SGOMBERATA LA REGGIA
Alle 6 di martedì 6 febbraio polizia, digos e civic hanno sfondato le porte e sgomberato l'edificio.
Si terranno lo stesso le iniziative nelle due giornate anticarcerarie di sabato 10 e domenica 11
Il comunicato dello Sgombero:
Siamo incapaci di rimanere in silenzio quando una città come Torino sembra sorda di fronte alle voci degli indesiderabili che vengono reclusi e deportati ogni giorno, quando la gente muore cercando di sfuggire a un controllo di polizia, o durante un controllo. Quando le case vengono sgomberate per lasciare spazio alla grande vetrina olimpica, quando si tenta di zittire qualsiasi voce fuori dal coro.
Siamo incapaci di rimanere a guardare quando una valle intera si mette di traverso per impedire la devastazione del suo territorio, o quando migliaia di persone si oppongono alla costruzione di una base militare, quando la fantasia umana trova nuovi modi per evadere da un centro di permanenza temporanea, quando un intero campo nomadi si rivolta contro la polizia per impedire un arresto.
Quattro mesi fa, la Reggia è stata occupata con lo stesso spirito che ci porta in strada tutti i giorni per lottare. All'alba di martedì 6 febbraio 2007, i cani da guardia del questore Berrettoni (già capo della Digos di... Catania) l'hanno sgomberata, ma non hanno spento quel fuoco che ci brucia dentro. Perchè l'inasprirsi della repressione non ha mai coinciso con il nostro abbassare il capo. Perchè non saranno certo gli sgomberi, le espulsioni, i fogli di via, ad impedire che le lotte vivano.
La Reggia non è fatta di mura ma di persone, è per questo che non hanno fermato nulla. Hanno chiuso uno spazio liberato ne apriremo altri cento.
Scarica il flyer e DIFFONDI!
Le due giornate anticarcerarie si faranno lo stesso in quel del Mezcal Squat, a Collegno(To), in corso pastrengo
LA REGGIA RIOCCUPA!
Oggi mercoledì 4 ottobre 2006 lo stabile e' stato di nuovo occupato.
Portate la solidarieta', aperitivo a partire dalle ore 18.30
Oltre alla solidarieta' porta quello che vorresti trovare!
TORINO NON STA MAI FERMA!
Solidarieta' a tutte/i i compagni colpiti dalla repressione
Sardegna libera - Liberi Tutti
54 perquisizioni, 44 indagati e 10 arresti sono le spaventose cifre dell'
operazione repressiva che ha colpito i compagni indipendentisti sardi di Sassari e Nuoro all'alba dell'11 luglio.
L' accusa e' di essere gli artefici di una trentina di azioni dirette rivendicate dalle sigle O.I.R.
(organizzazione indipendentista rivoluzionaria) e N.P.C. (nucleo proletari per il comunismo), la piu'
eclatante fu la bomba alla villa di Berlusconi nei giorni che riceveva Blair a porto rotondo.
L'obiettivo e' quello di distruggere un'intera area politico/culturale attraverso l'utilizzo del noto articolo 270
(associazione sovversiva) potenziato dal pacchetto Pisanu durante lo scorso governo.
Lo abbiamo visto usare ripetutamente negli ultimi anni per permettere lunghe e punitive
carcerazioni preventive ai danni di decine di compagni e avere la sua consacrazione dal tribunale
di Pisa nel cosiddetto processo per le C.O.R. con condanne fino a sei anni.
Da piu' di quattro mesi chiediamo la liberazione dei 25 antifascisti arrestati l'11 marzo 2006
a Milano ed accusati di devastazione.
A Torino il 27/06 si e' aperto il processo per devastazione nei confronti degli antifascisti
che un anno prima scesero in piazza per rispondere ad un attacco fascista ai danni di alcuni abitanti di squat.
Quotidiani come La Stampa continuano a pubblicare le veline della questura ai
danni dei compagni che portano avanti le lotte contro i CPT, contro la repressione in ogni sua forma,
che si muovono per la riappropriazione di spazi, e che per questi motivi vengono indicati dai giornali
con tanto di uso dei nomi come "bombaroli" pericolosi.
Siamo di fronte a delle trasformazioni rapide e feroci dell'apparato repressivo e
della gestione del dissenso. Carcerazioni preventive di massa, l'uso di reati come quelli associativi,
di devastazione e saccheggio permettono richieste e condanne a pene esemplari.
Chiediamo la liberazione di tutte/i i compagni e l'abolizione del 270.
L'antifascismo non si processa.
La resistenza non si arresta.
Liberi tutti
LA NUOVA TORINO? SGOMBERI E REPRESSIONE
Finita la tregua olimpica la città torna alla sua normalità: sgomberi,
repressione, ipotesi su come aumentare la capienza di vecchie e nuove prigioni,
raddoppio dei CPT, polizia ovunque, opposizione ad ogni forma di autogestione, di diversità,
di modi altri di vivere che vadano oltre l'identificazione tra consumatore e cittadino.
Chi cerca di opporsi ai vari sistemi di controllo e sfruttamento attraverso
il rifiuto dei meccanismi imposti, l'occupazione di spazi abbandonati,
la creazione di luoghi di aggregazione fuori dall'ottica del business, viene attaccato,
rinchiuso e, possibilmente annientato.
Torino si risveglia dunque dal sogno olimpico e ritrova le solite dinamiche:
sempre meno servizi che rispondano ai bisogni collettivi, la creazione di quartieri satelliti costruiti intorno a
centri commerciali, cantieri che aprono, chiudono e riaprono, costo della vita in continuo aumento e vita precaria.
Allo stesso tempo aumenta il controllo, dalle schede magnetiche con le impronte digitali
alle telecamere in ogni dove, aumenta l'atomizzazione dell'esistenza, attraverso il condizionamento culturale
ed 'educativo', l'isolamento, la negazione della solidarietà, secondo un concetto statunitense di vita sociale.
In questa logica agiscono i padroni di Torino e del resto d'Italia, che in nome della difesa della democrazia e
della sicurezza sgomberano i posti occupati, imbastiscono processi per reati inverosimili come quello di devastazione,
arrestano chi pratica l'antifascismo, criminalizzano mediaticamente i movimenti di lotta, annientano popolazioni inermi
in Medio Oriente e uccidono impunemente per le strade.
A tutto questo continueremo ad opporci, rispondendo ad ogni attacco con maggiore fermezza, continuando a chiedere
la liberazione dei compagni detenuti e la chiusura di tutte le galere, riprendendoci con la lotta gli spazi sottratti.
ANCORA UNO SGOMBERO SOTTO LA MOLE
Finite le tregue olimpiche ed elettorali Torino torna al suo clima di quotidiana repressione.
La giunta di "sinistra" capeggiata dall'ormai onnipresente Chiamparino dà il primo segno di continuità e ricomincia
dallo sgombero della Reggia Occupata, aiutata dai soliti complici e lacchè.
Difficile infatti tenere il conto degli sgomberi che ci sono stati a Torino negli ultimi anni:
a partire dalla Cascina, poi i vari osservatori ecologici,
l'Alcova, la Rrosalia, il Fenix,
il Casotto, la Selva 21 ed ora la Reggia, per citarne solo alcuni.
Nel frattempo abbiamo anche assistito ai vari rastrellamenti nei confronti
degli immigrati, alle rivolte nel CPT di Corso Brunelleschi risolte con forzate espulsioni,
agli arresti di alcuni degli antifascisti scesi in piazza in seguito agli accoltellamenti
ad opera di fascisti all'interno del Barocchio squat.
Ma ancora non basta.
Ancora uno sgombero.
Per difendere i nostri spazi e la nostra possibilità di muoverci in questa città con i nostri modi
e non con quelli imposti, diventa necessario ricominciare ad appropriarci delle strade di Torino portandovi
il nostro dissenso e la nostra voce.
Invitiamo tutti dunque a partecipare:
mercoledì 7 giugno dalle 20,00 ad un aperitivo sotto casa di Chiamparino, Piazza Vittorio angolo Via Po'
sabato 10 giugno al corteo nazionale indetto dalla Fai per gli antifascisti arrestati con spezzone contro la repressione e gli sgomberi
domenica 11 giugno dalle 16 ad un concerto contro la repressione ai giardini irreali
La reggia è stata occupata il 23 novembre 2006, in seguito agli sgomberi e alla repressione in previsione delle Olimpiadi torinesi.
Dopo un periodo di lavori sono incominciate le attività, come concerti, momenti di aggregazione, cene benefit, distro e cineforum