SEGNALI DI FUMO

Dove eravamo rimasti? Ah sì, alla festa del raccolto. Fiato alle canne! Mai come quest'anno. Sapore mediterraneo, colore verde acceso, dimensioni generose. Come ad ogni autunno la pratica antiproibizionista ha dato i suoi frutti. E che frutti! D'altra parte per sconvolgere brillantemente le logiche del mercato e della proibizione basta un seme messo nel posto giusto. E di posti giusti ce ne sono stati, sparsi nella città, un po' qui un po' la, e ora nelle strade si sente un forte odore di erba, mentre nei luoghi chiusi le volute di fumo sprigionate da giovani joint in erba avvolgono i discorsi sulla qualità o sul metodo migliore per asciugarla. E proprio in una di queste disquisizioni su tale argomento che ritrovo Max e Monx due stralunati Freaks di vecchia generazione, i quali dopo aver fumato quelle che potrebbero definirsi le primizie dei loro raccolti, mi chiedono di unirmi a loro per saggiarne la qualità (non ci si rifiuta mai). La sala è piena di una densa nebbia opalina e di sapore quasi acre, ma non fastidioso, ed è bastato un solo test per apprezzarne la qualità. Il vecchio catarritico Monx sostiene che asciugarla nel giornale sia la morte sua (sua di lui se continua a fumarsi il piombo della carta stampata), Max invece è di tutt'altro parere: (meno male) "l'erba va trattata naturalmente, cioè asciugata all'aria". E così, dicendo e fumando, si forma un enorme capannello di produttori e consumatori dove pipe, canne, ciloum e narghilè competono nell'etere con le teorie. Parole e nuvole di fumo, l'aria che ci circonda si riempie di questi due elementi; teoria e pratica si mischiano generando DISUBBIDIENZA che a sua volta genera LIBERTA'. Certo, nonostante gli strali che il governo lancia ai pacifici consumatori di ganja la pratica antiproibizionista dà i suoi risultati. FUMARE UMANUM EST, quindi canne al vento fratelli, è giunta l'ora di mettere l'erba nei nostri cannoni per vincere la battaglia per la liberalizzazione delle cosiddette droghe leggere e per la riduzione del danno.
Ah, la sostenibile leggerezza dell'erba…! Tanto leggera da non meritare l'appellativo di droga (seppur "droga leggera").