APPELLO PER GENOVA Le dichiarazioni di Bush sulla inevitabilità di aumentare la produzione di energia, e la scelta di ritornare al nucleare, fanno capire da subito come sarà impostato il G8 di luglio a Genova. I padroni dell’Impero, che questa volta vogliono riunirsi a Genova, pensando solo a come spartirsi i traffici economici ei territori senza tenere in nessun conto le esigenze le aspettative e i bisogni delle persone. Vogliono convincerci che chi muove i fili del potere sia illuminato e mosso da buoni intenti così le bombe ad uranio non sono più nocive, la sovrapproduzione è inevitabile, il lavoro mobile e flessibile è l’unica soluzione alla disoccupazione, il controllo sociale serve a garantire l’incolumità di tutti. Il progetto imperiale prevede un’intensificazione (iniqua) della crescita economica, un libero mercato governato dalle multinazionali, l’imposizione dello smantellamento del welfare state e la circolazione dei flussi finanziari liberalizzata, mentre vengono innalzate fortezze che, di fatto, impediscono la libera circolazione delle genti. Nuove e più profonde povertà, disastri ambientali, aumento dei flussi migratori non sono eventi non collaterali, come vogliono farci credere, dipendono tutte dal famelico meccanismo chiamato neoliberismo. A questo punto, ci siamo noi. Noi gli invisibili, coloro che si arrogano il diritto di non accettare le regole del mercato. La nostra opposizione al G8 è radicale. Non riconosciamo ai leader delle 8 potenze industrializzate la legittimità di stringere accordi che hanno conseguenze su tutta l’umanità. Per questo, chiediamo a tutti coloro che non accettano lo stato di cose presenti, di partecipare rafforzando le forze antagoniste affinché si possa riuscire praticando la disobbedienza civile a bloccare il banchetto che i potenti della terra si apprestano a fare dell’umanità. Ancora una volta, saremo costretti a scatenare tempeste pur preferendo il sole.
|
sommario rukola1 |