SEGNALI
DI FUMO Rubrica antiproibizionista a cura del dott. Fanacànn. |
“dottore
quelli si Schientology, i cappellani dei ricchi, stanno attuando, ai
limiti del terrorismo psicologico, una scandalosa campagna proibizionista
per le strade e le piazze della nostra città; cosa pensa di fare? Cosa
vuole che faccia mia cara Corinna a putribondi figuri, che fanno della
debolezza umana la loro fortuna. “Quindi
non faremo nulla, nessuna disobbedienza sociale, lasceremo che distruggano
con la menzogna tutta la cultura alternativa, che l’uso della cannabis ha
prodotto, sedimentata da decenni di pratica e di movimento?” No
stupefacente Corinna, non intendo stare con le mani in mano nel vedere
gettare fango sulla cultura alternativa che i movimenti antagonisti da
sempre producono. Saremo ancora disobbedienti festeggiando con il nuovo
raccolto, che quest’anno pare essere di ottima qualità. Sappiate
che alcol e tabacco sono sostanze che dal punto di vista medico sono
sicuramente più pericolose di quanto non sia la cannabis eppure sono
sostanze che lo Stato considera legali, rispettando il principio che ogni
cittadino è libero di decidere su ciò che è dannoso o meno per sé stesso.
Non vediamo perché la stessa libertà non debba essere riconosciuta ai
consumatori di cannabis,. Che è oltretutto meno dannosa di alcol e
tabacco. Negare ai fumatori di tabacco la possibilità di acquistare
legalmente le loro sigarette vi sembrerebbe una cosa sensata? Se vi
proibissero di acquistare la birra al supermercato non vi sentireste
violati nei vostri diritti? Pensate inoltre che misure del genere
farebbero diminuire i consumi di alcol e tebacco? O non pensate piuttosto
che servirebbero a fare ingrossare i profitti di trafficanti e
contrabandieri? Il
mercato nero, oltre a fornire alla malavita organizzata una potente fonte
di finanziamenti, crea le condiziooni per una pericolosità sociale della
cannabis che la sostanza in sé non avrebbe. Liberalizzare
la cannabis significherebbe utilizzare le risorse attualmente impegnate
nella repressione dei consumatori in settori più utili per la società. Le
“forze dell’ordine” potrebbero concentrare i loro sforzi in direzione del
narco traffico, i tribunali si vedrebbero liberati dal peso di migliaia di
processi, che rallentano il corso della giustizia, in settori di maggiore
utilità sociale, e anche il sovraffollamento delle carceri, e i suoi costi
per la società, si ridurebbero. La storia ci insegna che gli uomini hanno
sempre fatto uso di sostanze che alterano lo stato di coscienza. Accettare
questa realtà significa sforzarsi per cercare di ridurre il danno che può
essere causato, sia all’individuo che alla società, dal consumo di queste
sostanze. Le politiche
proibizioniste, accanendosi contro i consumatori, hanno di fatto generato
danni sociali ed individuali di gran lunga maggiori di quelli che
presumibilmente, avrebbero dovuto evitare. |