AZIONI INNOVATIVE CENTRO NORD.

PROGRAMMA OPERATIVO MULTIREGIONALE 940030 I3.

QUADRO COMUNITARIO DI SOSTEGNO OBIETTIVO 3 1994/99.

DECISIONE DELLA COMMISSIONE C(94)3496 DEL 15 DICEMBRE 1994.

AVVISO DEL MINISTERO DEL LAVORO

E DELLA PREVIDENZA SOCIALE N. 2/96 DEL 26 GIUGNO 1996.

 

 

Tenuto conto dei contatti avuti con alcune Regioni, e della progettazione comune operata, si propone il seguente progetto che si ricollega strettamente con altri interventi previsti in altri programmi operativi e in particolare col programma operativo plurifondo n. 940025 I1 (8), approvato con decisione del 21.12.1994 (9), e con il Programma Operativo 936105 I1 (8), utilizzazione fondi residui - obiettivo 3 nelle zone dell'ob. 1, nonché col Programma operativo multiregionale 940029 I3 (8) a titolarità di codesto Ministero. Il progetto si ricollega altrsì con un progetto finanziato sul P.O. 940030 I3 relativamente all’annualità 1995.

Il progetto prevede la realizzazzione di un modello innovativo di collegamento tra i sistemi della scuola, della formazione professionale e delle imprese.

La diffusione dei risultati sarà assicurata attraverso l'integrazione con altre azioni, anche di natura non innovativa, e la predisposizione di prodotti formativi diffondibili e riutilizzabili.

Circa l'asse di riferimento, i destinatari e la multiregionalità si sottolinea come il progetto si inquadri nell'Asse 2 e proponga azioni formative integrative degli insegnamenti degli ultimi anni (IV e V) degli Istituti Professionali e Tecnici di Stato.

Si prevede la partecipazione alla copertura del soggetto attuatore. L'intera quota nazionale sarà infatti assicurata, con le modalità appresso definite, dal Ministero della Pubblica Istruzione e dalla singola Regione in quote uguali.

Circa le caratteristiche del soggetto proponente si sottolinea come il Ministero della Pubblica Istruzione abbia accumulato notevoli esperienze nell'attuazione dei sottoprogrammi nel quadriennio 1990-1993, nonché con il Programma Operativo 936105 I1 (8), utilizzazione fondi residui, e sia in atto titolare di un proprio programma operativo.

 

 

In tempi di rapidi e diffusi cambiamenti, le iniziative di formazione, in considerazione delle esigenze del mercato del lavoro, sono senz’altro di progettazione e realizzazione più difficile e complessa rispetto a quando la relativa stabilità dei processi produttivi e delle correlate dinamiche delle professionalità presentavano meno incognite.

La necessità di sempre nuovi prodotti e sempre nuovi modi di produzione porta oggi a profondi cambiamenti nella struttura dell'occupazione, esigenze di professionalità diverse e polivalenti, capacità di adattamento e nuove attitudini alla mobilità e alla flessibilità da parte dei lavoratori.

Certe tradizionali mansioni diminuiscono d'importanza qualitativa e quantitativa, si riducono i compiti manuali, che possono essere meglio svolti dai sistemi automatizzati, quelli esecutivi, ripetitivi, parcellizzati, circoscritti ad una piccola frazione del processo produttivo. Crescono i contributi di qualità, le attività integrate con le altre, dove diventa irrinunciabile la consapevole comprensione da parte del lavoratore del significato della propria attività, in rapporto ai suoi effetti immediati, il prodotto o il risultato prodotto, all'intero processo lavorativo e agli obiettivi economici dell'impresa.

Alla guida delle nuove tecniche e tecnologie deve essere posta l'intelligenza, il sapere, la consapevolezza, la creatività e la disponibilità al continuo miglioramento. Nel mondo del lavoro tenderanno sempre più ad affermarsi le capacità creative ed interpretative degli operatori. Diventa indispensabile fondare, costruire, consolidare e condividere una nuova cultura del lavoro, in cui non si fa più conto anche nell'organizzazione del lavoro nella gendarmeria esterna, ma la responsabilità della miglior gestione del proprio spazio discrezionale.

Al centro dell'attenzione di tutti gli operatori del settore è ormai la dimensione culturale nei processi di formazione, quale fattore fondamentale per una qualificazione adeguata alle nuove esigenze e per il possesso di una indispensabile attitudine al cambiamento.

Oggi la capacità di recepire prontamente le nuove tecnologie è la vera arma vincente per poter rimanere concorrenziali e quindi assicurare un più elevato e duraturo sviluppo

Il problema, la sfida che ha di fronte non solo il sistema formativo italiano, ma tutto il Paese è quello di governare il cambiamento e questo significa conformare la formazione prodotta in modo che prepari a professionalità polivalenti, che solleciti la disponibilità a migliorarsi continuamente tramite l'apprendimento, la capacità di concettualizzazione, la capacità relazionali, tutti tratti della professionalità che non possono essere indotti da un mero addestramento, ma che postulano un alto grado di cultura.

Gli sforzi della scuola statale e delle Regioni per adeguare i contenuti dei curricoli a tali nuove esigenze che emergono dal mondo della produzione sono stati molti e diversificati,.

Una delle chiavi di successo è stata trovata nelle opportunità ricercate di una offerta integrata tra Stato e Regione.

Tutte le esperienze, però, difficilmente riuscivano a sfuggire alle enormi contraddizioni di una offerta frammentata e difficilmente programmabile e progettabile.

Nessuna struttura istituzionale, per quanto organizzata può oggi garantire l'intero know-how di professionalità e nemmeno il know-how iniziale; scuola, formazione professionale e aziende concorrono con pesi specifici diversi e diverse modalità che debbono essere coordinate. Tra i diversi partner istituzionali debbono stabilirsi rapporti sempre più stretti e regolari, o quella integrazione dell'offerta formativa che è richiesta dalla situazione del mercato del lavoro non avrà possibilità di raggiungere il massimo dell'efficacia.

Ormai i fatti, prima che la teoria, postulano il superamento di una concezione sequenziale, studio prima, lavoro dopo, della formazione dell'individuo, ma la progettazione di esperienze in tal senso presenta molti ostacoli.

E' la progettazione di congrue esperienze di alternanza scuola-lavoro una delle chiavi di volta della riuscita degli interventi formativi del sistema statale come di quello regionale.

Se si continuano a progettare interventi che prevedono di insegnare discipline in forma separata, di scindere scuola e vita, di ghettizzare il lavoro in una dimensione non-culturale e non educativa, isolandolo, circoscrivendolo, non si riusciranno a realizzare esperienze di formazione coerenti, e non si riuscirà a favorire l'occupazione, poiché il rapporto tra formazione e sistema produttivo comporta una saldatura tra cultura e professionalità, la riconnessione di processi formativi, organizzazione del lavoro e processi di produzione. Si tratta di connessioni qualitative e quantitative tra domanda e offerta, tra flussi scolastici e formativi e sbocchi occupazionali che devono essere interpretate e su cui il sistema formativo deve poter intervenire in maniera integrata.

Questa difficile integrazione, in Italia è stata tentata con successo e sono da tempo in atto esperienze di integrazione dell'offerta formativa tra Stato e Regioni realizzate con la gestione in convenzione di corsi post-qualifica e post-diploma.

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha reso d'ordinamento, negli istituti professionali, un percorso scolastico del biennio post-qualifica fondato su uno stretto raccordo col mondo del lavoro. Tale raccordo è assicurato mediante l'integrazione del curricolo scolastico con un'area di professionalizzazione, "di competenza della Regione", definita sulla base dei criteri indicati dallo stesso decreto.

Specifici accordi tra Ministero della P.I. e singole Regioni consentono di realizzare corsi post-qualifica alla fine dei quali, accanto al titolo di studio della maturità, è conseguibile anche l'attestato di qualifica di secondo livello.

Anche per quanto riguarda gli istituti tecnici sono in atto esperienze in collaborazione con molte Regioni, specie per quanto riguarda i corsi post-diploma.

Nel Mezzogiorno del Paese una simile integrazione dell'offerta formativa ha ottenuto il sostegno del cofinanziamento dei fondi strutturali con il Programma Operativo 936105 I1 (8), utilizzazione fondi residui, col Programma Operativo 940029 I3 (8) e col programma operativo plurifondo n. 940025 I1 (8), già citati.

Proprio il cumulo di esperienze fatte nel mezzogiorno ha posto in evidenza come tutte le difficoltà di progettazione iniziale si ripercuotessero sulla operatività dello stage e in definitiva sulla qualità dell'efficacia dell'esperienza.

La complessa didattica integrata di tali iniziative si deve fondare, in pratica, su tre elementi:

  1. la sinergia dei due sistemi formativi: la scuola e la formazione professionale;
  2. la progettualità;
  3. la collegialità.

Lo sforzo di integrazione tende a far acquisire al giovane assieme ad una formazione polivalente, una preparazione professionale specifica innestabile nella polivalenza.

Ciò che è particolarmente necessario, peraltro, è una triangolazione tra Associazioni imprenditoriali, Scuola, Regione, ed è proprio questo che si riesce ad ottenere nei corsi integrati Stato/Regione pur con le inevitabili difficoltà di interazione tra soggetti ed esperienze di base molto differenziati.

Una delle maggiori difficoltà incontrate durante la gestione è stata legata alla assenza di una cultura comune sull'integrazione tra i due sistemi, ed in particolare tra docenti e formatori regionali.

La pluralità dei soggetti istituzionali coinvolti (Stato - Regioni - Province -Provveditorati agli Studi) deve essere assunta come ricchezza di opportunità e di risorse, oltreché come indispensabile mezzo per assicurare un corretto rapporto tra formazione e territorio, ma è opportuno agevolare ogni necessario interfacciamento, renderlo il più possibile agevole, favorire in particolare la capacità di tutti gli operatori coinvolti di progettare prima che gestire iniziative integrate.

Sino ad ora i due sistemi hanno operato su piani diversi e quasi paralleli trovando, solo nella necessità di ottimizzare le risorse, momenti di incontro cui non erano sottese però basi soddisfacenti per una progettualità comune.

Per rispondere a queste esigenze, a Modena, nel corso dell'anno scolastico 1994/95, il Ministero della Pubblica Istruzione e l'Amministrazione Provinciale hanno finanziato e realizzato un corso di formazione rivolto agli operatori della scuola e della formazione professionale e finalizzato a sperimentare le procedure e le metodologie idonee per consentire una proficua gestione dei corsi integrati post-qualifica.

Il buon esito raggiunto da questo corso consente ora di elaborare assieme alle Regioni un progetto, come il presente, che consenta progressivamente a tutti gli operatori interessati di acquisire le necessarie competenze nel campo della didattica integrata.

 

Le finalità generali del presente sottoprogetto riguardano:

  1. formare operatori capaci di muoversi positivamente nella complessità delle relazioni istituzionali necessarie per dar vita ai corsi integrati;
  2. far acquisire agli insegnanti dei due sistemi formativi un'abilità progettuale che, assumendo come riferimento le esigenze di crescita dell'individuo, sappia coniugare l'arricchimento culturale dei giovani con una loro effettiva capacità di inserirsi positivamente nel mondo del lavoro. Si tratta di diffondere una progettualità capace di rendere unitari dei percorsi formativi (quello scolastico e quello della formazione professionale) che oggi rimangono distinti;
  3. diffondere procedure di lavoro caratterizzate da effettiva capacità di lavorare in modo sinergico e coordinato. L'obiettivo dell'unitarietà formativa è raggiungibile solo se ogni operatore sa lavorare in solidarietà ed in collaborazione con gli altri.

E' del tutto evidente che l'attivazione del presente progetto avverrà dando priorità a quelle aree nelle quali sono già operanti tali accordi, confermando, comunque, l'obiettivo di diffondere le abilità a cui è finalizzato questo corso sull'intero territorio nazionale.

Gli obiettivi specifici del progetto possono sintetizzarsi come segue:

A. - Arricchire e diffondere, mediante il confronto, una cultura dell'integrazione.

Gli operatori si trovano in un contesto in cui l'obiettivo formativo è raggiunto solo se si lavora in solidarietà ed in collaborazione con altri, quindi:

  nuova consapevolezza del proprio ruolo;

  condivisione, con altri, di obiettivi, di tecniche, di linguaggi, di approccio culturale, di criteri di valutazione. Condivisione non è uniformità, ma accettazione di un altro, diverso da sé, col quale si ha in comune un obiettivo complesso, che è tanto più raggiungibile quanto più si mettono in comune energie, risorse, esperienze. Nel caso specifico, l'obiettivo comune è la formazione culturale e professionale di giovani.

B. - Arricchire una professionalità, quella del formatore, che non opera più solo sul versante culturale o solo su quello del lavoro, ma su entrambe; che cioè non lascia più alla responsabilità del singolo individuo fondere il sapere col saper fare, acquisiti in momenti diversi e da fonti diverse oltreché, spesso, estranee e contrapposte, ma assume su di sé, come proprio obiettivo educativo, l'impegno di somministrare una formazione unitaria, nella quale le conoscenze culturali sono finalizzate a saper "leggere" la realtà e a saper "operare" in e su di essa.

Questa unitarietà è il risultato del lavoro congiunto di più operatori che formulano ipotesi di lavoro, insieme le sperimentano, insieme le verificano e, naturalmente, insieme, assumono il saper essere dell'individuo come fine del loro insegnamento.

 

 

Questo sottoprogetto, "Interventi di integrazione dell'offerta di formazione in collegamento col mondo della produzione", si sviluppa in tre fasi. Nella prima fase si procede alla ulteriore riqualificazione, rispetto agli interventi ordinari, dei docenti delle istituzioni scolastiche e dei formatori del sistema di formazione regionale con particolare riferimento alle abilità e alle conoscenze necessarie per la progettazione di interventi scuola/lavoro.

 

Nella seconda fase, sfruttando le nuove esperienze acquisite, docenti e formatori coinvolti in attività produttive di aziende del settore progettano appositi moduli didattici, mettendo anche a punto esempi di processi produttivi simulati, validati dalle aziende dei settori di riferimento. I moduli sono predisposti con l'apporto determinante degli esperti aziendali, quali espressioni di esperienza e professionalità acquisite direttamente sul mondo del lavoro, e sono principalmente volti a preparare la realizzazione della terza fase.

Gli stage al centro di tali iniziative si dovranno caratterizzare sempre per alcune dimensioni costitutive, che volta a volta troveranno nell'ambito della discrezionalità dei gruppi di progetto composizione diversa tra di loro e prevalenze dell'una sulle altre.

Si tratta della:

In ogni caso una coerente dimensione applicativa non potrà, comunque, essere elusa.

Sarà elaborato un itinerario metodologico i cui strumenti e mezzi tecnici, nello stage che si terrà alla fine del sottoprogramma, consentano agli studenti di acquisire elementi di conoscenza, per esperienza e partecipazione diretta, circa:

  una immagine reale ed aggiornata del mondo produttivo e dei modi di produzione del settore di riferimento;

  la comprensione dell'attività lavorativa di riferimento, quale si esprime concretamente nelle varie forme personalizzate di organizzazione del lavoro;

  la ricomposizione e l'approfondimento di tali attività secondo elementi oggettivi di carattere orizzontale, capaci di creare un agevole innesto tra gli apprendimenti scolastici di natura spesso prevalentemente teorica e ciò che in modo relativamente indipendente si può apprendere solo in azienda.

Oggetto della progettazione sarà, quindi, un corso formativo integrato Stato-Regione che avrà:

· come soggetto utente, una classe di studenti di istituto professionale o tecnico, oppure un gruppo di corsisti che hanno conseguito il diploma di maturità professionale o tecnica;

· come ambienti formativi di riferimento, un istituto scolastico di stato, un centro di formazione professionale e uno, o più, ambienti di lavoro;

· come prodotto finale, l'acquisizione di titolo di studio o di un attestato rilasciato dalla scuola e di un diploma di qualifica professionale di primo o secondo livello dalla Regione;

· come organo di gestione, un gruppo di progetto composto dai docenti della classe, da operatori del centro e da tutor aziendali.

Una delle problematiche fondamentali della gestione corretta di una iniziativa alternanza scuola-lavoro è l'individuazione del profilo professionale alla base dell'esperienza.

Nel presente sottoprogramma, ove ritenuto opportuno dal gruppo di progetto, è prevista la possibilità di far effettuare una ricerca mirata ad esperti aziendali o agenzie altamente specializzate. I temi, i contenuti e l'obiettivo della ricerca saranno, volta a volta, definiti dal gruppo di progetto. Rimangono, ovviamente, di competenza del preside, direttore del corso, tutti gli aspetti amministrativo-contabili.

Al termine sono previsti meccanismi di diffusione dei pacchetti progettuali elaborati in vista della ripetibilità delle iniziative formative, anche attraverso l'integrazione con altre azioni di natura non innovativa o la predisposizione di prodotti formativi diffondibili e riutilizzabili anche per via telematica .

 

La terza fase è quella fondamentale, dove la preparazione organizzata nelle fasi precedenti giunge all'obiettivo originario. Essa prevede, attraverso i moduli realizzati nella seconda fase da docenti, formatori ed esperti aziendali, esperienze dirette degli allievi attraverso stage in aziende operanti in aree caratterizzate da forte sviluppo produttivo dei settori di riferimento. L'esperienza sul posto di lavoro, oltre a concretare una più approfondita conoscenza della realtà aziendale e delle sue logiche produttive, pone basi concrete:

  per il radicarsi, a scuola, di lineamenti d'un sapere sistematico, non episodico, casuale od atomizzato, con un approccio scientifico sperimentale;

  per il riconoscimento della spendibilità nel mondo del lavoro, in una realtà di rilevanza esterna alla scuola, delle abilità che in essa si producono;

  per il raggiungimento di una cultura orientata alla verifica di compatibilità tra fini e mezzi, capace di cogliere le opportunità presenti nell'ambiente e di tradurre ogni ipotesi in termini di costi-ricavi;

  per una ulteriore verifica "sul campo", da parte dello studente, del proprio orientamento e delle scelte professionali.

Un comitato nazionale STATO-REGIONE coordinerà la ripartizione dei singoli sottoprogrammi e darà orientamenti sulla gestione.

Le tre fasi saranno gestite a livello amministrativo-contabile dagli istituti professionali e tecnici autorizzati ma la progettazione complessiva e le scelte operative saranno affidate ad un comitato paritetico stato-regione nominato a livello locale.

 

Per quanto concerne l'ammissibilità dei costi si richiama strettamente la circolare del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale n. 98 del 4/8/1995 "Natura dei costi ammissibili per le attività formative cofinanziate dal F.S.E." e successive integrazioni e modifiche.

Corsi n. 35

     

Partecipanti: n. 1.400 corsisti

n. 840 formatori

     

Costo unitario

£.

100.000.000

 

Costo totale

£.

 

3.500.000.000

Quota F.S.E. 45%

£.

 

1.575.000.000

Quota nazionale 55%

(A carico Ministero P.I. e Regioni)

 

£.

 

 

1.925.000.000

di cui: M.P.I.

£.

962.500.000

 

Regioni

£.

962.500.000

 

 

- Preventivo indicativo dei costi unitari

Partecipanti: 24 alunni e 40 formatori

     

Costo unitario

£.

100.000.000

 

Quota F.S.E. 45%

£.

 

45.000.000

Quota nazionale 55%

(A carico Ministero P.I. e Regioni)

 

£.

 

 

55.000.000

di cui: M.P.I.

£.

27.500.000

 

Regioni

£.

27.500.000

 

I^ FASE: Riqualificazione dei docenti delle istituzioni scolastiche e dei formatori del sistema di formazione regionale (12 della Formazione Professionale e 12 dell'Istituto scolastico) - N. 2 interventi da £. 27.500.000 cad.

- Costi unitari del singolo intervento

 

Durata gg. 5 - Partecipanti 24

     

Direzione

£.

275.000

 

Docenze frontali

£.

1.500.000

 

Coordinamento gruppi

£.

880.000

 

Viaggio, vitto, alloggio e indennità di missione dei docenti e dei corsisti

 

£.

 

20.000.000

 

Spese generali (cancelleria, comunicazioni, materiali, riproduzioni, noleggi tecnologie e varie)

 

 

£.

 

 

4.845.000

 

Totale singolo intervento - Fase I^

£.

 

27.500.000

Totale fase 1^ (2 interventi x £. 27.500.000)

£.

 

55.000.000

 

2^ FASE:

 

a) Ricerca per la individuazione del profilo professionale, anche in convenzione con esperti aziendali e agenzie specializzate.

 

 

£.

 

 

6.000.000

 

b) Progettazione dello stage.

n. 2 Tutor h. 13 x £. 100.000 max................

n.24 formatori x 13 ore cad. x £. 55.000 max./h.........................................................

 

£.

 

£.

 

2.000.000

 

13.000.000

 

Pubblicizzazione per la disseminazione del pacchetto progettuale

 

£.

 

4.000.000

 

Spese per l'attuazione dello stage (comprendenti oneri per le aziende, vitto alloggio trasporti e assicurazioni per docenti e discenti. Assistenza tecnica (tutoring o altro massimo)

 

 

 

 

£.

 

 

 

 

20.000.000

 

N.B. La ripartizione della spesa nelle singole categorie potrà variare, nell'ambito tassativo del costo totale massimo, a seconda delle specifiche e particolari esigenze delle diverse iniziative.

 

- Ripartizione quote:

Onde operare una razionale e ottimizzata ripartizione degli impegni della quota nazionale, in una situazione di carenza di risorse finanziarie, e semplificare le procedure contabili ed i controlli, in questo sottoprogramma, la quota nazionale (55%), é posta a carico del Ministero della Pubblica Istruzione (Piano Nazionale di Aggiornamento) e delle Regioni contitolari del progetto multiregionale e finanzia integralmente i costi della fase 1; l'intervento comunitario (45%), finanzia, invece, integralmente le fasi 2 e 3.

 

1 - La programmazione annuale

Il progetto prevede una programmazione annuale elaborata di concerto con le regioni del Centro-Nord.

 

2 - Impegni giuridici e pagamenti

L'amministrazione del Ministero della Pubblica Istruzione assumerà impegni giuridicamente rilevanti tramite atti formali definiti "Autorizzazioni" (11) con i quali si investono gli Istituti scolastici coinvolti della gestione operativa del progetto. Tali impegni concretano gli impegni dei beneficiari finali.

Circa i "pagamenti sostenuti", cioè gli importi erogati dall'ente pubblico responsabile per i pagamenti compresi gli anticipi, si intenderanno le effettive erogazioni effettuate anche a titolo d'acconto e disposte direttamente a favore delle istituzioni scolastiche.

Per la data deve farsi riferimento al titolo di spesa (vaglia del Tesoro, mandato di pagamento) disposto dal Ministero del Tesoro o da altro Ministero.

 

3 - La gestione

La gestione operativa del singolo progetto è affidata all'organizzazione dell'istituto scolastico coinvolto ed "autorizzato".

Gli istituti professionali e tecnici, nell'ordinamento scolastico italiano si valgono del massimo dell'autonomia didattica e gestionale consentita, poiché sono dotati, tra l'altro di personalità giuridica propria.

La progettazione esecutiva dell'intervento avverrà di concerto con le Regioni .

Dati i termini dell'autorizzazione i fondi vengono assunti nel bilancio dell'istituto ed in un apposito capitolo. Essi sono dunque gestiti secondo le istruzioni generali ricevute, le caratteristiche del progetto e la normativa nazionale che presiede all'attività dell'istituto. La Regione, a mezzo di apposita convenzione, potrà introdurre modalità particolari che le consentano una partecipazione particolarmente qualificata sia alla gestione che alla vigilanza e alla valutazione.

Un comitato paritetico STATO-REGIONE, nominato a livello locale, coordinerà la progettazione complessiva e le scelte operative.

L'amministrazione centrale, di concerto con le Regioni, rimane a disposizione per ogni tipo di assistenza ed appoggio all'iniziativa, nonché per la risoluzione dei quesiti eventualmente posti e come interfaccia con gli organi comunitari.

 

4 - La sorveglianza

La sorveglianza sull'attuazione delle singole azioni, data la procedura sopra delineata, rimane affidata agli ordinari organi e strumenti di controllo delle attività del Ministero della Pubblica Istruzione (Direttori del singolo progetto, Presidi, Ispettori tecnici, Provveditori agli Studi, Revisori dei conti del Ministero della P.I. e del Tesoro). A norma dell'art. 3 punto 4 della Legge 14/1/1994 N. 20 (Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei Conti) la Corte dei Conti svolge il controllo anche in corso di esercizio, il controllo successivo sulla gestione del bilancio e del patrimonio delle Amministrazioni Pubbliche, ivi compresi i fondi di provenienza comunitaria, verificando la legittimità e la regolarità delle gestioni nonché il funzionamento dei controlli interni a ciascuna amministrazione. Oltre a ciò la Corte accerta la rispondenza dei risultati dell'attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge, valutando comparativamente costi, modi e tempi dello svolgimento dell'azione amministrativa.

Le regole contabili-amministrative che presiedono ai controlli del presente progetto sono le stesse che gli Istituti Professionali e Tecnici seguono nel corso della loro ordinaria attività scolastica ( D.I. 21.5.1975).

La facoltà da parte della Regione di effettuare una sorveglianza specifica, con propri organi è riconosciuta. L'ente Regione, nell’ambito della normativa comunitaria e del progetto, può esplicarla nel modo ritenuto più opportuno.

 

5 - La verifica dei rendiconti

Al termine delle azioni i singoli istituti coinvolti elaborano rendiconti (11).

I risultati sono attestati responsabilmente dal Capo d'Istituto.

La quantificazione definitiva risulta integralmente documentata secondo quanto previsto dalla vigente normativa nazionale.

Gli originali della documentazione d'appoggio sono conservati presso ciascun istituto, dove la legge esige rimangano per ogni eventuale verifica ed ispezione nazionale. La documentazione d'appoggio è conservata ben oltre cinque anni e sarà sempre a disposizione della U.E. per qualsiasi tipo di controllo o ispezione.

Sempre a livello centrale si predispone il rendiconto sommativo a firma del responsabile di progetto.

Promotori del progetto sono le Regioni ed il Ministero della Pubblica Istruzione

 

LE REGIONI

(Singole assunzione di contitolarità)

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Il responsabile del progetto