Meridiana
24 dicembre 2014
Siglato nella notte, presso il ministero del Lavoro, tra organizzazioni sindacali e Meridiana un verbale di accordo che consente al personale di accettare l'uscita volontaria entro il 31 dicembre con la rinuncia al preavviso ed un incentivo di 15mila euro. Secondo quanto sottolinea la Filt Cgil «l'accordo è stato raggiunto anche per permettere di usufruire delle regole della mobilità 'pre legge Fornero' che decorrono dal 1 gennaio 2015. «Il verbale - evidenzia la Federazione dei Trasporti della Cgil - dovrà essere adesso sottoscritto, per essere validato, dalle rappresentanze sindacali aziendali entro il 27 dicembre». E' sermpre la Filt a precisare che «quanto realizzato non risolve la situazione di Meridiana ma chiude questa procedura di mobilità che era prevista per 1634 persone. È evidente - sottolinea ancora la Filt - che, ferme restando le differenti valutazioni sulle prospettive della società, diventa fondamentale affrontare la crisi di Meridiana come un tema industriale e di futuro e non di sola dimensione degli esuberi. A questo fine - sostiene infine la Filt - è importante che i prossimi passaggi vedano coinvolti anche il ministero dello sviluppo economico».
1 Ottobre 2014
Il Piano industriale di Meridiana conferma i 1.634 licenziamenti. Dopo la revoca della procedura di mobilita', per consentire il confronto come chiesto dalla mediazione del Governo, la compagnia dell'Aga Khan nell'incontro al ministero del Lavoro con i sindacati ha confermato in pieno i suoi progetti. Per l'azienda i tagli sono il presupposto per mantenere in vita l'impresa. Ma i sindacati insorgono e chiedono parallelamente un piano anche per il lavoro.
A questo punto il confronto prosegue con quattro incontri fino alla verifica fissata per il 14 ottobre: il prossimo appuntamento gia' venerdi' 3 ottobre. Il Piano industriale che prevede il ritorno all'utile nel 2016, passando attraverso la ristrutturazione di Meridiana Fly e Meridiana Maintenance, lo sviluppo della controllata Air Italy, il rinnovo della flotta e la graduale apertura di nuove rotte."E' accettabile che la dirigenza della compagnia abbia in mente un piano industriale che prevede la continuita' dell'azienda ma non possiamo accettare che questo piano preveda l'espulsione della maggior parte dei lavoratori", afferma il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo, che chiede "contestualmente un piano per il lavoro". E il coordinatore nazionale della Fit Cisl Emiliano Fiorentino esprime "forte preoccupazione" oltre che per "l'improponibile numero di tagli", anche perche' e' "emerso chiaramente che l'azienda ha preso come modello la compagnia aerea Ryanair". Dello stesso tenore le dichiarazioni di Francesco Staccioli (Usb) secondo il quale, al di la' di qualche "timida apertura sulla revisione dei numeri" riguardanti i licenziamenti, si va "verso la distruzione dell'azienda piu' che verso una sua ristrutturazione". Staccioli ha riferito che l'amministratore delegato Roberto Scaramella ha ribadito "un piano industriale che prevede 14 aerei, tre basi (Olbia, Milano e Napoli), la riduzione del personale a 400 unita' e l'affidamento all'esterno della manutenzione. Intanto non si ferma la protesta dei lavoratori. Al sit-in permanente avviato da giorni nell'aeroporto Costa Smeralda, a Olbia, da ieri sono attivi un presidio a Roma, davanti alla sede del ministero del Lavoro in via Fornovo e un sit-in nell'aeroporto di Cagliari-Elmas.
15 0ttobre 2014
La vertenza Meridiana entra nel vivo. Venerdì 17 a Roma, presso il ministero del Lavoro, quando si tireranno le somme del confronto avviato con l'azienda, si preparano a sbarcare diverse centinaia di lavoratori. Una avvisaglia la si è avuta oggi davanti al Consiglio regionale della Sardegna dove in più di cinquanta erano a chiedere lo spostamento del tavolo dal ministero del Lavoro a Palazzo Chigi e di non finanziare le compagnie low cost. Hanno dato vita a un rumoroso presidio in via Roma a Cagliari, con tanto di aeroplano gonfiabile e la scritta "Meridiana siamo noi". E un pensiero costante ai lavoratori che a Olbia protestano su un traliccio a 35 metri di altezza.
Dalle prime luci dell'alba di questa mattina, infatti, alcuni lavoratori MeridianaFly sono saliti a 40 metri di altezza su un traliccio della luce, posto nel parcheggio fronte arrivi dell'aeroporto Costa Smeralda di Olbia. I lavoratori hanno aperto uno striscione con su scritto "NO AI 1634 LICENZIAMENTI MERIDIANA", accompagnato dai numeri di matricola e dalle date di assunzione dei dipendenti.
L'USB,in una nota, dichiara di essere al fianco dei lavoratori Meridiana, che si sono definiti "palintegrati", e sottolinea che la protesta in atto a Olbia evidenzia la profonda tensione vissuta da 1634 lavoratori, oggetto di un licenziamento di massa. I "palintegrati" hanno dichiarato che non scenderanno sino a quando la vertenza non troverà un soluzione soddisfacente per tutti i lavoratori della storica compagnia, che oggi si vorrebbe trasformare in una scatola vuota assegnando i voli ad Airitaly ed di altre compagnie dell'est europeo.
18 ottobre 2014
Dopo quasi un mese di stallo nella vertenza Meridiana, l'azienda ieri ha proposto di ridurre gli esuberi da 1.634 a 1.366. Una mossa che ha però trovato risposte fredde: dal Governo che chiede si lavori per ridurre ulteriormente il numero, e dai sindacati, che vogliono un maggiore impegno sul rilancio dell'azienda. Una soluzione che quindi sembra ancora lontana in vista dell'incontro conclusivo del 21 ottobre, a cui dovrebbero prendere parte i ministri del lavoro e dei trasporti, Giuliano Poletti e Maurizio Lupi.
Reazioni scettiche anche dai sindacati, con il segretario generale Filt-Cigl, Franco Nasso, che bolla l'incontro come un "nulla di fatto" e avverte che su questa proposta "il giudizio è assolutamente negativo". "Apertura risicata" è invece la definizione usata dalla Fit-Cisl che chiede di unire i due marchi, Meridiana e Air Italy, per rilanciare l'azienda. Si tratta invece di un "timido passo avanti" per la Uilt, i cui delegati sono stati fortemente contestati, che chiede all'azienda di "fare di più". Al tavolo, al ministero del Lavoro, preceduto dalla manifestazione di centinaia di lavoratori, l'azienda ha anche chiesto un trattamento di mobilità di durata fino a cinque anni all'80% della retribuzione, portando il periodo complessivo di sostegno fino a nove anni.
Ieri i lavoratori sono arrivati a Roma da tutta Italia per un presidio allegro e rumoroso in via Flavia. Tanti gli slogan in solidarietà dei "palintegrati", i lavoratori che da due giorni protestano a 40 metri di altezza su un traliccio dell'aeroporto di Olbia.
20 ottobre 2014
Trattativa sempre più in salita per Meridiana. Dopo l'annuncio, seppur bollato come un "errore" da parte del ministro del Lavoro, della compagnia, che ha deciso che avvierà le procedure di licenziamento, è sempre più alta la tensione in attesa del nuovo appuntamento per il tavolo ministeriale di oggi a Roma. Sono partite da più parti le accuse contro l'azienda, "che non ha accolto l'apertura del governo, dei lavoratori e la preghiera del Santo Padre". Dopo l'appello al presidente del Consiglio ("a questo punto c'è solo una persona che può risolvere la situazione, il presidente del consiglio, Matteo Renzi"), il pilota e l'assistente di volo Meridiana, Andrea Mascia e Alessandro Santocchini, da 12 giorni sopra una torre dell'illuminazione, a 35 metri d'altezza nel parcheggio dell'aeroporto Costa Smeralda, hanno accusato anche il principe Aga Khan. "Siamo rimasti dispiaciuti - hanno detto - che i suoi errori e gli investimenti sbagliati li fa ricadere solo sui lavoratori Meridiana". E' di sconcerto anche la reazione dei sindacati di fronte alla riapertura delle procedure di licenziamento congelate poche settimane fa. Il ministero del Lavoro parla di "grave errore" che rischia di compromettere i passi avanti finora mossi dalla trattativa. Secondo l'Apm, una delle associazioni dei piloti, la procedura di licenziamento e' il segnale inequivocabile di un management caduto in una crisi di nervi di proporzioni colossali, mentre la UilTrasporti fa sapere di considerare un errore la scelta di non aderire alla proposta del governo, in quanto ci sarebbero stati sei mesi a disposizione per abbattere gli esuberi, non i 75 giorni che la decisione dell'azienda impone. L'Usb considera, invece, l'annuncio di Meridiana uno sgarbo istituzionale senza precedenti verso il Governo e le istituzioni regionali e invita i lavoratori a mantenere la massima lucidità e ad agire come fatto finora.
28 ottobre 2014
Il pilota Meridiana Andrea Mascia, da giorni sulla torre dell'illuminazione a 35 metri di altezza davanti all'aeroporto di Olbia, ha deciso di iniziare da ieri sera uno sciopero della fame come ulteriore forma di protesta dopo quando deciso dalla compagnia a Roma. "Quando siamo saliti sul palo sapevamo che quello avvenuto oggi sarebbe potuto essere uno scenario probabile. Nulla è cambiato nei loro intenti, il numero 1634 era ieri e 1634 è ancora oggi", scrivono i due in una nota. "Si riparte da zero ancora più arrabbiati e più determinati - proseguono i due dipendenti Meridiana -. In questi giorni abbiamo fatto molto ma dovremo fare molto di più perché‚ ora, siamo tutti consapevoli di avere perso il lavoro". A vigilare sulle condizioni di salute del comandante Meridiana in sciopero della fame sarà l'assistente di volo Alessandro Santochini, suo compagno di avventura nella protesta a 35 metri di altezza, in attesa di ulteriori manifestazioni, che possano "disturbare le istituzioni, il management Meridiana e soprattutto il suo azionista". Dopo il rifiuto da parte dell'azienda a ridurre il numero degli esuberi, ora si apre una fase di confronto sindacale, senza Governo, che si preannuncia molto complessa, a partire dalla scelta della sede che le parti sociali vorrebbero fosse quella di Olbia, dove si concentra la maggior parte dei lavoratori. L'azienda invece preferirebbe Roma. In questa fase tecnica, per cui non c'èancora una data, si cercherà di ridurre il numero degli esuberi.