Il documento conclusivo approvato alla chiusura del Convegno, Zurigo
LIBERTA' PER I DETENUTI E LE DETENUTE POLITICHE!!
Dopo anni di silenzio e di rimozione si è svolto per la prima volta un convegno sulla storia del movimento europeo degli anni '70 e sulle esperienze della sinistra rivoluzionaria e combattente. Lincontro si è svolto nella ROTE FABRIK di Zurigo con il titolo: "RIVOLTA, MILITANZA, RIVOLUZIONE", ed ha visto la partecipazione di diverse realtà del movimento antagonista europeo.
La ricchezza della discussione ha messo in evidenza la necessità di simili momenti di confronto nel percorso di riappropriazione della MEMORIA e dell'IDENTITA' da parte dei movimenti attuali. Un elemento che è stato sottolineato da tutti come condizione di questo percorso è la necessità di trovare una nuova metodologia di confronto tra le diverse esperienze che, superando le divisioni e le differenze del passato, riesca a costituire uno stimolo alla discussione e alla mobilitazione.
II tema dell'ultima serata è stato la situazione della detenzione politica con lo scopo di costituire una rete di collegamento per una battaglia internazionale per la liberazione dei prigionieri politici, per il ritorno degli esuli e per una società senza galere.
Nelle prigioni d'EUROPA sono rinchiusi oltre 2000 detenuti politici. La loro carcerazione, che spesso dura da decenni, testimonia come lo sfruttamento economico, l'oppressione politica e sociale, l'emarginazione sociale e l'interdizione culturale nel cuore dell'EUROPA continuano ad essere una componente costitutiva delle "democrazie della Unione Europea".
Ma la lotta per la sopravvivenza e la volontà di resistere dei detenuti politici costituisce anche una prova vivente della esistenza di una storia della lotta di emancipazione.
La resistenza dal basso contro la politica dell'Unione Europea, gli accordi di Schengen, la politica di controllo delle frontiere, le leggi di polizia, le carceri di massima sicurezza e luso diffuso del carcere come norma di controllo delle contraddizioni sociali non ha perso la sua attualità e legittimità sociale.
Caso mai il contrario.
Solo chi chiude gli occhi di fronte alle situazioni sociali e alla realtà delle carceri speciali nelle "democrazie europee" è in grado di smentire seriamente questi fatti.
Nei singoli paesi le strade per arrivare alla liberazione dei detenuti sono specifiche. Esse corrispondono ai rapporti di forza sociali e agli sviluppi politici delle stesse lotte di emancipazione. Quello che ci unisce è la consapevolezza che la solidarietà e la liberazione dei detenuti politici non può essere subordinata al tradimento della loro identità politica, con abiure e rinnegamento della loro storia di lotta.
Al di là delle nostre concezioni politiche, considerando le diverse origini storiche e gli scopi futuri della nostra battaglia noi diciamo:
libertà senza condizioni per i detenuti e le detenute politiche e rientro degli esuli;
deve cessare la pratica di persecuzione ed espulsione dei rifugiati politici;
la lotta per la liberazione dei prigionieri politici e degli esiliati è parte attiva nella riappropriazione della memoria e dellidentità, in quanto tale va riportata allinterno dei movimenti attuali;
la vita dei detenuti politici e sociali deve venire salvaguardata dalla tortura fisica e psichica;
così come devono essere eliminati i programmi di isolamento dei detenuti e delle detenute politiche;
e chiuse le carceri speciali.
Nel corso di questo incontro si è palesata la necessità di ritrovarsi nuovamente in un CONVEGNO INTERNAZIONALE per la LIBERAZIONE dei detenuti politici nellintento di sprigionare il presente per liberare il futuro.
I partecipanti si occuperanno di organizzare al più presto questo nuovo momento di incontro.
Zurigo, 25 maggio 1997