Il Corriere della Sera - 07.04.98

WB01343_.gif (599 bytes)


LA STAMPA COMUNISTA - Liberazione e il manifesto divisi su centri sociali e cortei

Carlo Bonini, - MILANO

Sulla stampa borghese hanno rovesciato disprezzo e promesse di vendetta. Ma alla fine gli squatter riescono a dividere anche la sinistra. O almeno quel pezzo di editoria per autodefinizione comunista che ai ragazzi dei centri sociali non ha mai smesso di guardare con curiosità e interesse. Liberazione, organo di Rifondazione, per tre giorni consecutivi cancella ostentatamente dalla sua prima pagina la catena di tensione seguita ai funerali di Edoardo Massari Baleno con annesso pestaggio di cronisti, salvo titolare ieri con sollievo nel suo primo richiamo di copertina: Più di cinquemila in corteo per Baleno. Petardi e vetri rotti, ma niente scontri. Il manifesto, con un po' più di fantasia e spirito polemico, decide al contrario di affondare con due copertine dalla consueta doppia lettura. Giù le mani , strilla il 3 aprile, dando conto dell'aggressione ai funerali di Massari (tra le vittime anche Paolo Griseri, inviato del quotidiano), salvo far sfondare il titolo sul profilo di un agente della celere. Quindi, ieri, uno strillo e un'immagine del centro storico di Torino - Centro asociale - che suonano il de profundis per la frangia oltranzista degli squatter ma anche per la città che ne ha accolto il corteo. Riccardo Barenghi, neodirettore del manifesto, spiega che con i centri sociali non c'è rottura, ma che questa volta è stato più difficile di altre: Abbiamo sempre cercato il dialogo con chiunque, qualunque fossero le sue idee. Anc he in questo caso, con cronache equilibrate che hanno dato conto di quanto era accaduto a Massari prima della sua morte, del modo in cui era stata condotta l'indagine. Ma con chi rifiuta ogni terreno di dialogo la cosa diventa comp licata. Insomma, ai ragazzi dei centri sociali volevamo fare arrivare un messaggio: l'autoisolamento non aiuta . Liberazione se la cava con cronache simpatizzanti e sdrammatizzanti. Bastano? Credo proprio di sì - replica Sergio Bellucci, responsabile dell'informazione di Rifondazione - Ho l'impressione che si sia volutamente esagerato, soprattutto da parte della grande stampa. Salvo poi ignorare il resto dell'anno le questioni che sono alla base del disagio . Non ci sarà forse un po' di imbarazzo del partito? La tradizione comunista ortodossa non è mai stata tenera con le cosiddette frange antagoniste. Niente affatto - replica Bellucci -. Semmai è la sinistra di oggi, quella di governo, in imbarazzo .

WB01343_.gif (599 bytes)