Riceviamo dal Centro Sociale Coppolarossa di Adelfia (Ba) da mesi in lotta contro lo sgombero

            La Puglia è in cammino!

Appare forte l'esigenza da parte di compagne/i, fratelli e sorelle di Bari e provincia e più in generale pugliesi, interrogarsi e confrontarsi sui percorsi che hanno attraversato le nostre terre quest'estate, ed hanno inaugurato una "nuova" modalità di porre le questioni in Puglia. Il collettivo del coppolarossa è stato fortemente "segnato" dalle esperienze di agosto, dando una spinta propulsiva nella volontà di costruire una rete plurale, attraversabile da quanti lavorano per un altro mondo possibile, per la disobbedienza sociale nelle terre di Puglia. Innegabile il grosso contributo della rete no-global, contributo militante di partecipazione alla nostra lotta e contributo alla crescita di un dibattito sulle "disobbedienze meridionali" che sta finalmente partendo. Accogliamo quindi con entusiasmo la proposta del Laboratorio campano di tentare di mettere in rete le nostre esperienze territoriali, andando a progettare una campagna di disobbedienza sociale meridionale da tenersi in autunno. Una carovana che dovrà attraversare il Sud Italia, rivendicando spazi, disobbedendo alla Bossi-Fini, rifiutando le guerre... L'incontro col laboratorio campano, l'occupazione del Comune di Adelfia, l'esperienza di smontaggio militante di Ariano Irpino, e soprattutto la ribellione popolare, l'insubordinazione popolare di Terlizzi contro Fitto... dobbiamo avere la capacità di innestare ancora e ancora questo meccanismo, partendo dalla conoscenza delle peculiarità dei nostri territori, per
valorizzare percorsi non semplicemente "in scia", elaborando sovversione a partire da questa nostra regione. L'ultimo periodo di attività del centro sociale si è concentrato essenzialmente nella difesa del proprio spazio, ma non fine a se stesso come alcuni ci hanno contestato (autolesionismo militante!!!) e lungi da ogni accusa di autoreferenzialità, ma come luogo di movimento, del movimento e nel movimento: la difesa del coppolarossa in quanto importante realtà di autogestione, l'unica con tali caratteristiche ad oggi in Puglia, la costruzione di mobilitazioni contro la guerra globale permanente, e l'impegno per la generalizzazione dello sciopero del 18 a fianco di rappresentanze di base e studenti. Girando per la provincia, poi, abbiamo riscontrato quanto abbia inciso nei collettivi, nei giovani comunisti, l'immagine di un centro sociale "r-esistente", capace di ottenere riscontri e visibilità rispetto alle proprie istanze, capace di comunicare senza settarismi (anche se dobbiamo fare ancora molto per rendere più fluida e corretta la comunicazione), e dimettere in campo una pratica vincente. Nuove questioni si pongono però su Bari, città e provincia, la vertenza sulla casa dello studente, rilanciare quindi la lotta per il diritto allo studio e per condizioni dignitose; il diritto costituzionalmente garantito della casa; gli spazi per la discussione e per la sperimentazione e fruizione culturale...rilanciare tutto ciò in maniera "unitaria" connettendo quelle "affinità sconnesse" innegabilmente presenti nella nostra provincia e nella nostra regione. Anche se il coppolarossa verrà sgomberato dalla sua attuale sede, abbiamo gettato le basi per il rilancio dell'azione diretta e disobbediente in Puglia, per la ri-appropriazione dei diritti negati, ci toglieranno uno spazio? Ce ne prenderemo altri!!!E' nel nostro patrimonio genetico; cos'erano le occupazioni delle terre se non azioni dirette di disobbedienza sociale??? Oggi in Puglia, pare che i tempi siano maturi per tornare ad essere protagonisti, come parte di un movimento che pone come centrale per la sua stessa esistenza la globalizzazione dei diritti, una globalizzazione dal basso. E' questa l'idea che ci sentiamo di condividere con le nostre sorelle e i nostri fratelli pugliesi: siamo parte di un'umanità che sta già costruendo un altro mondo possibile!


DI-SUD-BBIDIENTI, quindi!

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