La Stampa- 04.04.98
CORTEO SQUATTER, LA PAURA ULTIMO INVITATO ATTESI OGGI A TORINO GIOVANI DA TUTTA ITALIA E DALL'ESTERO. MOBILITATI OLTRE 100 TRA CARABINIERI E POLIZIOTTI VELTRONI: GIUSTO AUTORIZZARLO. L'OPPOSIZIONE CONTESTA LA SCELTA
TORINO. Potrebbe essere il giorno della paura. L'appuntamento è alle 14, al ponte del Balon, il mercato delle pulci, dietro a Porta Palazzo, la grande piazza del mercato. E da quella piazza, all' ombra del Comune, del Palazzo di Giustizia, nel cuore della città, si snoderà il corteo degli squatter, migliaia di giovani che stanno arrivando da tutta Italia. Un corteo per chiedere la liberazione di Maria Soledad Rosas e Silvano Pelissero, i due ragazzi dei Centri sociali arrestati con Edoardo Massari, suicidatosi poi in carcere. Accusati di legami con la banda dei Lupi grigi, responsabile di attentati in Valle di Susa.
UNA CITTA' BLINDATA. Ingenti i rinforzi, carabinieri e agenti di polizia fatti arrivare nella notte da tutta Italia. Si parla di almeno mille uomini, da Milano, da Genova. Per presidi are il corteo che attraverserà la città, che passerà davanti alle Nuove (le storiche carceri di corso Vittorio Emaneuele). Ma anche attorno al nuovo Palazzo di Giustizia, per finire sul piazzale della stazione ferroviaria di Porta Susa, nodo nevralgico per Milano e Venezia e l'Europa. Saranno ragazzi di Treviso, Bologna, Roma, Napoli, Forlì. Ma anche francesi, tedeschi. TRENO SPECIALE DA MILANO. E da Milano i giovani del Leoncavallo viaggeranno su tre vagoni speciali, aggiunti ad un Pendolino. Ed è subito polemica: l'onorevole Mario Borghezio, Lega Nord, ha chiesto al ministro dei Trasporti Burlando il perché "di questo speciale trattamento". E all'alba partiranno anche centinaia di giovani da Genova, ragazzi dei tre Centri sociali autogestiti ai quali fanno riferimento un migliaio di giovani. Sarà pure presente una forte delegazione dei Centri sociali del Nord-Est, per testimoniare "necessità e volontà di ricucire un rapporto con i cittadini e le istituzioni". L'ASSALTO AL CONTINENTE. E ieri sera, le 19,40, l'ultimo assalto degli squatter. Una decina sono entrati in un supermercato di corso Montecucco, pochi metri dall'ospedale Martini, sono andati nel reparto ortofrutticolo, hanno mangiato mele, pere, banane. Poi uno striscione tra gli scaffali: "Abbiamo una fame da lupi". E via di corsa, tra la folla sbigottita. Ennesima provocazione, ennesimo blitz dell'anarchia. Dopo la guerriglia urbana, con vetrine infrante a colpi di sassi. Gli scontri con la polizia, lacrimogeni e scritte sui muri. L'interruzione dello spettacolo di Dario Fo. Il blocco stradale in via Po. E l'irruzione al cine-teatro Massimo, durante lo spettacolo dell'attore Harvey Keitel. "MI SENTO COLPEVOLE". Violenze condannate da tutta la città. Il sindaco Valentino Castellani dice che per "dialogare bisogna essere in due, con un minimo di rispetto delle regole", e che "i violenti vannno sempre isolati". Ieri, assieme al prefetto Moscatelli e il questore Faranda, è andato al Cto, a trovare Daniele Genco, il giornalista aggredito e ferito da un gruppo di teppisti, a Brosso Canavese, durante i funerali dell'anarchico suicidatosi in carcere. Parole di conforto. Il questore Faranda ha mormorato: "Mi sento colpevole per non aver saputo impedire la sua aggressione in piazza". "DEVE DARE LE DIMISSIONI". Ed è dura polemica per quegli incidenti. Oltre a Genco, altri sette giornalisti aggrediti, minacciati, colpiti. Marinella Aseglio, segretario provinciale del Sap (sindacato autonomi di polizia) non ha mezzi termini: "Il questore deve dare le dimissioni". Più prudente, ma non senza polemiche, Eugenio Bravo segretario provinale del Siulp (sindacato unitario): "La polizia deve prevenire e reprimere con determinazione gli atti di violenza e illegalità". Ma aggiunge: "Non accetto le strumentalizzazioni. In questo delicato momento non servono capri espriatori. Daremo un giudizio nei prossimi giorni". TRENTA GLI AGGRESSORI. Primo rapporto dei carabinieri e della polizia sui gravi fatti di Brosso, in Valchiusella. C'è il film di quelle ore drammatiche. Immagini raccolte dalle cineprese dei carabinieri. Si vedono i ragazzi, il feretro di Massari, l'arrivo di Maria Soledad "Sole" Rosas attorniata dalle guardie carcerarie. Poi l'aggressione a Daniele Genco, un gruppo di squatter che corre con pietre in mano, dando la caccia ai giornalisti. Sono trenta i giovani identificati dai carabinieri. Nel rapporto alla Procura di Ivrea ci sono i loro nomi. E c'è anche quello di Arturo Fazio, 33 anni, anarchico di Castellamonte. Lui, dicono gli inquirenti, avrebbe dato il via alla caccia all'uomo per le strade del paese e avrebbe poi colpito Daniele Genco. Un'aggressione vigliacca: erano dieci contro uno.
Ezio Mascarino