La Repubblica - 05.04.98

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E ALL'ALBA SBARCARONO I "FRATELLI ANTAGONISTI" IN MIGLIAIA DA MILANO,
ROMA, BOLOGNA, NAPOLI, MA ANCHE DA FRANCIA E SVIZZERA
di ARTURO BUZZOLAN
TORINO - I primi sono arrivati a Torino poco dopo l'alba,
gli ultimi (ed erano i cinquecento del Leoncavallo) solo
qualche minuto prima dell'inizio del corteo. Sono gli "alleati"
degli squatter torinesi, giunti in più di duemila da tutta Italia e
non solo: una sorta di variegata "internazionale antagonista"
che si è messa in marcia nella notte da Roma, Napoli,
Milano, Firenze, Ancona, Bologna, Pisa, da tutto il Veneto,
ma anche da Francia e Svizzera. Quasi tutti hanno viaggiato
in treno (rigorosamente gratis, nel senso che nessuno ha
pagato il biglietto) a bordo di vagoni straordinari fatti
agganciare ai convogli. 
I primi ad arrivare sono stati, verso le 7, i romani del Forte
Prenestino e degli altri centri occupati. Erano quattrocento,
su quattro vagoni riservati e sotto scorta della Polfer, che
alla partenza da Roma Termini hanno battuto ritmicamente
con le mani contro le fiancate delle vetture. Un viaggio
tranquillo, così come quello di altri cento squatter arrivati
poco prima delle 10 da Padova, che come i loro compagni
romani hanno trovato temporanea ospitalità nei centri sociali
Askatasuna e Murazzi. 
Gli "sbarchi" sono continuati per tutta la mattina nella piccola
stazione Dora, a poche centinaia di metri dal punto di
partenza del corteo, dove la Prefettura aveva ordinato di far
fermare i convogli: a mezzogiorno e mezza sono giunti in 350
da Venezia, Padova e Verona (poche le tensioni a bordo,
eccetto le ripetute richieste di "panini popolari", cioè gratuiti,
a una spaurita addetta al carrello delle vivande), alle 13 altri
centocinquanta da Bologna, per finire, dieci minuti prima
delle due, con i 500 del Leoncavallo. I quali, dopo avere
bloccato il convoglio per dieci minuti nella stazioncina per
una discussione con le forze dell'ordine ("Uscite dalla
stazione o non scendiamo dal treno") sono stati accontentati.
Alla stazione di Milano, invece, alcuni squatter hanno
spintonato e schiaffeggiato due cameramen di Rai e
Mediaset.
La partecipazione dei "forestieri" al corteo era stata
preannunciata da giorni con una miriade di messaggi nel sito
Internet dei centri sociali. Posizioni e idee diversissime: come
ha spiegato ieri Daniele Farina, portavoce del Leoncavallo,
"Di differenze tra noi e gli squatter ce ne sono, in alcuni casi
anche marcate. Ma come loro siamo incazzati, molto
incazzati. Il nostro disagio è puntato in primo luogo sul
carcere, ma vogliamo protestare contro le tante cose che
non vanno in questo paese". 
Per non parlare di "Liberare e federare", il nuovo soggetto
politico che raccoglie numerosi centri sociali del Triveneto:
collegato al Movimento del Nordest di Massimo Cacciari, è
stato "tenuto a battesimo" proprio ieri a Mestre dal sindaco
di Venezia e dal portavoce dei centri occupati Luca
Casarini, che ieri ha rimediato anche qualche frecciata "tra le
righe" da Radio Black Out: "L'unica violenza di cui abbiamo
parlato è quella del magistrato che ha costretto Edo a
Morire - dicevano ieri, via Internet, i centri del Nordest -
non ritroviamo molto senso nella reazione contro i giornalisti,
ma quello che accade è frutto del clima di disperazione che
hanno creato con il carcere, la morte, la criminalizzazione".

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