(D)ISTRUZIONE PUBBLICA

DOCUMENTO SULLA SCUOLA di ALTERNATIVA MARXISTA PARMA

 

Introduzíone:

Con questo documento vogliamo analizzare il mondo della scuola, i suoi problemi e i cambiamenti che ha subito recentemente e che sta subendo tuttora; considereremo conoscere I problemi della scuola e per gli studenti conoscere le contraddizioni dei sistema. Ci proponiamo, quindi, di distribuire questo documento non solo a studenti e professori, ma anche al lavoratori e comunque a più soggetti possibili, nella speranza di creare un movimento In grado di mobilitare studenti/esse e lavoratori/trici contro ogni espressione del capitalismo.

 

Capitolo 1° - Le riforme lervolino e D'Onofrio: la privatizzazione- 1993-1994

Coi Trattato di Maastricht dei 1992 si fissano I requisiti economici necessari per entrare a far parte dell'Unione Europea. Il governo, costretto a risanare Il bilancio statale, In pesante deficit, opera numerosi tagli principalmente su scuola, pensioni e sanità. Dal 1992 al 1994 le spese per l'istruzione calano dei 2,2%. L'abolizione della "scala mobile" 0 ha comportato la riduzione progressiva dei salari degli insegnanti (visto che lo stipendio non è aumentato). Rosa Russo Jervolino (ministro della Pubblica Istruzione nel governo Amato) propone una riforma scolastica all'insegna dell'intervento economico dei privati nella scuola il che equivale alla privatizzazione. Nel 1994, Il ministro dei governo Berlusconi, D'Onofrio propone una riforma molto simile a quella precedente. Entrambi i ministri approvano I famigerati decreti mangiaclassi che riducono drasticamente il numero degli insegnanti. Nel 1995 Il governo Dini approva una finanziaria che realizza H risparmio di 1.200 mld, tramite il taglio di 25.000 Insegnanti, la finanziaria'97 (governo Prodi) prevede tagli per 400 mld. nell'anno 1997,1341 mId per l'anno 1998 e di 2175 mld. per l'anno 1999. Con la finanziarla '98 c'è un primo esiguo finanziamento alle scuole private. Nonostante si siano susseguiti governi di diverso orientamento politico, la natura dei provvedimenti nell'ambito scolastico è sempre neoliberista: cioè fatta di tagli e privatizzazione. Fenomeni dei tutto simili avvengono nell'industria e nel settore dei servizi: privatizzazione di Telecom e Enel, autonomia organizzativa delle U.S.L., Il processo è continuo e coerente anche se apparentemente si sviluppo In forme diverse; i nodi cruciali sono stati sciolti dal ministro Berlinguer che tramite la Parità Scolastica, l'Autonomia e il Riordino dei cicli è riuscito a realizzare ciò che la Iervolino e D'Onofrio non erano arrivati a fare: la liberalizzazione del Sistema Scolastico con la conseguente "commercializzazione dell'istruzione".

 

Capitolo 2° - Autonomia Scolastica

L'autonomia scolastica s'inserisce nel processo di riorganizzazione dell'intero sistema formativo. Essa si propone come finalità l'attribuzione della personalità giuridica ai singoli istituti, la possibilità, cioè, di stipulare contratti con enti locali, pubblici o privati che siano, tramite la nuova figura di un capo d'istituto cui è conferita la qualifica dirigenziale. le scuole si trasformano cosi In Istituzioni autonome e i consigli d'istituto in consigli d'amministrazione, la gestione delle finanze di cui le scuole potranno autonomamente usufruire sarà finalizzata al funzionamento amministrativo e didattico. Ciò significa che i presidi-manager risponderanno all'amministrazione scolastica regionale in ordine al risultati conseguiti nei campi, appunto, amministrativo e didattico. Ma, essendo la cultura un prodotto impalpabile, e di conseguenza difficilmente giudicabile, si arriverà al punto In cui l'unica preoccupazione dei nuovi capi d'istituto sarà far quadrare il bilancio. le conseguenze che ne derivano sono particolarmente dannose per quanto riguarda l'istruzione, Infatti il mutamento della scuola In azienda determinerà l'entrata dei singoli istituti in un'ottica essenzialmente concorrenziale: si assisterà ad una vera e propria battaglia commerciale, ad una lotta pubblicitaria senza esclusione di colpi al fine di accaparrarsi il maggior numero d'iscrizioni. Chi risulterà vincitore di una simile contesa? Certamente l'istituto che sarà in grado di fornire un'immagine esteriore più luccicante, ovvero bei locali, molti computer, ampie ed attrezzate palestre. Come si ottiene una strumentazione di questo livello? Certo non tramite I sussidi statali, che già oggi sono appena sufficienti per apportare minime modifiche agli edifici scolastici che, per la maggior parte, non sono a norma di legge, se poi aggiungiamo Il fatto che sono previsti nuovi tagli (parità scolastica, finanziarla '97, ecc.), non possiamo dunque che giudicare impossibile tale miglioramento della strumentazione delle scuole. l'unica alternativa si profila dunque essere un finanziamento esterno, che però, sempre nell'ottica dei liberismo economico, senza dubbio pretenderà qualcosa come controparte, che molto probabilmente si configurerà come una certa quantità di ore dedicate settimanalmente ad una materia proposta, o meglio imposta, dal finanziatore. A questo proposito e opportuno sottolineare che ogni Istituto beneficerà di autonomia organizzativa e didattica: la prima si propone di Inserire nell'ambito scolastico Il concetto di flessibilità, sia per quanto riguarda gli/le alunne che i docenti; la seconda stabilisce Invece la possibilità di Introdurre nuove discipline perlopiù legate al contesto territoriale, li che significa semplicemente che le scuole, in particolare quelle ad Indirizzo tecnico o professionale, diventeranno operaifici specializzati nel settore dal quale riceveranno i fondi. la situazione dei licei è leggermente più complessa; dal momento che un liceo non prepara direttamente al confronto coi mondo dei lavoro, le conseguenze dell'autonomia saranno maggiormente nascoste ma non per questo meno importanti, Infatti i licei si possono considerare come "serbatoio della futura classe dirigente, e perciò l'autonomia permetterà l'inserimento nel contesto scolastico quotidiano di quel concetti che finora si era tentato, in nome della libertà di Insegnamento e di apprendimento, di combattere; concetti come diversificazione, competizione, produttività ma soprattutto l'idea di essere migliori, di avere qualcosa in più rispetto agli altri verrà inculcata giorno per giorno nelle menti degli studenti. Si profila dunque un progressivo processo di privatizzazione della scuola pubblica, un graduale avvicinamento al modello americano, con conseguente suddivisione in scuole di serie A e di serie B. l'intervento dei privato nella sfera della pubblica istruzione cancellerà anche quel lontano parente del diritto allo studio che c'è oggi, creerà scuole attrezzate e ben funzionanti per I figli dei ricchi ed Istituti instabili e mai organizzati per la maggioranza delle persone. Si eleverà quindi, all'ennesima potenza il già esistente elitarismo della scuola Italiana, che chiuderà le porte di una valida Istruzione alle fasce meno abbienti della popolazione.

 

LA NUOVA FIGURA Di PRESIDE

La trasformazione dei capi d'istituto in "presidi-manager" è l'atto tramite il quale verrà effettivamente resa esecutiva l'autonomia scolastica. Essi avranno Infatti 1a legale rappresentanza dei loro istituti, la responsabilà delle risorse finanziarie e strumentali dei risultati di servizio, autonomi poteri di direzione, l'obbligo di organizzare l'attività scolastica secondo criteri di efficienza ed efficacia formativa e so-prattutto saranno titolari delle relazioni sindacali inoltre essi "promuoveranno interventi di collaborazione delle risorse culturali, professionali ed economiche del territorio.

I nuovi "presidi-manager" saranno individuati per mezzo di speciali corsi di formazione, nei quali verrà loro insegnato il modo migliore, non Importa se utile a livello culturale, per permettere all'azienda-scuola di chiudere in attivo il bilancio annuale. Alla luce di quanto detto appare che Il preside divente-rà a tuffi gli effetti padrone della propria azienda, e che il fattore economico prevarrà su quello didattico.

 

Capitolo 3 - Parità scolastica e legge Rivola

La parità scolastica consiste nell'assoluta parità giuridica ed economica tra le scuole non statali e le scuole statali. Ciò significa che dal ministero della Pubblica Istruzione (cioè soprattutto dalle tasche dei lavoratori dipendenti che non hanno la possibilità di evadere le imposte al contrario del lavoratori autonomi) verranno erogati finanziamenti non solo per le scuole statali ma anche per quegli Istituti che arrivano a chiedete più di 4 milioni di retta. Con la scusa della libertà di scelta, quindi, Berlinguer in realtà favorisce scuole elitarie ed Ideologicamente Impostate a scapito della scuola statale (che dovrebbe essere libera da ogni condizionamento ideologico). Secondo la proposta dei ministro Berlinguer ogni famiglia dovrebbe essere messa nelle condizioni di poter iscrivere i propri figli a qualsiasi tipo di scuola, proponendo finanziamenti tramite borse di studio, Tale proposta si concretizza unicamente in Emília-Romagna tramite la legge Rivola, Questa stabilisce nella nostra regione- un budget da dividere tra tutte le province, nonchè le direttive generali secondo le quali le province stesse definiranno la destinazione dei fondi per gli assegni di studio. Questi permetterebbero di pagare nel caso di famiglie più disagiate fino al 90% delle spese che dovrebbero essere sostenute, Ma la domanda cruciale è: che diritto alla scelta c'è se, ad esempio, nella provincia di Parma il massimo erogabile è di 2 milioni e ci sono rette che superano i 5 milioni e famiglie che hanno un reddito mensile di 1,5 milioni? Con un semplice calcolo si arriva ad una conclusione piuttosto scontata : non a tutte le scuole private avranno accesso comunque le famiglie con un reddito annuo Inferiore ai 30 milioni, Rimane comunque una questione in sospeso: da dove arrivano i soldi per le borse di studio? Ed ecco la risposta palesemente espressa dall'articolo 9: lo stato detrae dalle imposte l'ammontare della sovvenzione che spetterebbe alle famiglie. la somma che la famiglia riceve viene erogata dallo stato alla scuola privata per permettere di iscrivere Il proprio figlio o la propria figlia a tale scuola. Questi sono i famosi 11finanziamenti indiretti". Ed è cosi che il governo crea la possibilità di aumentare gli Iscritti alle scuole non statali. Queste avranno più studenti mantenendo Invariato il costo della retta: cosi arricchendosi migliorano le qualità dei foro servizio. Tutto c10 rientra nel piano di liberalizzazione della scuola. Infatti, aumentando sempre di più il divario qualitativo, tra la scuola privata che sarà In grado di retribuire meglio 1 propri Insegnanti e che disporrà di migliori attrezzature ed una scuola statale che subirà le conseguenze dei tagli ai fondi che prima le spettavano, si verranno a creare scuole di "serie N (istituti privati) e scuole di "serie W (scuole pubbliche), sul modello statunitense.

 

 

Fasce di reddito

Percentuale rimborso

meno di 30 milioni

90%

tra i 30 e i 45 milioni

50%

tra i 45 e i 51 milioni

30%

Tab 1: è da notare che gli assegni di studio massimi saranno erogati a coloro i quali sostengono le spese più alte per 1á frequenza, cioè a chi deve pagare delle rette (gli studenti delle scuole prívate).

 

Capitolo 4 - Riordino dei cicli scolastici

Analizziamo ora il Riordino dei cieli scolastici partendo dai motivi che hanno mosso questa riforma per poi analizzarla nelle sue parti. Questo cambiamento è tutto incentrato su un punto, espresso nelle finalità dei documento stesso. Scrive Infatti Berlinguer: "In un mondo nel quale l'evoluzione dell'organizzazione sociale e del lavoro fa presumere che ciascun Individuo, nel corso della propria esistenza, sia chiamato a cambiare più volto la propria attività lavorativa occorre che il sistema dell'istruzione perda la sua caratteristica di struttura fortemente piramidale, dove ogni cielo di studi ha funzione fondamentalmente propedeutica rispetto al cicli successivi, per assumere una struttura modulare nella quale ogni segmento identifichi preciso soglie da raggiungere e consolidi risultati spendibili in ambiti culturali e professionali". Questo parallelo fra il mondo dell'istruzione ed Il mondo dei lavoro è la chiave di lettura di tutto il riordino dei cicli. l'introduzione della flessibilità all'interno della scuola è in perfetta comunanza con il "pacchetto Treu" sul lavoro, Il famoso provvedimento che ha introdotto 1 lavori interinale, precario e flessibile togliendo anche le minime garanzie di reddito esistenti in Italia per chi ha la fortuna di avere un lavoro, e non fa altro che distruggere la struttura della classe lasciando l'individuo da solo in competizione con gli altri. Gli studenti e le studentesse, infatti, seguiranno le lezioni per moduli, quindi le materie per grado di apprendimento (es. Fisica I livello, Matematica 3 Italiano 2), con l'obbiettivo di avere un curriculum migliore di quello degli altri ed essere favoriti rispetto a questi nell'accesso nel mondo dei lavoro e dell'Università. L'individuo, lo studente-la studentessa, si deve quindi abituare a cambiare compagni/e di corso come dovrà continuamente cambiare colleghi/e di lavoro perdendo ogni aspetto di socialità ed ogni Inibizione alla competizione ed alla prevaricazione dell'uomo sull'uomo. Altro cambiamento Introdotto dalla riforma è l'unificazione della formazione culturale a quella professionale che verrà attuata tramite le famiglie occupazionali, sul modello inglese, quindi con gli stages. le famiglie occupazionali sono "grandi aggregazioni culturali-professionali" che individuano le aree lavorative a cui sono indirizzati gli studi e, quindi, dove far svolgere esperienze lavorative non pagate, gli stages.

Analizziamo ora quella che sarà la nuova scuola nelle sue parti o cicli, CICLO D'INFANZIA:

Questo cielo corrispondente alla scuola materna, frequentata da bambini/e dai 3 ai 6 anni, vene reso obbligatorio nel suo ultimo anno con la costituzione di un corso preparatorio alla scuola di base Il cui compito è, parola di ministro, "1 preparare la totalità dei bambini ai ritmi della scuola". L'obbligatorietà di quest'ultimo anno dei ciclo dell'infanzia, offre che abituare bambini/e di 5 anni al ritmi della scuola e quindi del lavoro preparandoli a diventare ottima manodopera, arricchirà le scuole private che già oggi hanno in mano la metà degli asili e che domani, agevolate dalla Parità Scolastica, avranno Il vero controllo del "mercato dell'Infanzia'1 traendone grandi vantaggi economici, Comunque Il nostro bambino già pronto a diventare un ometto passerà al cielo primario.

-CICLO PRIMARIO:

Questo, corrispondente all'unione di scuola elementare e media Inferiore, ha la durata di 6 anni al posto degli attuali 8 (3 di medie e 5 di elementari), Tale riduzione sarebbe dovuta all'inutile ripetizione di programmi delle due scuole che si verrebbero a unire (es. il programma di storia è uguale alle medie e alle elementari). Va però notato come casualmente questa riduzione di 2 anni vada anche a diminuire notevolmente Il bisogno di insegnanti per questo cielo di istruzione, portando cosi da una parte grandi risparmi alle casse statali e dall'altra al licenziamento di molti Insegnanti. A partire da questo cielo viene introdotto un l'curriculum" che accompagnerà gli studenti e le studentesse dall'età di 6 anni, cioè dall'inizio dei ciclo primario, sino alla fine dei foro studi e all'ingresso nel mondo dei lavoro. Nel "curriculum" verrà segnato l'intero andamento scolastico di ogni studente/essa, quindi i voti, i crediti e le esperienze lavorative attuate nell'arco dei corso di studi. Vedremo comunque più avanti le funzioni di questo "curriculum". Passiamo ora al ciclo secondario,

-CICLO SECONDARIO:

Questo si divide in 3 parti: la prima costituita da un anno di orientamento generale dove "la differenza di genere, prima solo immaginata ed intuita, divento una realtà di vita". Gli/le alunni/e scelgono a 13 anni come indirizzare i propri studi. Segue un biennio che, diviso nelle aree umanistica, scientifica, tecnica e tecnologica, artistica e musicale, porta al primo esame di stato ed alla fine dell'obbligo scolastico. Durante questo biennio gli studenti e le studentesse che hanno dal 13 ai 15 anni Incominciano ad essere sottoposti al primi stages solo, però, se con il consenso dei genitori (forse perchè Il lavoro sotto i 15 anni sarebbe vietato?). Alla fine di questo biennio si giunge ad un esame che, al contrario del vecchio esame di 3 media, è qualificante, Il che spinge i ragazzi e le ragazze con meno possibilità economiche o con minori risultati scolastici a lasciare gli studi a 15 anni ed entrare nel mondo dei lavoro. Si rendono evidenti già da questo biennio le funzioni dei "curriculum" infatti solo grazie alla validità di questo e, quindi, ai buoni risultati ottenuti tramite interrogazioni ed altre attività quali gli stages, si può cambiare l'area di studi che si è intrapresa e si può superare l'esame con buoni risultati necessari per l'entrata nel mondo dei lavoro e per l'accesso agli altri gradi d'istruzione. Si arriva quindi alla 3 parte dei ciclo secondario costituita da un triennio avente "carattere professionalizzante" che serve a dare ai ragazzi dai 15 ai 18 anni capacità lavorative e non più, nemmeno sulla carta, maturazione della persona. li "carattere professionalizzante" verrà assunto dalle scuole tramite le famiglie occupazionali e l'Autonomia Scolastica. Infatti con l'individuazione di "aggregazioni culturali-professionali" e la possibilità data alle scuole di mettersi in rapporto con il territorio e, quindi, con le industrie locali vene dato ancora maggior spazio agli stages nei quali gli studenti e le studentesse producono per l'industria In cui vanno a lavorare senza però essere pagati (un tempo si sarebbe chiamato sfruttamento del lavoro, oggi formazione professionale). Si accede quindi, superato il 2 esame di stato (equivalente all'esame di maturità), all'Università o alla formazione professionale.

-UNIVERSITA' ED ISTRUZIONE POST-SECONDARIA:

A partire dai 18 anni comincia l'Università, o Istruzione post secondario, che in realtà, come dice il ministro, non fa che sopprimere la vecchia università, che, offre ad essere "canale pressochè esclusivo di formazione"(cioè non ci sono abbastanza corsi puramente professionali), le ancora fortemente caratterizzato dalla trasmissione di un sapere quasi esclusivamente accademico" e quindi, aggiunge il ministro, "si presta ancora poca attenzione agli strumenti, ai metodi alle tecniche e, quindi, alle abilità ed alle competenze operative e professionali". In poche parole, In linea con il resto dell'articolo, l'Istruzione post-secondaria non deve far altro che consolidare definitivamente la subordinazione dell'istruzione alle esigenze dei mercato. Inoltre, seguendo il meccanismo che parte già dal cosiddetto anno preparatorio della scuola di base, anche nell'ambito dell'università l'istruzione è accessibile solo a chi se la può permettere in termini finanziari. Questo anche perchè la famosa legge Rivola, teoricamente finalizzata al diritto all'apprendimento per tutto la vita, non prevede nessun finanziamento agli studenti universitari, ma mantiene il sistema attuale di borse di studio e, come si sa, a tutt'oggi chi non sta bene economicamente non riesce a frequentare l'Università. Ed è soprattutto a questo e ad una selettività spesso legata a fattori economici e non culturali che e dovuto l'elevato tasso di insuccesso (ragazzi/e che non arrivano alla laurea), "uno dei problemi più evidenti della crisi dell'Università Italiano", contro cui Berlinguer tanto si scaglia, e che spiega con l'assenza di altri canali formativi quali la Formazione Professionale .

-FORMAZIONE PROFESSONALE

Si parla di formazione Professionale Iniziale per i giovani e del suoi nessi con la scuola, di formazione di livello intermedio e superiore [cioè corsi post-laurea ecc.), di riqualificazione professionale per i mutamenti che intervengono nella vita lavorativa, di formazione manageriale, di formazione come ammortizzatore sociale della disoccupazione e, in generale, di formazione continua". la riaffermazione della formazione continua e quindi la riqualificazione della formazione professionale non fanno altro che ricordarci che la prospettiva di un lavoro fisso non esiste più. Infatti ci dobbiamo preparare a frequentare più corsi di formazione durante la nostra vita per poter così svolgere i più disparati lavori ed essere più qualificati degli altri. Ciò esclude chi non ha soldi sufficienti da questa gara per la formazione a causa dei costi quasi sicuramente elevati dei corsi.

 

Capitolo 5 - Considerazioni Generali

I provvedimenti che abbiamo finora esaminato separatamente In realtà sono parte di un unico grande progetto volto a liberalizzare Il mondo della scuola, facendo di questa un'impresa, e rendendo da un lato I presidi dei padroni, dall'altro precarizzando il posto di lavoro dei professori. In definitiva la scuola sarà regolata da competizione, sfruttamento e produttività. Questo porterà ad una situazione in cui solo I più ricchi potranno permettersi una formazione culturale adeguata. Tale progetto di liberalizzazione (o meglio di "commercializzazione dell'istruzione") rientra a sua volta nel più ampio disegno di ristrutturazione del sistema capitalista. Infatti provvedimenti analoghi a quelli qui esaminati sono stati presi per quel che riguarda la sanità, le pensioni e I servizi sociali in generale. E' chiaro quindi lo scopo di questo grande disegno ed e ancor più chiaro chi ne trarrà I vantaggi e chi ne subirà le conseguenze. In una scuola statale con sempre meno fondi, un preside manager chiederà finanziamenti a privati, i quali in cambio, con la scusa dei tirocinio, dello stage o dell'apprendistato, sfrutteranno manodopera a costo zero (gli stages non pagati sono già una realtà per alcuni istituti professionali), Tali finanziamenti saranno essenziali In quanto le scuole statali dovranno affrontare la concorrenza degli istituti privati che, grazie alla parità scolastica, potranno migliorare ulteriormente la "qualità dei loro servizio" (intesa come maggior disponibilità di strutture e strumentazioni) che sarà comunque appannaggio di pochi. la scuola privata entra a pieno titolo a far parte dei sistema scolastico tramite il riordino dei cicli dei ministro Berlinguer che prevede l'obbligo di frequentare l'ultimo anno di scuola materna (scuola dell'infanzia): le scuole materne, soprattutto in Italia meridionale, sono prevalentemente private. Il riordino dei cicli Inoltre è Il mezzo con cui viene introdotta una nuova forma di precariato degli insegnanti, Infatti con l'Inserimento, accanto alle materie fondamentali, di quelle complementari di durata variabile dal quadrimestre al semestre), ci sarà una parte dei corpo docenti, quella destinata all'insegnamento di quest'ultime, che avrà un posto di lavoro precario (magari assegnato tramite agenzie sul modello di quelle di lavoro interinale ).In più ciò tende a creare un rapporto contrattuale individuale, in vista anche della trasformazione dei ruolo dei preside che con l'autonomia scolastica diviene manager e quindi gestore delle risorse con la facoltà di licenziare ed assumere proprio come un padrone, Queste condizioni contrattuali sono conformi a quelle che sono state introdotte con il pacchetto Treu e il patto per il lavoro, che sono indicati come i provvedimenti guida delle riforme scolastiche recenti, il futuro che si prospetta è qualcosa di molto simile al modella scolastico americano. In sostanza i/le giovani/e proletari/e , si vedranno ridurre ancor più drasticamente la possibilità di studiare. la situazione oggi non è comunque Idilliaca e non si può assolutamente parlare di diritto allo studio:

Per gli studenti proletari è molto difficile accedere agli studi liceali che sono dispendiosissimi (il costo dei libri per il primo anno del liceo classico si aggira Intorno al milione e mezzo) viste anche le spese proibitive per l'Università che uno studentessa liceale, per trovare un lavoro, deve per forza frequentare, Tutto questo emerge chiaramente da queste due tabelle tratte dal rapporto IARD del 1996 (tabelle 2 e 3 con dati relativi ai figli di operai nel licei).

 

Livello culturale della famiglia

Livello di istruzione dei giovani

Basso

Medio

Alto

Scuola dell'obbligo o meno

45,6

23,5

4,7

Scuola secondaria superiore

10,1

21,6

32,1

Diploma universitario

30,6

33,5

16,1

Università o laureato

13,6

21,4

47,1

 

Classe sociale della famiglia

Scuola media superiore frequentata

Operaia

Autonoma

Impiegatizi

Superiore

Liceo classico

2,7

7,8

13,4

19,9

Liceo scientifico

8,8

16

28,9

26,8

Altri licei

1,7

4,5

3,1

6,1

Istituto tecnico

5O,1

48

42,9

36,4

Istituto

36,7

23,8

11,6

10,8

 

L'Autonomia scolastica, la parità, li riordino dei cicli, la legge Rivola ci sono stati presentati come garanzie di pluralismo formativo, libertà di apprendimento e avvicinamento della scuola al mondo dei lavoro. In realtà essi rappresentano una grande Ingiustizia, mistificata da motivazioni ipocrite e bugiarde, che escluderà dalla scuola molti ragazzi che non potranno permettersi I costi di un'istruzione per ricchi. Questo per li profitto di qualche industriale...

 

Capitolo 6 - Movimenti studenteschi negli anni'90

Prima di entrare nel merito di una piattaforma di lotta e di opposizione alle attuali riforme ed alle strutture del sistema dell'istruzione in generale, riteniamo utile sviluppare una breve analisi di quelli che sono stati I movimenti studenteschi dal '93, visto come anno di partenza di questa unica grande riforma, sino ad oggi. le contestazioni che hanno caratterizzato gli anni 190 si possono suddividere in due forme generali: una basata sul protagonismo di base e sull'autorganizzazione, l'altra portata avanti da partiti politici e mirata all'opposizione ad un governo. Nel primo caso, legato soprattutto al fenomeno dei centri sociali e portato avanti nella forma di collettivi interni alle scuole, si è talvolta avuto come grosso limite l'isolamento della lotta dalle problematiche sociali. Infatti la visione degli/le studenti/esse come categoria ha portato ad una specie di "corporativismo" della lotta tralasciando Il contesto econornico-sociale In cui la scuola è inserita e da cui ' gli studenti e le studentesse provengono. Non tenendo conto dei riflesso delle contraddizioni della società all'interno della scuola, quindi della differenza di classe tra studenti e dell'affinità tra la privatizzazione ed i tagli delle varie espressioni dello stato sociale (istruzione, sanità, pensioni), questo tipo di movimento si è limitato ad opporsi a questo o a quel provvedimento senza mai combattere contro il sistema economico che li determina. Tenuto conto di questo limite va però valorizzata la forma in cui tale movimento si è espresso. Rifiutando, infatti, qualsiasi meccanismo di delega e di rappresentanza esso ha posto in primo piano strumenti quali l'autorganizzazione, il protagonismo sociale e l'autogestione di spazi, mezzi, questi, capaci di rendere possibile l'informazione e la mobilitazione della base studentesca anche sulle più ampie problematiche sociali. Analizzando invece la seconda forma in cui il movimento studentesco si è venuto a creare, non possiamo che condannare le strumentalizzazioni dei partiti politici nelle lotte sociali. Nel mondo della scuola, come dei resto negli altri ambiti della società, i partiti di opposizione hanno sempre utilizzato le mobilitazioni per la caduta di questo o di quel governo e quindi per i loro interessi. Basti pensare come nel '94 (governo Berlusconi) "L'opposizione" tramite le sue espressioni giovanili (UDS, UDU, Giovani Comunisti, ecc.) si sia accanita con grandi mobilitazioni contro I progetti di riforma dell'istruzione dell'allora ministro D'Onofrio, progetti che essa stessa ha portato avanti una volta al governo, lo stesso tentativo di strumentalizzazione è stato perseguito dalla destra nel'96 contro Il governo Prodi, Questa, Infatti, presentandosi a livello giovanile prima sotto forma di movimenti "apolitici" (Zero In condotta, ecc.) e poi costituitasi sotto il nome di Azione Giovani ha tentato di inserirsi nelle lotte studentesche e di consolidarsi tra i giovani scendendo anch'essa in piazza contro I progetti di riforma di Belinguer. Oggi UDS e UDU, ponendosi come sindacato degli studenti, scendono In piazza contro i provvedimenti del loro stesso partito (i DS) in modo che le riforme possano essere portate avanti senza perdere l'adesione del giovani, infatti controllando e creando lotte consolidano il loro potere tra gli studenti e tra le studentesse senza, però, far perdere la possibilità al partito di cambiare ciò che vuole.

 

PIATTAFORMA DI LOTTA

Alternativa Marxista propone ora una piattaforma di lotta. Riteniamo ci si debba muovere: contro la legge Rivola e tutti I finanziamenti diretti o indiretti (comprese le forniture di materiale) alle scuole private contenuti nelle varie proposte di legge sulla parità, Rivendichiamo Il dovere dello stato di occuparsi della scuola pubblica in quanto luogo di diffusione di una cultura pluralista, realmente formativa, non settarla e libera da Ingerenze (in particolare da quelle di privati e di gerarchie ecclesiastiche, vere e proprie lobbyes, quest'ultime, che premono in direzione della parità).

Contro tutti I tentativi più o meno velati di privatizzare la scuola. Esso infatti non è una azienda e la prima cosa di cui deve rendere conto è la sua capacità formativa e non il far quadrare Il bilancio. Di qui il nostro rifiuto dei l'agghiacciante figura dei preside-manager (quasi che la cultura possa essere equiparata ad una azione In borsa) e degli interventi economici di privati. Questi soldi non salverebbero affatto la scuola, semplicemente la Inserirebbero In una logica del dare per avere in cui il privato diventa "soggetto formativo" aumentando inevitabilmente le divisioni fra scuole in relazione ai maggiori o minori l'aiuti" ricevuti e alla ricchezza della zona In cui l'istituto opera. Non mancano I soldi allo stato: solo si sceglie di dirottarli altrove. Basti pensare alle cifre astronomiche spese per ogni giorno dell'umanitaria" (??) guerra nel Balcani.

Contro un sistema formativo in cui certe scuole sono fabbriche di lavoratori su misura per le esigenze dei vari settori della produzione e altre serbatoi della futura classe dirigente.

Contro la precarizzazione dei lavoro dei professori tramite le nuove possibilità del preside in materia di assunzione/licenziamento e il riordino dei cicli scolastici che istituisce una nuova forma di precariato con la costituzione di vere e proprie agenzie (simili a quelle dei lavoro interinale) che fornirebbero I docenti per I corsi opzionalí. Ciò tra l'altro, con nuove divisioni interne, frammenterebbe la già debole categoria dei professori riducendone la capacità di opposizione. Dal punto di vista dell'analisi sarà essenziale trattare tutta la questione tenendo presente che:

1)la scuola è parte Integrante dei sistema capitalistico, di cui riflette le contraddizioni: dalla differenza di classe di studenti e studentesse all'elitarietà di certe scuole (vedi tabelle 2 e 3 con dati relativi al figli di operai nei licei), Si vede bene, quindi, come la divisione delle classi sia programmaticamente perseguita dallo Stato, 2) le riforme In direzione della parità e della privatizzazione hanno carattere progressivo: dimostrazione ne sia Il fatto che negli ambienti cattolici la legge Rivola sia intesa solo come un primo apprezzato passo verso l’"effettiva parità".

Rivendichiamo il diritto allo studio. Non si tratta, attenzione, di difenderlo: oggi infatti in Italia esso non esiste, Basti pensare al costi dei licei (moltissime, famiglie non possono permettersi di spendere per un figlio che per almeno una decina di anni, dato che sarà obbligato a frequentare l'Università, non produrrà reddito), all'altissimo abbandono scolastico e all'assoluta mancanza di mezzi e strutture nel sud Italia, alle spese per I libri ecc- la scuola non è un negozio di cultura ma un diritto che I lavoratori sono già stati obbligati a pagare tramite tasse e trattenute in busta paga.

Rivendichiamo poi, una scuola che porti ad uno dei più alti valori dei vivere associato: l'elevamento culturale della società. Far passare l'istruzione pubblica come un punto vendita significa snaturarla e relegare gran parte della popolazione giovanile in scuole di "serie b". Scopo ultimo della lotta è avere un istruzione che formi Individui con capacità critiche reali, ma questo è pericoloso per un sistema che si regge sull'ingiustizia.

Gli strumenti per realizzare ciò sono:

1) la creazione di un movimento che unisca studenti e lavoratori; entrambi ormai da tempo rinchiusi in lotte settarie e corporative.

2) la comprensione dell'inserimento della riforma della scuola nel quadro della ristrutturazione del sistema capitalistico con tuffi gli annessi e connessi: Sanità, pensioni, lavoro, ambiente. Questa comprensione e l'elemento fondamentale per produrre un'analisi precisa, globale e capace di spiegare I meccanismi della società e dell'economia di oggi e di portare avanti una efficace lotta sia contro lo scempio della scuola pubblica, sia, più In generale, contro Il sistema capitalistico.

Riteniamo infine che per portare avanti questa lotta e queste rivendicazioni debba avere un ruolo importante l'operato e la pratica politica della sinistra extraparlamentare e rivoluzionaria e, per quanto più in particolare ci riguarda, l'attività di Alternativa Marxista.

 

PER CONTATTI E-MAIL: ALTMARX@YAHOO.COM

 

novembre/dicembre 1999