La Stampa - 05.04.98
DA "ANARCHIA" A "UNDERGROUND" IL VOCABOLARIO
TORINO
"Kinoz", "Tuttosquat", ma anche cultura hip-hop, musica rap e siti Internet dalla grafica aggressiva. Il vocabolario dei movimenti giovanili alternativi che ieri si sono dati appuntamento per le vie di Torino si è arricchito negli ultimi tempi con tante parole nuove, con sfumature di gruppi che sfuggono ad ogni catalogazione. Ecco una mappa per orientarsi. ANARCHICI. Quelli ufficiali sono gli aderenti al Fai (Federazione anarchica italiana), mentre gli squatter possono essere considerati anarchici, ma le due realtà non coincidono. AUTONOMI. Hanno fondato (e gestiscono) alcuni centri sociali (a Torino i Murazzi, Askatasuna - in basco, significa "libertà" -, La Onda, Centro di documentazione Senza Pazienza). Presenti a livello nazionale contro la "dittatura del capitalismo, la Nato, la repressione". Lavorano contro "il carcere, la deportazione degli stranieri, la disoccupazione, i media asserviti al padronato, la speculazione edilizia e a favore dei 200 prigionieri politici". CASE OCCUPATE. Hanno prevalentemente funzione abitativa. Sono generalmente chiuse alla città. In genere non hanno alcun riconoscimento dalle istituzioni (a Torino la Casa Okkupada di Collegno, Prinz Eugen, Barocchio, La Casa di via Millio). CENTRI SOCIALI. Spesso hanno qualche riconoscimento dalle istituzioni: più che un'autorizzazione, una formale "presa d'atto" dell'esistenza. Sono luoghi aperti alla città, al sociale. Organizzano mostre, concerti, pubblicano riviste. Attività di lavoro e di dibattito su arte, politica, ideologia (a Milano il Leoncavallo e "Cox 18", a Bologna il "36 Occupato", a Roma "Forte Prenestino", a Torino quello storico è "El Paso"). COMUNISTI LIBERTARI. Comunisti rivoluzionari (a Torino presenti al centro sociale Gabrio). Nati come "terza via" tra autonomia e centri sociali del Nord-Est (che si richiamano in qualche modo a Toni Negri). INTERNET. Quasi tutti i centri sociali sono collegati alla rete, che viene considerata uno degli strumenti "liberi" di comunicazione. Dal sito www.ecn.org - "Isole nella rete" - si può partire per una navigazione in altri collegamenti Web: i centri sociali divisi per 16 città, riviste, musica, associazioni. Sul link "breda37" ieri per tutto il giorno c'è stata una cronaca della manifestazione di Torino aggiornata ogni 30 minuti. LIBRI. Attingono dalle opere classiche dell'anarchia, ma soprattuto da Alfredo Bonanno, storico e teorico anarchico. Viene considerato attualissimo, vive tra di loro, partecipa a dibattiti ed è conosciuto. MUSICA. E' underground, con gruppi come 99 Posse, Alchimie mediterranee, Maschera di ferro. RADIO. Tutti parlano attraverso volantini, manifesti, e canali radiofonici. Come Radio Black Out a Torino e Radio Onda Rossa a Roma (in quest'ultima lavorava come redattore Salvatore Ricciardi, oggi in carcere, per la cui liberazione ha scandito slogan il corteo di ieri). RIVISTE. Si tratta di fanzine autoprodotte con periodicità inesistente. Tra quelle più conosciute il torinese "Tuttosquat", per un breve periodo "Cane nero" di Firenze, "L'evasione" edito a Trento, "La lince" (foglio anarchico delle Alpi Occidentali), "La Sorcière" (che sta per "topaia", foglio degli anarchici valdostani). Si acquistano nel circuito dei centri sociali o nei circoli universitari. SQUATTER. Si definiscono così quanti occupano gli edifici pubblici abbandonati. In genere si riconoscono in questa definizione persone che hanno una forte componente anarco-punk. Tra le loro parole d'ordine: "Basta con la catena consuma-produci-crepa". E ultimamente: "Giornalisti macellai". Il termine significa in origine "animale nascosto pronto a colpire".