Indonesia: i legami dell'esercito con i gruppi terroristi.
Dopo
l'attentato a Bali, questo articolo mette in evidenza gli storici legami dell'esercito
indonesiano con la destra islamista, usata contro le minoranze nazionali e
contro la dissidenza di sinistra. Di James Balowsky.
Green Left Weekly. Ottobre 2002.
Il brutale assassinio di circa 200 persone nel centro turistico di Kuta nell'isola di Bali il 12 ottobre è accaduto proprio mentre gli USA esercitavano una forte pressione su Jakarta per ottenerne il sostegno alla lotta contro il terrorismo. Come parte di questo sforzo, USA e Australia stanno cercando di coinvolgere le forze armate indonesiane: il TNI.
Il 25 settembre in un suo discorso il ministro della difesa autraliano Robert Hill ha riaffermato l'importanza strategica, per l'Australia, dell'Indonesia, giustificata dall'esistenza di quello che Hill definisce: "l'arco dell'inflenza dell'islamismo radicale che si estende attraverso la regione, dalla Malaysia e Singapore attraverso il sud delle Filippine e l'Indonesia, includendo Sulawesi e Molucche". Pur ammettendo che "le sensibilità sono ovviamente esacerbate dagli eventi di Timor Est nel 1999" (riferendosi alla campagna di violenze scatenate dalle milizie antiindipendentiste sostenute e coperte sin nei piu alti livelli dal TNI), Hill afferma:
"Come altre istituzioni indonesiane il ruolo del TNI evolve in un ambiente fluido e difficoltoso data la doppia funzione che ha dovuto svolgere sotto il regime del presidente Suharto. Ma il TNI rimarrà una istituzione di fondamentale importanza in Indonesia. La sua gestione dei problemi di sicurezza interna attraverso l'arcipelago avranno una influenza cruciale sulla stabilità della regione. Come organizzazione secolare rimarrà una istituzione chiave per rafforzare gli sforzi governativi per promuovere la tolleranza e l'armonia tra le diverse molteplici fedi religiose dell'Indonesia. Ciò è di particolare importanza nel contesto attuale di potenziali attività di forme radicali di islam nella regione. Gli attuali comandi del TNI sembrano impegnati nello sviluppare forze armate piu professionali, e noi siamo soddisfatti di assistere a questo processo. Sarebbe un errore sovrastimare l'influenza che l'Australia può esercitare su questa evoluzione che, dopotutto, è un affare indonesiano. Ma la considerazione dell'importanza che ha il TNI per l'Indonesia, e l'importanza che ha l'Indonesia per l'Australia, ci porta a nutrire un indubbio interesse nella questione."
Il ristabilimento dei legami con il TNI è incoraggiato dal clima di paura creato dall'attentato di Bali, e Hill ha ripreso la questione una settimana fa affermando che l'Australia sta ora considerando la possibilità di riprendere i legami militari con le note forze speciali indonesiane, il Kopassus:
"Noi siamo consapevoli del ruolo che il Kopassus ricopre in relazione ai compiti di antiterrorismo in Indonesia, e quindi è nell'interesse autraliano riprendere questo rapporto" ha affermato Hill al Parlamento autraliano il 16 ottobre. Nel passato, Washington e Canberra hanno ripetutamente affermato che se i legami militari devono essere ristabiliti, questo non includerebbe il Kopassus e la Mobile Brigade (Brimob) che sono state in prima linea della repressione dei pacifici movimenti democratici e separatisti. In risposta alle affermazioni di Hill, il corrispondente dell'Australian Financial Review, Tim Dodd, ha scritto il 2 settembre: "Vediamo se abbiamo capito bene la logica. Secondo il ministro della difesa Robert Hill, nel nuovo incerto clima internazionale gli australiani dovrebbero contare sulle forze armate indonesiane per proteggersi dai terroristi."
Ma si tratta dello stesso esercito indonesiano e delle stesse forze speciali che sono sospettate da molti di essere coinvolti nell'assassinio di tre insegnanti in un'imboscata vicino la miniera di Freeport nella provincia indonesiana di Papua il mese scorso [31 agosto]. Le uccisioni, nel quale due dei morti e molti tra i feriti erano statunitensi, sono i più seri incidenti classificabili dagli statunitensi come "terrorismo" da molti anni a questa parte. Sebbene Dodd riconosca che "non sappiamo se l'esercito sia o no coinvolto negli assassinii" prosegue comunque scrivendo che "nessun osservatore degli affari di Papua ha escluso la possibilità che questa cosiddetta unità d'elite, il Kopassus, sia coinvolta negli omicidi. Il fatto è che l'esercito indonesiano è, nel migliore dei casi, una indisciplinata, poco addestrata e peggio equipaggiata forza militare; e nel peggiore può essere solo descritto come un insieme di brigade specializzate nella protezione dei rackets, delle rapine e della corruzione. Non ha mai mostrato in alcun luogo alcuna attitudine nel promuovere la tolleranza e l'armonia. E' anzi uno dei principali promotori dei più pericolosi conflitti etnici e religiosi."
Gli Stati Uniti hanno denunciato l'attentato di Bali come uno "spregevole atto di terrorismo" ed asserito che dietro questo attacco c'è la rete di al Qaeda. Finora non vi è stato alcun gruppo che ne ha rivendicato la responsabilità e la polizia indonesiana ha detto che essa "non ha alcuna idea" su chi ci sia dietro. Molti hanno puntato il dito sul gruppo islamista radicale Jemaah Islamiyah (JI) o su alcuni dei parecchi gruppi che operano in Indonesia.
Tuttavia, la possibilità di un coinvolgimento del TNI non può essere esclusa. Prima di tutto il TNI ha una lunga storia nel creare, sovvenzionare e sostenere gruppi islamici di destra che hanno incitato la violenza comunale e regionale e che sono stati usati anche contro i gruppi democratici. In secondo luogo, il TNI ricava benefici diretti dal mantenimento di certi conflitti, particolarmente in aree quali Aceh, West Papua e Molucche. Un rapporto rilasciato il dicembre scorso dall'International Crisis Group (ICG, un think tank belga) suggerisce che il TNI ha creato la rete che ora sembra essere la più seria minaccia terrorista del Sud-Est asiatico. Il rapporto afferma che la JI è stata creata negli anni settanta dalla dirigenza del servizio segreto militare indonesiano. Lo scopo era di compromettere l'opposizione musulmana a Suharto dipingendola come fondamentalista. Il rapporto dell'ICG afferma che la JI ha le sue radici nella ribellione della Darul Islam in Indonesia negli anni cinquanta la quale mirava a trasformare l'Indonesia in uno stato islamico. L'ascesa al potere di Suharto nel 1965 si realizzò dopo il massacro di un milione di comunisti e simpatizzanti di sinistra in una campagna supportata anche dalla destra delle milizie islamiche addestrate dalle forze armate indonesiane. Negli anni settanta Suharto cominciò a preoccuparsi della crescita di popolarità di questi gruppi e cercò di screditarli. Il capo dell'intelligence di Suharto, il generale Ali Murtopo, persuase i vecchi membri del Darul Islam di riattivarsi, per "prevenire l'infiltrazione comunista". Quando lo fecero nel 1977, le forze di sicurezza arrestarono 185 attivisti accusandoli di cercare di imporre uno stato fondamentalista. Nei documenti processuali emerse il loro legame con Murtopo. Molti di questi arrestati furono rilasciati negli anni ottanta e alcuni, radicalizzati dalla loro esperienza di carcerazione, si organizzarono per combattere la dittatura di Suharto. Tra loro Abu Bakar Bashir, accusato di essere il leader della JI.
Il direttore dell'ICG Sidney Jones afferma che i vecchi ufficiali del TNI mantenevano stretti legami con questo gruppo attraverso gli anni ottanta. "Se si gratta un po' sotto la superficie di qualsiasi gruppo islamista radicale indonesiano ci trovate un qualche coinvogimento delle forze di sicurezza" ha affermato Jones all'Associated Press il 12 agosto.
Un altro dei più violenti gruppi estremisti musulmani, la Laskar Jihad che per coincidenza è stato ufficialmente sciolto poche ore prima dell'attentato di Bali è stato sostenuto dal TNI e da alti esponenti governativi. Nel gennaio 2000 per esempio, il parlamentare Amien Rais e il vicepresidente Hamzah Haz erano tra gli speakers in un rally organizzato dai membri della Laskar Jihad (LJ) che chiamava alla guerra santa contro i cristiani nelle Molucche. Quando i suoi membri dichiararono che sarebbero partiti per le Molucche, il presidente Abdurahman Wahid ordinò loro esplicitamente di non andare. Ma le forze di sicurezza nel porto di Tanjung Perak di Surabaya a Giava non fecero nulla per fermare i militanti della LJ che salpavano verso le Molucche. Le forze di sicurezza si giutificarono dicendo che essi non portavano fucili e che dunque non c'era motivo di impedirne la partenza. Ma una volta là i membri della LJ si procurarono subito armi moderne, probabilmente da simpatizzanti interni all'esercito, e si pensa che siano stati coinvolti poi negli attacchi condotti su larga scala contro le comunità cristiane (che produssero una gran quantità di vittime).
In una lettera inviata ai legislatori USA un gruppo di organizzazioni indonesiane per i diritti umani chiedono al Congresso di esigere stringenti condizioni per accettare il rinnovo dell'accordo per l'addestsrmento USA del TNI. Sostenuti da rapporti dello stesso Dipartimento di Stato questi gruppi ritengono che non ci siano progressi nella natura del TNI, che continua ad usare le milizie in vari conflitti regionali come Aceh, Papua, e Molucche per terrorizzare la popolazione locale e gli attivisti per i diritti umani, perseguendo i propri interessi politici ed economici.
"Siamo anche noi convinti che esistano gruppi islamici radicali in Indonesia. Ma una minoranza molto piccola di indonesiani è coinvolta in queste organizzazioni" hanno scritto questi gruppi. "Queste organizzazioni agiscono spesso con la copertura e in alcuni casi il supporto di elementi delle forze armate, della polizia e del governo."
La più grande minaccia alla democrazia e agli indonesiani è l'esercito. Se la definizione di terrorismo deve essere applicata in Indonesia allora i veri terroristi sono le forze di sicurezza. Il ruolo del TNI in Indonesia è quello di reprimere lo scontento popolare in un Paese che continua a scivolare in una crisi economica, politica e di leadership che è stata solo peggiorata dall'attentato di Bali. Contrariamente all'asserzione di Hill che il TNI "è un'istituzione di fondamentale importanza per assicurare la stabilità", gli eventi recenti mettono in evidenza il fatto che il TNI è poco più di una banda di criminali in uniforme.