Dichiarazione di Giorgio Cremaschi su Tfr
Intesa sbagliata, Cgil, Cisl e Uil la devono sottoporre al referendum
Quanto sta avvenendo sul Tfr è inaccettabile per i lavoratori.
Si sta andando a una riforma strutturale del suo utilizzo, senza che essi siano
stati minimamente coinvolti.
Il passaggio del Tfr per le aziende sopra i 50 dipendenti all'Inps, per finanziare
la spesa pubblica, è un modo per far cassa da parte dello stato, con
i soldi dei lavoratori, senza alcun compenso sul terreno delle pensioni.
A sua volta la soglia di esenzione dei 50 dipendenti delle piccole imprese,
che raccoglie le richieste della Confindustria, propone un assurdo sbarramento
alla crescita della dimensione d'impresa
e farà aumentare le assunzioni precarie.
Tutta la materia poi viene sottoposta al meccanismo, ai limiti della costituzionalità,
del silenzio-assenso per cui un lavoratore che non è messo in condizione
di decidere decide lo stesso.
Siamo di fronte alla vera e propria sottrazione di un diritto dei lavoratori
a decidere sul proprio salario.
Sono in totale disaccordo con la scelta di Cgil, Cisl, Uil, di non sottoporre
a preventiva consultazione questa loro intesa, che sarebbe quasi sicuramente
respinta da gran parte delle lavoratrici e dei lavoratori.
E per questo ritengo indispensabile che si avvii una mobilitazione delle lavoratrici
e dei lavoratori per affermare il diritto a decidere con un referendum su questa
intesa.
Roma, 20 ottobre 2006