Alcoa


15 settembre 2013
Riparte dalla prossima settimana la mobilitazione dei lavoratori Alcoa diretti e degli appalti che chiedono risposte sulla cessione dello stabilimento di Portovesme, sui corsi di formazione per i lavoratori dell'indotto e il pagamento della cassa integrazione. Per questo le organizzazioni sindacali del Sulcis Iglesiente hanno iniziato a discutere per studiare una strategia comune. ''Deve essere chiarito una volta per tutte l'aspetto relativo alla cessione dello stabilimento - ha spiegato Roberto Forresu, segretario provinciale della Fiom Cgil - noi chiediamo che venga riavviato al piu' presto e che il Governo si impegni in maniera forte e decisa''. Le altre richieste che lanciano i sindacati riguardano i corsi di formazione e la cassa integrazione: ''I corsi sono stati ottenuti - ha aggiunto Forresu - ma ancora non si capisce quando e come si faranno. Per la cassa integrazione, soprattutto quella in deroga, e' necessario che si trovino soluzioni al piu' presto''. Da qui la decisione dei sindacati di rilanciare la vertenza: ''Gia' dalla prossima settimana - ha concluso l'esponente della Fiom - si andra' avanti con gli incontri perche' la situazione e' sempre piu' preoccupante''.  

24 settembre 2013
Hanno deciso di rimanere nella sala conferenze al primo piano della torre del Palazzo della Regione, in viale Trento a Cagliari, i quindici lavoratori Alcoa che a fine mattinata hanno partecipato all'incontro con l'assessore Antonello Liori. Non se ne andranno da li' sin quando non riusciranno a parlare con il governatore Ugo Cappellacci. La loro azienda è chiusa da un anno. E a loro sono stati promessi corsi di riqualificazione che non sono mai arrivati. Nel frattempo Liori e' riuscito a mettersi in contatto con il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenzi: una riunione a Roma per parlare della situazione di Alcoa dovrebbe essere fissata entro la prima decade di ottobre. In mattinata i lavoratori avevano raggiunto la sede della Regione passando in corteo per le vie del centro e avendo qualche scaramuccia con la polizia. ''Le maestranze degli appalti aspettano risposte - spiega Renato Tocco, delegato Rsu della Uil - e soprattutto devono arrivare gli indennizzi e le risposte per il futuro''. I lavoratori ed i sindacati del Sulcis chiedono che partano i corsi di formazione e riqualificazione. Inoltre tra le richieste anche quelle relative alla trattativa per la cessione dello stabilimento.

7 ottobre 2013
Gli operai dell'Alcoa di Portovesme cercano ancora di far sentire la propria voce con una protesta inedita: stamane hanno interrotto pacificamente le esercitazioni militari nel poligono di Teulada, nel sud della Sardegna. Circa trecento lavoratori intorno alle 9.30 del mattino , con bandiere e striscioni, si sono presentati davanti ai cancelli della struttura militare.
I lavoratori sono stati ricevuti dal colonnello Sandro Branca, che ha interrotto le operazioni e ha espresso solidarietà ai manifestanti. La scelta del poligono di Teulada non è causale , i lavoratori – come hanno spiegato i rappresentanti sindacali – hanno voluto con questo gesto indicare la necessità di fare delle scelte in questo momento di crisi profonda, privilegiando il sostegno all'apparato industriale, rispetto alle spese militari.
I sindacati - che attendono una convocazione del governo per metà ottobre, della quale non si ha ancora notizia -hanno anche chiesto un incontro al prefetto di Cagliari perché "più passa il tempo e più la situazione diventa difficile da controllare". Gli operai dello stabilimento di Portovesme, che annunciano nuove manifestazioni, temono per gli ammortizzatori sociali . "E' a rischio la cassa integrazione non solo dell'indotto ma anche dei lavoratori diretti". 

28 ottobre 2013
Si riapre il negoziato tra Alcoa e Klesch per la vendita dello stabilimento di Portovesme,ma per il momento non c'è nulla di concreto. Il tavolo tra le istituzioni e i sindacati che si è tenuto oggi a Roma si conclude con la promessa di valutare la possibilita' di un altro anno di cassa integrazione per i circa 500 lavoratori, di cui la multinazionale dell'alluminio aveva annunciato la mobilita', e una serie di appuntamenti: il 31 ottobre al ministero del Lavoro sulla cigs, il 6 novembre presso la Regione Sardegna per affrontare la situazione dell'indotto, dove diverse aziende hanno gia' inviato le lettere di licenziamento, il 13 novembre al ministero dello Sviluppo per fare il punto sullo stato di attuazione del piano per il Sulcis.
Inoltre, entro fine novembre ci sara' un confronto tra Alcoa e Klesch per verificare se ci sono le condizioni per una conclusione positiva della vendita.
Tutto questo mentre sotto al ministero dello Sviluppo economico 300 cassaintegrati sardi hanno protestato chiedendo ''lavoro vero, non ammortizzatori sociali''. L'aria e' tesa tra lanci di petardi e insulti per i politici, alcuni manifestanti montano una tenda e si preparano a un presidio notturno. Alla fine vengono convinti a desistere ma poi in serata sale di nuovo la tensione e al termine del tavolo tra Governo e sindacati una ventina di manifestanti lancia grossi petardi contro la polizia. Un funzionario ed un agente rimangono lievemente feriti e vengono medicati sul posto.
''La novita' importante di oggi e' che abbiamo istituito uno schema di garanzie reciproche tra Alcoa e l'acquirente che consentono la ripresa del negoziato'', fermo da giugno, afferma il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, al termine dell'incontro. La finanziaria regionale sarda garantira' infatti il rapporto finanziario fra Klesch e Alcoa e un advisor esterno, concordato fra le due aziende, si esprimera' sul piano industriale del gruppo acquirente. Intanto il governo continua la ricerca di altri eventuali interlocutori e comunica che Alcoa ''ha gia' restituito'' per cinque sesti i 295 milioni di aiuti di stato Sotto forma di agevolazioni per l'elettricita' per i quali l'Italia e' stata condannata dalla Corte di giustizia Ue.
Soddisfatti a meta' i sindacati, con posizioni diverse. Il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli parla di ''piccoli passi avanti'' mentre il sindacalista della Uilm Mario Ghini dice ''basta ritardi'', convinto che ci sono ''tutte le condizioni'' per una soluzione positiva. Il segretario nazionale della Fiom Rosario Rappa e il responsabile per la siderurgia, Gianni Venturi, invece, parlano un ''incontro insoddisfaciente'' e chiedono l'intervento della presidenza del Consiglio.
"Tutta la nostra solidarietà agli operai dell'Alcoa che protestano davanti al ministero dello Sviluppo economico - si legge in una nota a firma di Paolo Ferrero, segretario del Prc -. Esprimiamo il nostro pieno sostegno anche ai lavoratori dell'Indesit. Noi stiamo coi lavoratori, con tutti i lavoratori di aziende in crisi: spetta al governo il dovere di intervenire in queste enormi vertenze dalle quali dipende il futuro di interi territori, per garantire l'occupazione e imporre alle multinazionali condizioni che tutelino i lavoratori. Spetterebbe sempre al governo fare un piano per il lavoro ma da quest'orecchio Letta e Alfano non ci sentono".

11 giugno 2014

Da Portovesme a Roma per difendere la fabbrica di alluminio, l'Alcoa. Sono arrivati questa mattina davanti al Ministero per lo Sviluppo economico i 52 lavoratori dello stabilimento Alcoa partiti ieri dal presidio permanente allestito davanti all'azienda del Sulcis. Col sit-in romano di protesta chiedono un futuro per loro e per la struttura produttiva sarda. La loro lotta, ormai, dura da anni. 
A sostegno dei lavoratori anche i sindaci di Carbonia, Villamassargia, Sant'Antioco, Buggerru, Domusnovas, Villamassargia, Gonnesa e San Giovanni Suergiu. "La nostra intenzione e il nostro auspicio - ha spiegato Roberto Forresu, segretario provinciale della Fiom - e' che per questa vertenza possa esserci una svolta, perche' il tempo stringe e la situazione si fa sempre piu' drammatica per i lavoratori e le loro famiglie". I dipendenti sono giunti nella capitale a bordo di un pullman scortato dalle forze dell'ordine. "Il nostro e' un viaggio della speranza - ha sottolineato Massimo Cara, delegato Rsu Fsm Cisl - speriamo che alla luce delle varie mozioni che sono state presentate in Parlamento possa esserci un fatto positivo perche' la situazione e' davvero grave". Dello stesso avviso anche Pierpaolo Gai della Rsu Fiom: "Speriamo che oggi possa arrivare qualche risposta sulla nostra vertenza".
In programma dovrebbe esserci un incontro con il viceministro Claudio De Vincenti. Dall'incontro con De Vincenti sperano di avere rassicurazioni sulla riapertura dello stabilimento in vista, soprattutto, della fine del contratto di manutenzione degli impianti scaduto il 30 maggio.