, il dito è puntato sulla sensibilizzazione, sull’attenzione, sulle ottiche di prevenzione: materiale prezioso, specialmente per il progetto futuro. Però oggi - così come ieri - quasi sempre le vittime conoscono il loro aggressore e le violenze più gravi e reiterate avvengono proprio nel chiuso delle famiglie.
E’ illusorio pensare che future generazioni possano, fisiologicamente, e senza una profonda riflessione critica estesa a tutti, vivere una condizione di parità e di rispetto rifiutando ciò che ormai apparterrebbe al passato: perché purtroppo il passato é ancora attualità.
La vera scommessa per il futuro sarebbe proprio il poter constatare non solo, come ovviamente é auspicabile, una costante diminuzione del fenomeno, ma anche un innalzamento dell’ età media degli autori di violenza nei confronti delle donne, e di quella delle loro vittime, potendosi da ciò almeno in parte dedurre che presso le nuove generazioni si é intanto diffusa una diversa cultura legata al genere. L’osservazione attuale del Telefono Rosa di Torino, che da anni accoglie e sostiene vittime di violenza specialmente intrafamiliare, oggi non dà questo risultato: la violenza é analogamente diffusa in qualunque fascia di età.
Le scienze sociali non potranno mai dirci i numeri esatti: il sommerso é, e temiamo sarà, ancora notevole. Sappiamo anche che per molte donne il silenzio non è solo un sacrificio di sé nel rito del bilancio esistenziale, ma anche una forma di autodifesa dalla frustrazione che provoca il fatto di essere picchiata, violentata o anche solo denigrata proprio dalla persona con cui si è deciso di trascorrere perlomeno una parte significativa della propria vita.
Le commemorazioni, per non essere sterili, devono servire a promuovere tante e costanti occasioni in cui dibattere il problema, ammettere consapevolmente il rischio, valutare i primi segnali di una possibile aggressione maschile. Perché forse gli anni passano, la coscienza femminile aumenta, ma la consapevolezza maschile di generare violenza invece no, non cresce.

BOLOGNA

21 Novembre ore 20, Cassero di via Don Minzoni 18, FUORI LA VIOLENZA DALLE NOSTRE VITE
iniziativa di autofinanziamento
ore 20 Buffet - offerta libera
ore 21 proiezioni:
" Signorina smarrita" video sul femminicidio in atto a Ciudad Juarez, trasmissione televisiva andata in onda su Primo Piano a Rai 3 sulla vicenda di Ciudad Juarez
ingresso 2 euro, a seguire interventi e dibattito
Iniziativa promossa da: Donne in nero, Marcia mondiale delle donne, Arcilesbica, Fuoricampo Lesbian group, Casa delle donne per non subire violenza, Facciamo Breccia, Radio Città Fujiko.
Sarà presente la Libreria delle Donne di Bologna

25 novembre dalle ore 18 alle 19
IN SILENZIO, IN NERO
Presenza in Piazza Nettuno delle Donne in nero e non solo, contro la violenza alle donne, contro il femminicidio, contro la guerra

Sabato 26 novembre 2005
Giornata Mondiale contro la violenza alle donne, ore 17,30 Aula Magna di Santa Cristina, via del Piombo 5, Bologna
La Casa delle donne per non subire violenza e il Centro di Documentazione delle Donne di Bologna presentano il nuovo libro di Patrizia Romito "Un silenzio assordante. La violenza occultata su donne e minori", Franco Angeli, 2005
interverranno:
Patrizia Romito, Professore di Psicologia sociale, Università di Trieste, autrice del libro
Christine Delphy, sociologa, Parigi
Lucia Ferrante, docente di Storia delle donne, Università di Bologna
Angela Romanin, Casa delle donne per non subire violenza
moderatrice: Anna Pramstrahler, Casa delle donne per non subire violenza
Saranno presenti:
Simona Lembi, Assessora alle Pari Opportunità Provincia di Bologna
Maria Virgilio, Assessora Scuola Formazione e Politiche delle Differenze Comune di Bologna
Si ringrazia Jacqueline Julien per le traduzioni
Sarà presente la Libreria delle Donne di Bologna

Presentazione del volume:
Questo libro tratta delle violenze maschili su donne e minori ma soprattutto dei meccanismi che la società mette in atto per non vederle, anzi, per occultarle attivamente. Nasce da una contraddizione: da una parte, l'evidenza dei passi avanti giganteschi nella consapevolezza delle violenze e nelle azioni per contrastarle. Dall'altra, il cosiddetto "contrattacco": idee, pratiche, leggi di segno opposto, che tendono a discreditare le vittime e ridare potere agli aggressori.
Il libro descrive le relazioni tra le discriminazioni nei confronti delle donne e le violenze contro di loro, proponendo un modello per capire la violenza maschile al di là di facili interpretazioni in termini di "follia", "passione", o "istinti" degli aggressori. Propone poi degli strumenti interpretativi per analizzare le modalità di occultamento a livello individuale e collettivo: dalla strategia della legittimazione delle violenze, come il delitto d'onore, a quella della negazione, come nel caso dell'incesto. Tra le tattiche: l'eufemizzazione del linguaggio; la disumanizzazione delle vittime e la loro colpevolizzazione; le interpretazioni abusive in termini di psicologia individuale o di natura, e cioè psicologizzazione e naturalizzazione; la separazione delle varie tipologie di violenza in entità distinte.
Il libro, scritto in uno stile diretto e chiaro, fornisce un'analisi teorica originale e conoscenze precise sulle violenze a donne e minori e sulle
strategie di occultamento. Rappresenta quindi uno strumento indispensabile per chiunque voglia capire questi meccanismi e intervenire efficacemente per contrastarli.
Patrizia Romito è professore di Psicologia sociale all'Università di Trieste. Ha vissuto a lungo in Francia e in Svizzera e ha lavorato in Canada e negli Stati Uniti. Le sue ricerche riguardano la salute mentale delle donne e le violenze su donne e minori. Oltre a numerosi articoli ha pubblicato: La depressione dopo il parto, Il Mulino, 1992; La violenza di genere su donne e minori. Un'introduzione, FrancoAngeli, 2000; Violenze alle donne e risposte delle istituzioni, FrancoAngeli, 2000 e, con Carla Fuligni, Il counselling per adolescenti, McGraw-Hill, 2002.

 

La Casa delle Donne per non subire violenza e Amnesty International Bologna, con il Patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Bologna e del Comune di Bologna
24 NOVEMBRE 2005, ORE 20.30 EUROPA CINEMA, Via Pietralata 55/A, Bologna Proiezione del film: "Ti do i miei occhi" di Icíar Bollaín
Seguirà dibattito: "MAI PIÙ! Accoglienza e diritti per fermare la violenza sulle donne"
Interverranno alla serata:
Susanna Bianconi, Presidente della Casa delle Donne per non subire violenza
Fosca Nomis, Vice Presidente della Sezione Italiana di Amnesty International
Gabriella Ercolini, Consigliera Regione Emilia-Romagna
Gabriella Montera, Assessora Provincia Bologna
Donata Lenzi, Presidente della Commissione delle elette Comune di Bologna
L’iniziativa si inserisce nella campagna mondiale promossa da Amnesty International "Mai più Violenza sulle Donne" e nel lavoro quotidiano che la Casa delle Donne di Bologna porta avanti da quindici anni in diretto contatto con le donne vittime di violenza domestica.
"Ti do i miei occhi" (di Iciair Bollain) è un film che mette a confronto l'amore sano e l'amore malato nelle vite di due sorelle, Pilar e Ana.
Il film tratteggia l'incomprensibile sistema di relazioni per cui si puo' amare e progettare una vita con qualcuno che ti fa morire di paura ogni volta che entra in casa. "Quando si parla di ‘casa’ bisogna intendere ‘inferno’; quando si parla di ‘amore’, c’è dolore, e laddove queste regole promettono ‘protezione’, in realtà intendono ‘terrore’."

SPAGNA

Día Contra la violencia hacia las Mujeres
POR LA DIGNIDAD DE LAS MUJERES IRAQUÍES, LIBERACIÓN DE TODAS LAS DETENIDAS, SIN CONDICIONES.
Sábado, 26 de Noviembre. 12 h.
En el Mirador de la Rambla de Almería
Convoca: FORO SOCIAL DE ALMERÍA
ABU GHRAIB: un soldado habla con una mujer detenida el 8 de mayo

Barcellona- at the evaluation assembly of the Mediterranean social forum there will be
1-on Nov 25 - speach by Nawal El Saadawi writer and feminist from Egypt on the Poltical and physical Violence against women in Egypt
2-events on nov 25- Jour International contre la violence contre les femmes (Plaça Sant Jaume.)

MAROCCO
you may find the 15 diapositives of our exposition on following address. It is about to be traduced inarabic; (available in Frence at present) http://irakiennes.skyblog.com
Solidarité avec les irakiennes –Objectifs de la campagne
o Nous voulons marquer la solidarité du peuple marocain à la cause irakienne.
o Nous relayons ainsi l'appel de " l'Assemblée des femmes " lancé au cours du Forum Social de Barcelone de juin 2005. Ce 25 novembre, différentes initiatives, tout autour de la Méditerranée, seront menées en solidarité avec les femmes irakiennes à l'occasion de la journée internationale contre les violences à l'égard des femmes.
o Nous faisons un appel à la cessation immédiate de toutes les violences à l'égard des femmes ;
Nous demandons la libération immédiate de toutes les femmes emprisonnées en Irak.
Nous dénonçons les menaces contenues dans la nouvelle constitution irakienne envers la dignité des femmes.
Ont participé à cette campagne:
- ADFM (Association Démocratique des Femmes du Maroc).
- ATTAC Rabat (Association pour la Taxation des Transactions Financières et l'Aide au Citoyen).
- CEOSolidarité Irak.
- Réseau des Jeunes d'Amnesty International - Section marocaine.
- Friedrich Ebert Stiftung.
- Intermon Oxfam.
- Union Marocaine des Travailleurs.