Collettivo parigino La Bonne Descente, marzo 1997
IL MOVIMENTO DEI SANS-PAPIERS
È chiaro adesso che lo Stato non ha nessuna intenzione di concedere una regolarizzazione sostanziale. Né il governo attuale di destra), né un eventuale nuovo governo (di sinistra). Tutti sono d'accordo per impedire la libera circolazione dei poveri e non sono le farse sulla legge Debré che possono mascherare che oggi (come ieri) il dibattito politico si interroga solo se "ci sia o meno necessità di rafforzare le leggi Pasqua".
Il coordinamento nazionale dei sans papiers, gli individui solidali di questa
lotta e anche i gruppi e collettivi che sviluppano congiuntamente un intervento autonomo
sul fronte di lotta hanno portato avanti la parola d'ordine "documenti per
tutti" che riassume tanto il rifiuto di un trattamento "umanitario"
dei dossier caso per caso, che l'opposizione ad ogni manipolazione politica di tipo
"ci sono i buoni e i cattivi sans papiers".
Questa parola d'ordine,
che è comunque necessario portare avanti, non basta!
Poiché essa
è fuori luogo per ora, dobbiamo trovare obbiettivi concreti che permettono
di ottenere vittorie, certo parziali, però reali; e tanto importanti da permettere
di rilanciare una dinamica di mobilitazione, di incontro, di dibattito....
Proponiamo di cominciare a disturbare la macchina delle espulsioni.
PERCHÉ AIR FRANCE ?
Le compagnie di volo sono pezzi importantissimi del dispositivo di espulsione,
l'imbarco costituisce il momento più concreto della procedura di deportazione
forzata e simultaneamente il momento che tende di più a diventare quotidiano,
banale (pian piano ogni passeggero dovrà abituarsi a viaggiare accanto ad
un paio di espulsi). È il momento più civile, più "sociale"
del percorso Polizia-Giustizia-Campi di Custodia-Espulsione.
Il 23 aprile 1996,
un centinaio di persone hanno occupato i locali di Air France
sugli Champs Elysées.
A partire da maggio, i sindacati di Air France cominciarono a protestare contro
questo schifoso ruolo di partecipazione alle espulsioni, il personale di terra rifiutò
in agosto di partecipare all'organizzazione di un charter di espulsi costringendo
lo Stato ad usare aeri e personale militari.
Sempre in agosto, un charter è
accolto a Bamako per una manifestazione che si conclude in una vera sommossa, con
il saccheggio dell'aeroporto e il pestaggio dei poliziotti di scorta.
A settembre,
un altro charter è accolto da una manifestazione di massa.
A dicembre,
un aereo che volava verso l'Africa è costretto ad atterrare a Marsiglia,
per la solidarietà data dai passeggeri agli espulsi che erano trattenuti con
la forza ed erano stati picchiati all'interno dell'aereo.
A dicembre '96 e gennaio
'97, diversi gruppi di persone tentano molte volte di opporsi all'imbarco forzato
di espulsi all'aeroporto di Roissy.
Il 4 febbraio '97, cinquanta persone a Parigi,
venti a Lione e quaranta a Lille occupano le agenzie commerciali
di Air France.
Infine, il 28 febbraio, all'arrivo a Bamako, un ammutinamento
all'interno di un charter di espulsi si conclude con venti sbirri feriti di cui
uno perde un occhio.
Air France è la compagnia più implicata nella Kollaborazione, si moltiplicano i casi in cui gli espulsi sono legati con il nastro adesivo sulle loro sedie, imbavagliati, cloroformizzati. L'amministratore delegato della compagnia, Christian Blanc (peraltro specializzato nei piani di licenziamenti e membro del P.Socialista) ha recentemente introdotto una novità prestando alla polizia alcuni sbirri del suo servizio di sicurezza per aiutare ad imbarcare con la forza gli espulsi. Per finire, la compagnia Air Charter che ha effettuato la maggiore parte delle deportazioni collettive non è altro che una filiale di Air France.
DELLE POTENZIALITÀ MOLTO REALI
Perché tutti gli attori dei movimenti sociali realizzano che le "forze
politiche" esistenti (obsolete o vendute?) non corrispondono ai loro bisogni
e desideri di agire sul mondo, di trasformarlo o più semplicemente di resistere
puntualmente...
Perché gli ultimi movimenti sociali (CIP, Dicembre '95,
sans papiers...) hanno almeno dimostrato:
Proponiamo una forma di organizzazione agevole reticolare includendo reti già
esistenti, gruppi, collettivi od organizzazioni, giornali e zines, individui non
isolati e gruppi di amici. Una rete in cui ognuno agisce secondo le sue modalità
e i suoi mezzi ma in cui tutti si prestano a far circolare l'informazione sui propri
interventi e su quelli degli altri.
Una rete che si organizzerebbe attorno a
questa proposta (assillare l'Air France) ma che non si limiterebbe per forza a questo
obbiettivo nel futuro.
P.S.: La campagna inizia con una settimana intensiva di azione del 11 al 18 marzo e proseguirà con il ritmo di ognuno finché la compagnia non avrà dato serie garanzie di smettere il suo comportamento schifoso.