decidono le donne!!

 

Durante il meeting di C.L. ( che sta per Clericali Liberisti o meglio Cinici Lacchè) il ministro Rocco Buttiglione ha lanciato la sua crociata antiaborista. Il “cattolicissimo” Rocco ha dichiarato di non poter rinunciarea quella che lui chiama “battaglia per la vitae che nei fatti significa mettere in discussione la legge 194 che pur nelle sue limitazioni consente l'aborto. Subito “padrinodell’iniziativa si è autoproclamato l’immortale Andreotti, che a suo tempo fu costretto dalla  lotta del movimento delle donne a firmare quella legge; ovviamente non poteva mancare l’appoggio di Alleanza Nazionale che, alla ricerca del voto cattolico, si dichiara paladina dei “valori cristiani”. Ma qui c'è qualcosa che non quadra....  stiamo parlando di quella  destra che appoggia i bombardieri NATO,quella che difende la violenza omicida delle polizie, insomma di una destrache fa proprie le logiche di morte della globalizzazione neoliberista e per di più alleata  con quella che viene dall’incultura e dall'inciviltà dell’Olocausto, della “purezza della razza”, della pena di morte .. beh a questo punto c'è da chiedersi quali valori soprattutto quale vita vogliono tutelare? Non certo quelle della popolazione civili e inermi sotto le bombe, non certo di quelle di chi scende in piazza per un mondo migliore, e di certo meno che mai quella delle donne che come tutti sanno rischiavano la vita quando l'aborto era considerato un reato. 

Purtroppo non possiamo considerare contraria a queste logiche neanche la sinistra (ex)“di governo” che, nella sua ossessiva corsa verso il neoliberismo, è alla ricerca dell’appoggio del potere vaticano si è più volte dichiarata favorevole ad un cambiamento in senso restrittivo della 194 .

Occorre una reazione forte  e dal basso da parte delle donne  di fronte a questa  destra  arrogante  che ci ripropone  l'incultura patriarcale , un pensiero che riduce le donne a contenitore- vuoto, oggetto del dominio di stato-padri-mariti negando il diritto a decidere sul proprio corpo . E' chiaro che per noi donne non si tratta solo di difendere una legge ma di riaffermare  il principio  dell'autodeterminazione ;negli anni ’70 la lotta per "aborto libero e gratuito" fu un punto importante del movimento femminista, da cui ebbe origine la riflessione delle donne su di sè, sul proprio corpo, sulla sessualità, sulla differenza di genere . E' da qui che dobbiamo ripartire per dire una volta per tutte che la decisione spetta alle donne " il corpo è mio e  me lo gestisco io" si gridava nelle piazze.

Lo stato non deve nè garantire, nè negare, nè autorizzare il diritto di decidere sul proprio corpo, la capacità di generare  è una prerogativa femminile la decisione deve essere esclusivamente  femminile!

Ormai è sempre più chiaro a tutti che i governanti, i potenti quando parlano di “libertà” parlano della loro libertà sui nostri desideri, sogni, corpi. La lotta per la liberazione della donna deve essere un aspetto centrale di tutto il movimento antiliberista che nella pratica reticolare e nella critica delle gerarchie ha già fatte proprie alcune delle eredità del movimento femminista.

  Un canto di libertà può risuonare in questa notte: mai più lo sguardo alla terra, ora vediamo il cielo e la luce della luna….è la nostra forza.

 

Ofelia 

             

 

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