IN CAMMINO

Ho marciato con altre centinaia di migliaia, ho marciato quasi sempre in silenzio, per tutta la durata del cammino, in mezzo ad una folla immensa. Qualche sguardo scambiato furtivamente, piedi in marcia e occhi e orecchie aperti.

Centinaia di migliaia in marcia, e me stesso goccia in questo fiume…in cammino.

Ho percepito suoni, musiche, voci e colori! E intanto sentivo la fatica dei miei piedi e delle mie gambe: sofferenze che cercavo di calmare pensando ai profughi afgani, alla loro sete e al loro cammino, e a tutti gli appiedati della terra, i cui piedi sognano una marcia come la nostra verso un futuro, verso la semplice sopravvivenza. Immagini che non dimenticherò: la grande ricchezza delle diversità, “contaminazione” fra realtà e persone diverse, e il volto di Ocalan sulle bandiere delle sorelle e fratelli curdi… Non ho visto le contestazioni contro i dirigenti dell’Ulivo e dei DS che hanno votato per la guerra. Penso che siano state un fattore di democraziae un esercizio di critica. Ho visto però alcuni manifestanti con i simboli dei DS e della CGIL marciare tranquilli ed in perfetta sintonia con l0oceano in cui erano immersi, dove il senso comune era un NO ALLA GUERRA SENZA ECCEZIONI. Ho visto tantissimi striscioni e cartelli contro la guerra e non solo contro il terrorismo; contro questa guerra degli americani, contro questi bombardamenti sull’Afganistan. L’appello detto un giorno da don Tonino Bello “in piedi, operatori di pace”, mi è ritornato in mente, quando cercavo ombra dove sedermi.

Il sogno di trecentomila resistenti alla guerra mi ha sfiorato la mente, abbagliata dal sole pomeridiano. Ma sarebbe un sogno evanescente se l’azione rivolta solo a fermare la partecipazione italiana alla guerra non si saldasse con una critica alla globalizzazione neoliberista e non si tramutasse in una ricerca di relazioni capace di “resistere” e, alla fine, di cambiare il mondo in meglio. Mi piacerebbe continuare la marcia nel dialogo con chi a sua volta si interroga, e vuol essere sempre più coinvolto nel cammino…

Tempi duri … riusciremo a non lasciarci indurire? Riusciremo a superare le nostre paure? A non lasciarci scoraggiare e a non fermarci nel cammino verso un’umanità nuova?...Concludendo, insieme ai miei dubbi, con i versi di Wolf Biermann: Si, “Non vogliamo tacerlo/In questo tempo tacito/Sui rami spunta il verde/vogliam mostrarlo a tutti/E allora lo sapranno”

Amico Lupo

 

sommario rukola3