Ancora la concertazione
A
febbraio le confederazioni sindacali hanno messo a punto un documento unitario
che dovrebbe servire ad aprire un confronto con il governo e i padroni sulle
nuove politiche contrattuali. I punti principali e alcune osservazioni.
Di Duilio Felletti. Reds - Marzo 2008
Con questo breve documento intendiamo mettere in luce gli
elementi su cui Cgil, Cisl e Uil intendono andare a un confronto con Confindustria
e Governo, al fine di giungere a un accordo su cui basare le future relazioni
sindacali. Il testo integrale è leggibile cliccando qui. Di seguito
riportiamo le parti che a noi sono sembrate maggiormente esplicative della
linea strategica che i sindacati intendono seguire nel prossimo futuro. 1) 2) 3) Dietro queste parole vi è la proposta dei sindacati
sul dove la spesa pubblica dovrebbe essere tagliata per compensare il mancato
introito da parte del fisco dovuto alla riduzione delle tasse sui salari.
Il taglio dovrebbe derivare da un miglioramento dell'efficienza dell'apparato
che eroga i servizi pubblici. Detta così sembrerebbe una proposta di
buon senso; chi non vorrebbe dei servizi e e pubblica amministrazione più
efficienti? Solo che di solito a è la parte datoriale a fare questo
tipo di proposte, con i sindacati dall'altra parte che pongono delle resistenze
in quanto intravedono l'avvio di un percorso che porta in ultima istanza a
una riduzione del personale occupato. La novità, quindi, è nel
fatto che questa proposta, provenendo dai sindacati, suona come una sorta
di disponibilità ad affrontare la questione della riduzione del costo
del lavoro dei dipendenti pubblici, che solitamente si traduce in riduzione
degli organici, con meccanismi, ad esempio, di non rimpiazzo del
turnover. In cambio di questa loro disponibilità, chiedono il superamento
del lavoro precario.
Il testo, così come è oggi, non è stato discusso tra
i lavoratori, e già questo semplice fatto rappresenta un elemento negativo
in sè, al dilà dei contenuti.
CGIL CISL UIL intendono mettere al centro della propria iniziativa
e al centro delle scelte del Paese il tema della sua crescita economica
e sociale e dello sviluppo sostenibile.
.........una riorganizzazione delle politiche di sviluppo oggi appare indispensabile
proprio per allargare la dimensione qualitativa e quantitativa in atto, fare
aumentare investimenti, produttività e lavoro di qualità.........
Per far questo, non occorrono ricette miracolose, ma chiari e coordinati obiettivi
e strumenti di intervento, nel campo della ricerca e dell’innovazione,
nella promozione di produzioni di qualità, di politiche commerciali
moderne e di difesa dei nostri prodotti, nella riduzione delle posizioni di
rendita e di apertura regolata alla concorrenza
........... CGIL CISL UIL ritengono pertanto essenziale che questi temi rappresentino
il primo punto di confronto tra sindacati, Governo e imprese........
In questo primo punto si dice in sostanza che Cgil Cisl e Uil intendono
confrontarsi col governo e i padroni sulle questioni che oggi una qualsiasi
economia borghese sta affrontando e che potremmo sintetizzare nelle seguenti
due domande: come fare in modo che gli investimenti possano produrre crescita
economica e un più elevato livello di competitività? E come
i lavoratori possono essere coinvolti in questo processo?
Nulla di nuovo, quindi. Diciamo "nulla di nuovo" perchè in
effetti è dalla fine degli anni 70 che le trattative tra le parti sulle
grandi questioni seguono questo canovaccio. Da una parte Padroni e Governo
che chiedono sacrifici ai lavoratori in nome dello sviluppo e della competitività;
dall'altra i sindacati che, condividendo gli obbiettivi delle controparti,
pensano di attenuarne l'impatto sulle condizioni di vita e di lavoro dei propri
rappresentati mettendo a punto regole e meccanismi di gestione del processo
che si va a mettere in atto.
CGIL CISL UIL ritengono necessario avviare scelte di politica economica che
si propongono l’obiettivo della crescita delle retribuzioni
dei lavoratori ed una politica fiscale che riduca il peso
del fisco sul lavoro dipendente..........
La difesa dei salari e delle pensioni passa anche attraverso una politica
dei redditi concertata con gli Enti locali, su fisco, tariffe, prestazioni
sociali.............
CGIL CISL UIL chiedono che per la prossima legge finanziaria vi sia un unico
tavolo di confronto istituzionale con tutti i livelli istituzionali
: Stato, Regioni, Comuni.
Sembrerebbe, però, che questa volta i Sindacati vogliano loro mettere
sul tavolo della trattativa una questione, che evidentemente reputano di fondamentale
importanza: la questione del salario dei lavoratori. Sembra che vogliano dire:
"noi siamo disponibili a parlare di tutto, ma riteniamo che dentro agli
accordi che andremo a fare ci debba essere una parte in cui si definiscano
le modalità affinchè il salario dei lavoratori non debba perdere
potere d'acquisto; anzi, vorremmo mettere in moto un meccanismo affinchè
alla fine vi sia un elevamento del potere d'acquisto..". Per raggiungere
questo obbiettivo la prima proposta è quella di ridurre le tasse sui
salari. E per far sì che la conseguente riduzione di entrate nei confronti
del fisco non si traduca in riduzione dei servizi erogati dagli enti locali,
ecco che i sindacati chiedono un coinvolgimento nella trattativa anche di
una rappresentanza dei comuni e delle regioni.
Per sostenere uno sviluppo duraturo e di qualità è fondamentale
una pubblica amministrazione moderna ed efficiente .
Come afferma il memorandum, la formazione, la valorizzazione del lavoro pubblico,
il superamento della precarietà sono elementi fondamentali
per una reale politica di riforma ed anche il rinnovo dei
contratti su basi nuove.
E' evidente che pensare a un aumento dei salari che derivi da una riduzione
del carico fiscale sugli stessi, porta come conseguenza il dover mettere in
conto, come minimo, un peggioramento della qualità dei servizi pubblici
(sanità, scuola, ecc...) e, nella peggiore delle ipotesi, la privatizzazione.
Più giusto sarebbe pensare a un meccanismo di adeguamento automatico
dei salari pagato dai padroni (una sorta di scala mobile) i quali si dovrebbero
rassegnare ad avere profitti più bassi; ma sembra da questo orecchio
i sindacati non ci sentano.
4)
CGIL CISL e UIL ritengono necessario introdurre elementi di maggiore
equità sociale nel sistema pensionistico al fine di renderlo
più adeguato ai mutamenti dell'organizzazione del lavoro............
CGIL CISL e UIL dicono no alla modifica dei coefficienti di trasformazione
delle pensioni ................
CGIL CISL e UIL ritengono altresì necessario introdurre tutta una serie
di nuove misure tese ad estendere diritti e tutele, anche
in relazione al mutare delle dinamiche del mercato del lavoro, per tutelare
i giovani, i redditi bassi, i lavoratori precari, stagionali, saltuari, part
time ................
CGIL CISL e UIL ritengono che per poter raggiungere gli obiettivi individuati
sia necessario:
· separare la spesa previdenziale da quella assistenziale;
· completare il processo di armonizzazione delle regole,
soprattutto sul versante delle aliquote contributive e nel rapporto tra lavoratori
dipendenti e lavoratori autonomi .............
· estendere i diritti ......... con una profonda riforma degli
ammortizzatori sociali ..............
· estendere ai lavoratori parasubordinati .........
malattia, maternità, infortuni, indennità di disoccupazione
e sostegno al reddito.
· prevedere anche per tutte le forme di lavoro ....... la costruzione
di una previdenza complementare a quella pubblica.........
estensione ai lavoratori dipendenti del pubblico impiego.
· riprendere l'iniziativa e portare a compimento la normativa
relativa ai lavori usuranti,
· ridefinire complessivamente la normativa sui diritti sociali
dei lavoratori migranti, .........
· promuovere una politica dell'invecchiamento attivo
che individui una serie di sistemi efficaci per incentivare la permanenza
volontaria al lavoro .........
· garantire alle pensioni il loro potere di acquisto
........ realizzare una rivalutazione monetaria delle pensioni in essere........
· superare del tutto il divieto di cumulo tra pensione e lavoro;
5)
......è necessario dare seguito alla “centralità della
lotta alla precarietà del lavoro, ........
Gli indirizzi che devono orientare il confronto sul mercato del lavoro, sono:
· la centralità del lavoro a tempo indeterminato,
cui peraltro sono finalizzate le norme sul cuneo fiscale, che devono trovare
coerente attuazione e conseguente intervento sulle altre tipologie di lavoro;
· La lotta al lavoro nero e sommerso ...........
· il sostegno e il rafforzamento del ruolo e degli ambiti della
contrattazione collettiva;
· l’intervento negoziale sull’organizzazione del
lavoro ....... tutela salariale, previdenziale, sociale,
ambiente e sicurezza ..........
Si dovrà intervenire sui processi di terziarizzazione
........
Centrale è la riforma e il finanziamento degli ammortizzatori
sociali da estendere ai settori attualmente esclusi. Essi dovranno
avere un carattere, comunque “attivo” a sostegno del reddito
nei casi sia di difficoltà temporanea dell’impresa, sia di reimpiego
per perdita del lavoro, sia , specificatamente, per i lavori discontinui.
6)
CGIL CISL UIL ........... sono interessati a ricercare soluzioni capaci di
rafforzare, incentivare ed estendere la contrattazione di secondo
livello, utilizzando una politica fiscale di sostegno.
In questo modo si potrà stabilire una connessione positiva
tra l’adozione di politiche economiche ed “industriali”
capaci di fare crescere i fattori di produttività del sistema,
con quelli degli investimenti e dei processi aziendali, rafforzando assieme
qualità e quantità della contrattazione collettiva.
7)
CGIL CISL UIL, assumendo questi obiettivi ritengono che essi possono aiutare
il paese nella fase presente, e migliorare le condizioni dei giovani,
dei lavoratori, degli anziani.