VERSO IL FORUM SOCIALE EUROPEO, PER LA COSTRUZIONE DI UN LABORATORIO DELLA DISOBBEDIENZA IN PUGLIA.

 L'esperienza del centro sociale coppolarossa, in questi ultimi anni, e il precipitare degli eventi relativi allo sgombero, inseriti in un trend nazionale ed internazionale, dove sempre maggiore è la restrizione dei diritti, hanno creato le condizioni, e prima ancora la necessità, di costruire una rete meridionale in grado sia di praticare in maniera militante la solidarietà rispetto alle situazioni di emergenza sociale che si vengono a produrre nei nostri territori, sia di portare il conflitto e fare proposte concrete d'alternativa laddove appaiono più stridenti le contraddizioni del modello di sviluppo neoliberista ed in particolar modo in questo nostro sud, nonché avere la capacità di sedimentare esperienze, percorsi e radicamento; lotte locali per diritti che sono globali: l'acqua, la salute, la libertà di movimento, la libertà d'espressione, gli spazi, la socialità....

Il centro sociale ha funzionato da rete per il movimento pugliese (o di ciò che oggi ne rimane) in questi cinque anni, da sede logistica, da strumento per l'autofinanziamento delle iniziative e vertenze che si sono realizzate sul territorio; ma l'inasprirsi della situazione generale ha creato una "spinta", ha generato la volontà di dare un respiro più ampio di quelle che sono le battaglie che quotidianamente combattiamo nella nostra Puglia, anche mediaticamente parlando.

Abbiamo visto a Genova, quale fondamentale ruolo abbiano avuto, ed hanno, i mezzi di comunicazione, sia da una parte che dall'altra, ciò sia la capacità di mistificare la realtà da parte di chi governa e che possiede il monopolio dell'informazione, sia di immortalare da parte di attivisti e semplici cittadini, con una pratica "amatoriale" diffusa, violazioni di diritti, abusi di potere....

In tal senso abbiamo inteso la nostra azione: a partire di un'esigenza concreta, cioè la difesa del centro sociale, una proposta altrettanto concreta da parte della Rete No Global e più in generale dall'area della disobbedienza campana, culminata con le giornate di mobilitazione del 19 e 20 agosto 2002 ad Adelfia. Non possiamo che registrare un risultato positivo sul territorio dopo quelle giornate: siamo entrati in relazione con la cittadinanza praticando il binomio conflitto/consenso, smascherando gli intenti dell' amministrazione fascista ed affarista di Adelfia. Certo, la situazione è di là da risolversi, ma sicuramente i nostri governanti (sia gli onesti che i corrotti) hanno cominciato a capire che non si cancellano con un colpo di spugna le esigenze della gente. Tanto più grave è il contesto pugliese quanto maggiori sono gli "attacchi" alla spesa sociale ed alle fasce più deboli: la chiusura degli ospedali, la privatizzazione dell' acquedotto e non ultima la questione di sorelle e fratelli migranti,nell'"era" della Bossi-Fini, una legge razzista che riduce gli individui a macchine da lavoro, che si fonda sull'apartheid istituzionalizzato dei lager chiamati Centri di Detenzione.

Quel che è successo a Terlizzi, in occasione dell'arrivo del governatore della Puglia, Fitto è significativo di come si possa praticare la connessione, la commistione tra gente comune, comitati di quartiere e strutture/realtà che praticano il conflitto in maniera consapevole.

Il passato agosto quindi ha segnato il passo, l'esperienza di Adelfia con le mobilitazione contro lo sgombero, la funzione catalizzatrice del centro sociale connesso alla modalità "terlizzese" di praticare le lotte, sono la dimostrazione concreta del funzionamento di questa rete che si vuol costituire, un punto di partenza.

Per questo CHIEDIAMO a singoli, collettivi, giovani comunisti e tutti coloro che lottano per un mondo migliore in terra di Puglia di incontrarci al centro sociale coppolarossa in data da stabilire per monitorare la situazione generale della nostra provincia/regione e costruire INSIEME questo NUOVO soggetto politico che sappia agire nel momento dell'emergenza, parlare con la gente, interagire con la società, essere insomma, vettore di cambiamento.

Tutto ciò, all'interno della costruzione di una "carovana del sud verso il forum sociale europeo di firenze" che farà tappa in Puglia per la difesa del coppolarossa, per dare rilievo "globale" alle lotte che quotidianamente portiamo avanti nei nostri territori, nel nostro Sud.

Siamo qui per dire che RESISTEREMO e DISOBBEDIREMO ad ogni legge ingiusta ed imposizione violenta di decisioni che non tengono conto delle esigenze reali della gente, lo faremo con i corpi e con le menti, in marcia verso un altro mondo possibile!

autonome individualità resistenti del c.s.o.a. coppolarossa, da una provincia insorgente, per il movimento delle/i disobbedienti di terra di Puglia.