La Repubblica - 03.04.98

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SCONTRI A BOLOGNA, DUE FERITI NEGLI INCIDENTI  TRA ANARCHICI E AGENTI
DAVANTI AL CARCERE MINORILE
BOLOGNA - Incidenti a tarda sera nel centro di Bologna  tra gruppi di
anarchici e polizia. Epicentro degli scontri, il  carcere minorile del
Pratello, che si trova nella via omonima.  Gli anarchici, una cinquantina
in tutto, si sono radunati  davanti all'istituto penitenziario verso le
dieci e mezza e  hanno acceso un fuoco al centro della strada.   La
manifestazione, convocata per ricordare il giovane  "squatter" morto
suicida in carcere a Torino del quale ieri si  sono celebrati i funerali,
non era autorizzata. Alla vista delle  fiamme davanti al carcere, qualcuno
ha dato l'allarme. É  accorsa una pattuglia della polizia ed è scattata la
reazione  degli anarchici. Ci sono stati lanci di bottiglie all'indirizzo
degli agenti, i quali hanno chiamato rinforzi. I manifestanti, a  loro
volta, hanno dato fuoco ad alcuni cassonetti dei rifiuti.  Le numerose
osterie di via del Pratello, a quell'ora gremite di  gente, hanno abbassato
le saracinesche. Verso mezzanotte  la situazione era tornata sotto
controllo. Negli incidenti sono  rimasti feriti uno dei dimostranti e un
funzionario di polizia. 
LA DIREZIONE DI REPUBBLICA
LA direzione di "Repubblica", davanti all'aggressione subita  da Fabrizio
Ravelli e da altri giornalisti impegnati nei servizi  sul funerale di
Edoardo Massari, denuncia con allarme il  ritorno della violenza già
sperimentata dal nostro Paese e  respinge qualsiasi tentativo di
intimidazione ai danni della  libera informazione. "Repubblica" continuerà
a seguire con  impegno e scrupolo professionale la vicenda degli squatter
di Torino, come ha fatto in questi giorni, insieme con i  colleghi della
redazione torinese, Fabrizio Ravelli, a cui la  direzione del giornale
esprime il suo apprezzamento e la sua  solidarietà. 
IL COMITATO DI REDAZIONE
Il Cdr di Repubblica esprime solidarietà al collega Fabrizio  Ravelli e
agli altri giornalisti aggrediti e malmenati mentre  svolgevano il proprio
lavoro. Al di là di ogni considerazione  sulla libertà d'informazione, il
Cdr di Repubblica senza voler  ulteriormente drammatizzare e senza invocare
inutili  repressioni, ribadisce che il ruolo del giornalista è quello di
raccontare ciò che succede, cosa che Ravelli e gli altri  colleghi hanno
fatto e hanno il diritto di continuare a fare  senza essere minacciati o
picchiati e senza vedersi imposte  versioni precostituite dei fatti. Il
diritto a una libera  informazione è un bene che riguarda non solo i
giornalisti ma  anche tutti i cittadini, compresi i giovani che ieri hanno
dato  sfogo alla propria intolleranza. Proprio per questo chiediamo  ai
giovani squatters di ripensare i loro comportamenti: la  libertà, quella di
tutti e anche la loro, non si difende  aggredendo i giornalisti.
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