Fiat Termini Imerese


11 febbraio 2014
La Chiesa si mobilita a fianco degli operai della Fiat di Termini Imerese. E lo fa portando la vertenza, che riguarda 1.200 lavoratori, direttamente dentro le parrocchie. Con una lettera ai fedeli, i sacerdoti chiamano a raccolta la comunita' per lo sciopero generale in programma giovedi' prossimo a Termini Imerese. "Vi chiediamo di partecipare e di far partecipare le persone che incontrerete - e' l'appello dei parroci - certi che il Signore non delude le speranze del popolo che lo invoca con fiducia". Di fronte a una bomba sociale pronta a esplodere, con i lavoratori coperti dalla cassa integrazione fino a giugno, la Chiesa ha deciso di muoversi senza tentennamenti. Con un comunicato congiunto, rivolto "a tutti gli uomini di buona volonta'" i parroci di Termini Imerese sollecitano la mobilitazione, "avendo ascoltato i bisogni di donne e uomini delle nostre comunita', che ormai giunti allo stremo, danno segni evidenti e inquietanti di sofferenza, la quale in questi ultimi giorni e' diventata sempre piu' ingovernabile".
I preti nella lettera ai fedeli ricordano che il giorno dopo la manifestazione "si svolgera' un incontro a Roma al ministero dello Sviluppo economico che potrebbe essere decisivo per la risoluzione della vicenda Fiat, madre del progressivo dissesto economico della nostra zona: ormai si e' alla vigilia del licenziamento dei 1200 operai".
"La crisi che attanaglia il nostro comprensorio e' diventata sempre piu' grave - scrivono i parroci - noi cristiani, siamo chiamati ad agire, ad operare per il bene nostro e dei nostri figli. E' in gioco il futuro dei nostri paesi, delle nostre famiglie. Non possiamo e non dobbiamo rimanere immobili, senza lavoro non c'e' futuro". Alla manifestazione organizzata da Fim Fiom e Uilm, parteciperanno artigiani, commercianti, imprenditori: l'amministrazione comunale ha coinvolto anche le scuole, con delegazioni di studenti in piazza.

13 febbraio 2014
Oggi tutta Termini Imerese sarà in piazza per difendere i posti di lavoro in Fiat. A fine giugno finisce anche la cassa integrazione in deroga e per i mille di Termini si apre il baratro del licenziamento. Finora, e cioè dal 2011 anno in cui la Fiat ha chiuso i battenti, intorno allo stabilimento di Termini e sulla pelle delle tute blu ci sono state sceneggiate su sceneggiate che hanno solo avuto l'effetto di aumentare lo stato di disperazione. Fantomatici piani industriali, incentivi e roboanti dichiarazioni sulle magnifiche sorti e progressive per tutta l'area. Dopo tre anni, risultato zero.
Non ci saranno in piazza solo gli operai della Fiat per la mobilitazione generale ma un intero comprensorio: sindaci, amministratori, artigiani, commercianti, imprenditori e studenti. In prima fila anche i parroci che in questi giorni stanno invitando i fedeli alla partecipazione in massa perche', come indica lo slogan dell'iniziativa organizzata da Fim Fiom e Uil, "senza lavoro non c'e' futuro".
Due cortei attraverseranno la citta': uno organizzato dai sindacati, che partira' da piazzale Europa alle 9,30 fino a piazza Duomo, sede del municipio, l'altro dagli studenti. Al corteo parteciperanno anche il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato e gli amministratori dei comuni del comprensorio madonita, ciascuno con i propri gonfaloni. Si annuncia una manifestazione imponente, come nel 2002 quando interi paesi si fermarono a sostegno della Fiat e degli operai.
Hanno dato la loro adesione anche il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari (Ncd), il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, il presidente dell'Anci Sicilia e sindaco di Palermo Leoluca Orlando e numerosi parlamentari nazionali e regionali.
A chiudere il comizio a conclusione della mobilitazione, organizzata alla vigilia del vertice al Mise in programma venerdi' (ore 15), sara' il leader della Fiom, Maurizio Landini.

28 marzo 2014
Scendono nuovamente in piazza gli ex operai della Fiat e dell'indotto di Termini Imerese che assieme ai metalmeccanici di un'altra azienda, la Keller, si sono radunati davanti alla prefettura a Palermo, per chiedere maggiori certezze sul loro futuro. Il traffico e' stato bloccato a intermittenza. Mentre languono le iniziative per la reindustrializzazione di Termini e si approssima, a giugno, la scadenza della cassa integrazione, i 1.200 lavatori chiedono che il prefetto faccia da tramite per una rapida riapertura del tavolo al Mise, dove decidere una proroga degli ammortizzatori sociali per altri sei mesi, fino al 31 dicembre, in assenza della quale Fiat potrebbe far partire le prime lettere di licenziamento gia' da meta' aprile. Una situazione analoga a quella dei 190 operai della Keller, che sono in cassa integrazione in deroga dal 5 febbraio per soli tre mesi e anche, senza un proroga, potrebbero essere licenziati. "Chiediamo la riapertura urgente di un tavolo al Mise per queste due vertenze -ha detto Roberto Mastrosimone, segretario regionale della Fiom Cgil- per la Fiat ci aspettiamo che finalmente si riapra un tavolo al Mise e coinvolgiamo la prefettura perche' vogliamo un incontro immediato. Ci sono scadenze non prorogabili: dal 15 aprile la Fiat potrebbe avviare le procedure di licenziamento. Dobbiamo scongiurarlo e riaprire le ipotesi di rilancio industriale, soprattuto dopo le due proposte di cui si e' parlato in questi giorni ma, per farlo, dobbiamo coinvolgere la Regione e soprattutto la Fiat". Per gli operai della Keller, invece, sottolinea Mastrosimone, "c'e' un problema enorme: dal 5 di febbraio sono senza sostegni al reddito e si prospetta un'attesa di altri sette mesi. E' inconcepibile -ha concluso- chiediamo lo sblocco immediato della cassa in deroga e una sua ulteriore proroga, alla luce della proposta di interesse presentata in questa giorni dalla spagnola Talgo per gli stabilimenti di Carini".