comunicato stampa
584 LICENZIAMENTI ALLA FIAT ALFA ROMEO DI POMIGLIANO
La Fiat ha comunicato stamattina alle organizzazioni sindacali la imminente
messa in mobilità di 300 lavoratori (anziani e con ridotte capacità
lavorative per evidenti patologie prevalentemente professionali) mentre, in
conseguenza di ciò, si prospetta il licenziamento ( a partire dal prossimo
lunedì) di 284 giovani lavoratori interinali addetti da oltre un anno
alle catene di montaggio il cui contratto scade domani venerdì 29 settembre,
e che dalla prossima settimana si troveranno disoccupati.
Lo Slai Cobas ha già comunicato alla Direzione Aziendale l'indisponibilità
alla sottoscrizione di qualsiasi accordo in tal senso perché ciò
significherebbe dare copertura sindacale ad un uso gravemente distorto ed
illecito dei contratti flessibili e degli ammortizzatori sociali anche tenendo
conto che alla Fiat Auto di Pomigliano da oltre un
mese lavorano in trasferta circa 300 addetti spostati dallo stabilimento Fiat
di Cassino, nonché diverse decine di operai provenienti dalla Fiat
Mirafiori di Torino ed addirittura dallo stabilimento Fiat della Polonia,
e dal prossimo lunedì, in occasione dell'ingiustificato licenziamento
degli interinali, altre centinaia di lavoratori giungeranno dalla Fiat di
Cassino per rimpiazzare il relativo vuoto di organico.
In stridente contrasto con i tagli occupazionali appare inoltre la richiesta
aziendale di ricorrere a quattro sabato di lavoro straordinario da effettuare
tra ottobre e novembre prossimi.
Stamattina, presso l'Unione degli Industriali di Napoli, sono riuniti i vertici
Fiat con quelli di FIOM-FIM-UILM-FISMIC territoriali per sottoscrivere le
incongrue richieste aziendali. Alla certezza dell' ingiustificato ed illecito
licenziamento di 584 addetti corrisponderebbe la 'promessa' fumosa dell'incerto
rientro nei prossimi mesi dei 284 ragazzi interinali.
Questo accade quando i sindacati confederali vengono definitivamente meno
alla loro 'ragione sociale' abdicando al ruolo di rappresentanti dei lavoratori
per 'sposare' quello di rappresentanti acritici degli esclusivi ed illegittimi
interessi aziendali.
Lo Slai Cobas, che si incontrerà con i vertici aziendali la prossima
settimana preannuncia la presentazione, in quell'occasione, di una dettagliata
denuncia in Procura nonché ai vertici erogatori degli ammortizzatori
sociali quali Ministero del Lavoro, Giunta Regionale, INPS, Ispettorato del
Lavoro.
Già indette dal sindacato 4 giornate di sciopero in occasione dei 4
sabato di recupero prospettati dall'azienda tra ottobre e novembre. Lo scorso
sabato 23 settembre lo sciopero di otto ore indetto dallo Slai Cobas ha riscontrato
il 60% di adesioni: tale dato appare ancor più significativo considerata
la scelta sindacale di non effetture né presidi né picchetti
ai cancelli per 'contare' la libera volontà di adesione tra i lavoratori
alla protesta sindacale.
28/9/2006
Slai Cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate
Pomigliano d'Arco