Il Manifesto - 03.04.98
MILANO PER MASSARI UN TRENO DEI CENTRI SOCIALI CONTRO IL CARCERE, IN PIAZZA A TORINO, CI SARÀ ANCHE IL LEONCAVALLO
- LUCA FAZIO - MILANO
I l treno del Leoncavallo per Torino partirà domani a mezzogiorno dalla stazione Centrale di Milano. Ma non è una manifestazione qualsiasi quella che sabato pomeriggio attraverserà le strade del capoluogo piemontese. Le cose sono cambiate, in peggio, dopo i funerali di Edoardo Massari, dopo le sassate e le botte ai giornalisti. La situazione è tesa quanto delicata, e riverbera anche sul centro sociale più famoso d'Italia, il quale pur conoscendo il ruolo politico che gli compete ogni qualvolta decide di scendere in piazza, sceglie di non prendere parola sui fatti di ieri pomeriggio e di rilanciare sul significato della manifestazione di domani. La realtà, le tante realtà dei centri sociali sono pochissimo omogenee tra loro, per farla breve gli scazzi ci sono e ci sono sempre stati, e anche pesanti. Questo non vuol dire che il Leoncavallo prenda le distanze dai fatti di Torino, significa che da via Watteau domani a mezzogiorno tanti ragazzi andranno a Torino soprattutto perché quella sarà una manifestazione che parla di carcere, un tema che in ogni città d'Italia è del Leoncavallo come di altre realtà antagoniste. La morte di Edoardo Massari per il Leoncavallo è uno di quei fatti "che continuano a parlare lo stesso linguaggio di sempre, sono impietosi per una classe politica che, incapace di liberare i prigionieri politici e consentire il ritorno degli esuli, oggi processa e incarcera i movimenti". Se è vero che al Leoncavallo ormai poco interessa la dinamica interna ai centri sociali - loro con Marco Revelli scrivono un libro, mentre altri lo invitano a lasciare il funerale di Edoardo Massari - è vero anche che a nessuno può sfuggire l'importanza decisiva che può assumere la presenza del Leoncavallo alla manifestazione di Torino in un momento così delicato. Lo sanno bene, al Leoncavallo, che da molti è visto come un elemento tranquillizzante, se non addirittura fondamentale affinché domani non si verifichino altri incidenti. E questo non perché il Leoncavallo più di altri interlocutori potrebbe aprire un dialogo con chi ieri ha deciso di alzare un muro tra sé e gli altri: troppo diversi ormai sono i percorsi tra chi è arrivato a decidere di aprire una vertenza con la giunta comunale milanese di centro destra e chi invece ha deciso di separarsi e attaccare tutta la sinistra. Più semplicemente perché il Leoncavallo è ancora l'unico soggetto in grado attirare a sé tutti i pezzi di società che domani a Torino scenderanno in piazza per protestare contro l'assurda morte in carcere di Edoardo Massari. E', questo, un ruolo anche scomodo, che il Leoncavallo non ha alcuna voglia né interesse a rivendicare, ma è una funzione che ormai si è conquistato sul campo, e che gli ha causato anche diverse antipatie. Domani a Torino potrebbe venire molto utile in piazza, anche se non ricucirà chissà quale dialogo tra istanze sociali che sembra non abbiano granché da dirsi. C'é poi un pensiero comune a molti, a Milano, in queste ore. L'asprezza della vicenda di Torino fa ancora più nettamente avvertire la mancanza della lucida intelligenza e della capacità di interlocuzione che sono state di Primo Moroni.