Il Manifesto - 01.04.98
CASO MASSARI APPELLI DA TORINO CONTRO LA TENSIONE
Sabato in centro la protesta dei centri
Alcuni esponenti della sinistra cittadina provano a stemperare il clima da "muro contro muro" e invitano a partecipare alla manifestazione. In arrivo una nuova richiesta di scarcerazione per gli altri due arrestati
- P. GR. - TORINO
L' unica strada per impedire il prevalere del clima di paura a Torino "è quella di invitare il maggior numero possibile di associazioni e forze della sinistra a partecipare alla manifestazione nazionale indetta sabato pomeriggio dai centri sociali". Marco Revelli sintetizza così il senso del suo invito ad essere presenti in occasione del corteo organizzato per ricordare Edoardo Massari, l'anarchico della "Casa okkupada" di Collegno che si è suicidato nel carcere delle Vallette sabato scorso. "La partecipazione delle associazioni e delle forze della sinistra - aggiunge Revelli - è molto importante per mantenere aperto un dialogo tra la città e i centri sociali e per far scendere la tensione di queste ore".
La necessità di "sfuggire alla spirale preversa del muro contro muro" è alla base dell'appello che, insieme allo stesso Revelli, è stato promosso da autorevoli esponenti torinesi. "La morte di Edoardo Massari - si legge nel testo sottoscritto da don Ciotti, Cremaschi, De Luna, Tranfaglia, Cavaliere, Lorenzoni, Bontempi e Alberione - riapre drammaticamente il discorso sullo stato della società civile a Torino. Ripropone, senza possibilità di rinvii, la necessità di rompere i compartimenti stagni che si sono creati in questi anni - e che si sono accentuati in questi mesi anche in conseguenza della dissennata campagna sull'ordine pubblico condotta dalla destra (e non solo) - tra la composita galassia del disagio e dell'antagonismo giovanile, rappresentata simbolicamente dai centri sociali, e il resto della società, peraltro anch'essa percorsa da grandi inquietudini e insicurezza. Per questo - prosegue l'appello - proponiamo la costruzione di uno spazio aperto, libero, di confronto e di discorso entro cui misurare con franchezza, anche con durezza, le rispettive ragioni". Occasione per il confronto dovrebbe essere "un'assemblea cittadina da tenersi al più presto". Ma è evidente che la stessa presenza alla manifestazione di sabato potrebbe servire allo scopo. All'appello ha aderito ieri anche il portavoce nazionale dei Verdi, Luigi Manconi.
Inviti a stemperare la tensione e ad essere presenti al corteo di sabato vengono anche da Rifondazione. I consiglieri comunali torinesi Alfonzi, Avanzi e Contu hanno promosso ieri un appello per invitare "tutti, singoli, associazioni, partiti, a partecipare alla manifestazione... per riconquistare modalità di reciproca accettazione. Invitiamo tutti a partecipare - prosegue il testo - indipendentemente dalla condivisione o meno delle parole d'ordine e del progetto dei centri sociali, nel rispetto di tutte le diversità possibili".
Intanto Maria Soledad Rosas e Silvano Pellissero, gli altri due arrestati il 5 marzo con l'accusa di aver compiuto attentati in val di Susa, sono in sciopero della fame in carcere. La ragazza, compagna di Massari, ha chiesto ai militanti dei centri sociali di non partecipare ai funerali dell'amico (che si svolgeranno nel canavese nelle prossime ore) per consentirle di ottenere a sua volta il permesso di essere presente alla cerimonia.
Ieri il legale dei tre arrestati, Claudio Novaro, ha annunciato l'intenzione di chiedere nuovamente al gip Fabrizia Pironti la concessione degli arresti domicialiari per Rosas e Pellissero. "La richiesta - ha spiegato Novaro - si basa su alcune incongruenze di motivazione nella scelta del tribunale della libertà di lasciare in carcere gli accusati". Il rifiuto triunale era stato uno dei motivi che hanno spinto Massari al suicidio. Tra le incongruenze rilevate da Novaro, il dubbio collegamento tra gli attentati imputati ai tre e le azioni rivendicate dai "Lupi grigi": "E' sulla base di quel collegamento - ha aggiunto l'avvocato - che la procura ha ipotizzato il grave reato di associazione sovversiva".
Da Radio Blackout, l'emittente dei centri sociali torinese, si ricordano intanto gli appuntamenti previsti per i prossimi giorni. Oltre alla manifestazione nazionale di sabato, che partità alle 14 da Porta palazzo, il presidio di fronte al carcere della Vallette organizzato per domani sera