La Stampa - 05.04.98

WB01343_.gif (599 bytes)


DA "ANARCHIA"  A "UNDERGROUND"  IL VOCABOLARIO 
TORINO
 "Kinoz", "Tuttosquat", ma anche cultura hip-hop, musica
rap e siti Internet dalla grafica aggressiva. Il vocabolario dei movimenti
giovanili alternativi che ieri si sono dati appuntamento per le vie di
Torino si è arricchito negli ultimi tempi con tante parole nuove, con
sfumature di gruppi che sfuggono ad ogni catalogazione. Ecco una
mappa per orientarsi.
ANARCHICI. Quelli ufficiali sono gli aderenti al Fai (Federazione
anarchica italiana), mentre gli squatter possono essere considerati
anarchici, ma le due realtà non coincidono. 
AUTONOMI. Hanno fondato (e gestiscono) alcuni centri sociali (a
Torino i Murazzi, Askatasuna - in basco, significa "libertà" -, La
Onda, Centro di documentazione Senza Pazienza). Presenti a livello
nazionale contro la "dittatura del capitalismo, la Nato, la repressione".
Lavorano contro "il carcere, la deportazione degli stranieri, la
disoccupazione, i media asserviti al padronato, la speculazione edilizia
e a favore dei 200 prigionieri politici". 
CASE OCCUPATE. Hanno prevalentemente funzione abitativa.
Sono generalmente chiuse alla città. In genere non hanno alcun
riconoscimento dalle istituzioni (a Torino la Casa Okkupada di
Collegno, Prinz Eugen, Barocchio, La Casa di via Millio).
CENTRI SOCIALI. Spesso hanno qualche riconoscimento dalle
istituzioni: più che un'autorizzazione, una formale "presa d'atto"
dell'esistenza. Sono luoghi aperti alla città, al sociale. Organizzano
mostre, concerti, pubblicano riviste. Attività di lavoro e di dibattito su
arte, politica, ideologia (a Milano il Leoncavallo e "Cox 18", a
Bologna il "36 Occupato", a Roma "Forte Prenestino", a Torino
quello storico è "El Paso"). 
COMUNISTI LIBERTARI. Comunisti rivoluzionari (a Torino
presenti al centro sociale Gabrio). Nati come "terza via" tra autonomia
e centri sociali del Nord-Est (che si richiamano in qualche modo a
Toni Negri).
INTERNET. Quasi tutti i centri sociali sono collegati alla rete, che
viene considerata uno degli strumenti "liberi" di comunicazione. Dal
sito www.ecn.org - "Isole nella rete" - si può partire per una
navigazione in altri collegamenti Web: i centri sociali divisi per 16 città,
riviste, musica, associazioni. Sul link "breda37" ieri per tutto il giorno
c'è stata una cronaca della manifestazione di Torino aggiornata ogni
30 minuti.
LIBRI. Attingono dalle opere classiche dell'anarchia, ma soprattuto
da Alfredo Bonanno, storico e teorico anarchico. Viene considerato
attualissimo, vive tra di loro, partecipa a dibattiti ed è conosciuto. 
MUSICA. E' underground, con gruppi come 99 Posse, Alchimie
mediterranee, Maschera di ferro. 
RADIO. Tutti parlano attraverso volantini, manifesti, e canali
radiofonici. Come Radio Black Out a Torino e Radio Onda Rossa a
Roma (in quest'ultima lavorava come redattore Salvatore Ricciardi,
oggi in carcere, per la cui liberazione ha scandito slogan il corteo di
ieri). 
RIVISTE. Si tratta di fanzine autoprodotte con periodicità
inesistente. Tra quelle più conosciute il torinese "Tuttosquat", per un
breve periodo "Cane nero" di Firenze, "L'evasione" edito a Trento,
"La lince" (foglio anarchico delle Alpi Occidentali), "La Sorcière" (che
sta per "topaia", foglio degli anarchici valdostani). Si acquistano nel
circuito dei centri sociali o nei circoli universitari.
SQUATTER. Si definiscono così quanti occupano gli edifici pubblici
abbandonati. In genere si riconoscono in questa definizione persone
che hanno una forte componente anarco-punk. Tra le loro parole
d'ordine: "Basta con la catena consuma-produci-crepa". E
ultimamente: "Giornalisti macellai".
Il termine significa in origine "animale nascosto pronto a colpire".

WB01343_.gif (599 bytes)