La Repubblica - 05.04.98

WB01343_.gif (599 bytes)


IL GIORNO DEGLI SQUATTER
CINQUEMILA A TORINO: PETARDI E SASSI CONTRO IL PALAZZO DI GIUSTIZIA 
DI MEO PONTE
TORINO - Questura e carabinieri ne aspettavano al
massimo 2000. Ne sono arrivati invece cinquemila.
Anarchici di tutt'Italia, squatter dei centri sociali di Milano,
Bologna, Napoli, Roma, Genova e Mestre e persino
qualcuno da Parigi. Tutti a Torino per chiedere la liberazione
di Maria Soledas Rosas e di Silvano Pelissero, arrestati
perchè sospettati di ecoterrorismo il 6 marzo con Edoardo
Massari, suicida in carcere una settimana fa. Il corteo si
raduna alle 14 al Balon, il mercato delle pulci nel cuore di
Torino, ma parte in ritardo perchè i manifestanti insistono
per attraversare piazza della Repubblica e la zona di Porta
Palazzo. Il questore Faranda che ha più di 800 uomini sulle
strade accorda il permesso di sfilare nella piazza e di
raggiungere la stazione ferroviaria di Porta Susa passando
per corso Regina Margherita e corso Principe Eugenio, due
delle principali arterie di Torino. Il corteo si muove verso le
15 e già raccoglie duemila persone dietro lo striscione nero
che urla: "Sole e Silvano liberi, liberi tutti". Poco dopo sono
almeno in cinquemila a sfilare. In testa ci sono i centri sociali
torinesi: quelli anarchici come El Paso, Prinz Eugen, Asilo,
Casa Okupata, Barocchio, Alcova, Delta House e quelli
legati all'autonomia come Astatasuna, Gabrio, Murazzi e
Onda Squat. Seguono poi quelli del Leoncavallo e degli altri
centri sociali italiani. In fondo lo striscione rossonero della
Federazione Anarchica Italiana e infine una linea di
sindacalisti separa il corteo dal reparto di carabinieri. C'è
tensione nell'aria ma tutti hanno interesse ad evitare incidenti.
Il questore si gioca la poltrona ma nemmeno il popolo dei
centri sociali vuole lo scontro. Per questo i promotori hanno
diffuso apposite Istruzioni per l'uso in cui si spiega: "Hai
tante altre occasioni per esprimere la tua rabbia, questo è un
corteo di solidarietà a Sole e Baleno e di protesta per la
morte di Baleno. Se è la polizia a caricare una risposta sarà
data. Vogliamo concludere il corteo". Ma è difficile tenere a
bada le squadrette che con i volti coperti e armate di bastoni
corrono ai lati del corteo. Squadrette che compiono raid
veloci, imbrattando i muri con scritte contro giornalisti,
magistrati e l' Alta Velocità. Il corteo si annuncia a suon di
petardi e urla e a Porta Palazzo le esplosioni assordano l'
ambulante Francesco Cusano, 57 anni, sua figlia Stefania,
21 anni e la nipote Lorena De Paoli, 25 anni al punto da farli
correre al pronto soccorso. In corso Inghilterra che la
tensione sale. Si vedono ragazzi raccogliere sampietrini e i
commercianti abbassano le serrande. Contro il portone del
carcere volano uova piene di vernice, sassi e una finta
bomba di tubi di silicone e filo elettrico. Davanti al
Palagiustizia invece la rabbia si scatena. Vanno in frantumi
sotto una gragnuola di sassi le vetrate del palazzo, si
bruciano due cassonetti dei rifiuti. Carabinieri e polizia
mantengono i nervi saldi anche quando un automobilista
mostra loro il cofano della sua Juaguar d'epoca segnata da
una A incisa con un punteruolo. Intervenire scatenerebbe la
battaglia. Ma la testa del corteo è ormai in piazza Statuto,
poco dopo c'è la stazione di Porta Susa. Il corteo lì è
ufficialmente sciolto, gli squatters si sparpagliano nei diversi
centri dove sono in programma feste al oltranza. Il questore
commenta: "Mi sento di dare un giudizio positivo sulla
giornata". E il ministro dell'Interno Giorgio Napolitano può
tirare un sospiro di sollievo e dichiarare: "Grazie alle forze
dell'ordine e all' amministrazione comunale la manifestazione
di Torino ha avuto uno svolgimento non drammatico".
Anche se si indaga su un colpo di fucile sparato venerdì
notte contro il carcere di Ivrea e su una carabina ritrovata.

WB01343_.gif (599 bytes)