Il Manifesto - 03.04.98

WB01343_.gif (599 bytes)


MASSARI APPUNTAMENTO A TORINO ALLE 14  - METTI UN SABATO A PORTA PALAZZO
"DOMANI È UN ALTRO GIORNO". UNA GRANDE MANIFESTAZIONE PER RIANNODARE I FILI
DEL DIALOGO - 
- ORSOLA CASAGRANDE -
Una nuova giornata di tensione a Torino. La presenza dei giornalisti al
funerale di Edoardo Massari, l'anarchico che si è suicidato sabato scorso
dopo essere stato accusato per gli attentati in val di Susa, è stata prima
contestata verbalmente e poi ha scatenato la reazione di un gruppo di
compagni di "Baleno" che hanno assalito i cronisti. Un corrispondente
dell'Ansa è finito all'ospedale. La polemica è salita alle stelle proprio
alla vigilia della manifestazione in programma domani a Porta Palazzo.
Radio "Black out" ha diffuso per tutta la giornata di ieri gli appelli e le
adesioni alla manifestazione di domani. "Nessuno scontro - si legge nel
volantino che annuncia la giornata di sabato -perché questo è quello che
vorrebbero costringerci a fare". La manifestazione di domani è promossa da
tutti i centri sociali e gli squatter di Torino. L'unica condizione posta
dagli organizzatori è quella che non ci siano striscioni e cartelli di
partito. Condizione raccolta dalle centinaia le adesioni arrivate in questi
giorni a radio Black out. Dai centri sociali di tutta Italia alle adesioni
dei singoli.
Ma le polemiche su quanto accaduto durante la cerimonia funebre per Edoardo
Massari non accennano a diminuire. A soffiare sul fuoco soprattutto i
post-fascisti di An, che hanno chiesto al ministro degli interni Giorgio
Napolitano di vietare il corteo. Richiesta che Napolitano ha respinto.
Marco Revelli racconta di essere arrivato sul sagrato della chiesa e di
essere stato avvicinato da alcuni ragazzi che gli hanno comunicato che "la
mia presenza non era gradita". Revelli aggiunge: "Avevo messo in conto la
possibilità di essere cacciato. Credo che i ragazzi avessero anche delle
ragioni a considerare nemici chi si è accorto di Edoardo Massari solo dopo
la sua morte. Certo - conclude Revelli - non mi aspettavo che scoppiasse
l'Ok Corral". Quanto alla manifestazione di sabato, Revelli spera che "i
media non enfatizzino questa che è stata solo una scaramuccia. Mi rendo
conto che attaccare la stampa significa conquistare le prime pagine, ma se
si arriverà a sabato con le prime pagine che gridano, allora potrebbe
esserci qualche problema: il rischio è quello di creare una realtà
virtuale. Mi auguro che quella di sabato sia davvero una grande
manifestazione".
Pasquale Cavaliere, il consigliere regionale dei Verdi che aveva visitato
in carcere Massari tre giorni prima della sua morte e che continua a
visitare la compagna dell'anarchico, ancora detenuta alle Vallette, dice
che "devono smettere questi atteggiamenti schizofrenici per cui o ci si
schiera totalmente con i centri sociali o si criminalizzano: bisogna
smettere di seguire la corrente e cercare davvero di mantenere un dialogo
con questi ragazzi". Ieri sera si è svolto un presidio davanti al carcere
delle Vallette dove è rinchiusa Maria Soledad Rosas, che dopo il primo
rifiuto del magistrato ha invece partecipato ai funerali del suo compagno.
Il Polo continua a chiedere al ministro Napolitano di vietare il corteo di
domani. "Il governo -ha detto Napolitano - non intende vietare una
manifestazione per la quale è stato presentato regolare preavviso". Quanto
alla vicenda torinese, Napolitano aggiunge che "in quella situazione
confluiscono tanti elementi: fenomeni di emarginazione, di contestazione,
ed è chiaro che non può bastare la politica dell'ordine pubblico". Dura la
reazione di An che considera "grave e sconsiderata" la scelta: "Si tratta -
ha detto la parlamentare Maria Grazia Siliquini - di una sorta di cambiale
che il governo dell'Ulivo paga all'estrema sinistra per l'appoggio
determinante all'elezione del sindaco di Torino Valentino Castellani". La
bizzarra teoria di An viene sostenuta sotto la Mole dagli scatenati uomini
del capogruppo in consiglio comunale, Agostino Ghiglia, che ieri per tutto
il giorno hanno insultato, a colpi di comunicati stampa, la giunta Castellani.
Numerose continuano invece ad arrivare le adesioni al corteo di domani
pomeriggio, che partirà dal Balon (il mercato di Porta Palazzo) alle 14. Ci
saranno, tra gli altri, i centri sociali Leoncavallo e Vittoria di Milano,
assieme ai centri di tutta Italia. Ci saranno i Cobas e tanti sindacalisti
della Cgil, e poi ancora Legambiente, l'Arci e tante "individualità
ribelli". Ci sarà Stefano Alberione della segreteria di Rifondazione
comunista, che dice: "Mi auguro che domani siano in molti anche i nostri
militanti, per disinnescare questa cultura dell'esclusione e della cecità
verso il disagio sociale che attraversa questa città". 

WB01343_.gif (599 bytes)