MANIFESTIAMO SABATO 22 FEBBRAIO 1997:

CONTRO LE LEGGI DEBRÉ
PER LA REGOLARIZZAZIONE DEI SANS PAPIERS
CONTRO LE IDEE RAZZISTE
E QUELLI CHE LE LEGGITTIMANO

Rete No Pasaran, 16 febbraio 1997.

Non ci comporteremo come Maurice Papon.

“Le persone ebree o non ebree che ospitano ebrei per qualsiasi motivo dovranno fare una dichiarazione speciale al commissariato di polizia (...). Tale dichiarazione dovrà essere fatta entro 24 ore dall’arrivo dell'Ebreo (...)” .
Articolo 5 dell’ordonanza del 10 dicembre 1941 del governo di Vichy relativa al controllo degli ebrei.

“Ogni persona che abbia firmato un certificato di ospitalità e ospitato uno straniero, nel quadro di una visita privata nel senso di questo articolo, deve informare il comune della sua cittadina di residenza della partenza dello straniero accolto (...)”. Articolo primo del progetto di legge Debré sull’immigrazione, novembre 1996.

 DALLA DISOBBEDIENZA CIVILE ALLA SOLIDARIETÀ CON I SANS PAPIERS

Centinaia di persone hanno lanciato un appello alla disobbedienza civile contro la legge Debré. Non sono solo giornalisti, registi, avvocati, ma tutti coloro che dicono che il rifiuto dell’altro e le misure di caccia allo straniero non saranno di nessuna utilità per lottare contro ciò che si chiama comunemente “l’immigrazione clandestina”. Il governo riprende gli argomenti del Front National. Il governo giustifica le leggi descriminatorie che sono, secondo lui, il miglior mezzo per fermare il F.N.
In altri termini, il governo pretende che più saremo contro gli stranieri e meno i razzisti del F.N. saranno minacciosi. Le soluzioni populiste di ogni provenienza conducono inevitabilmente al successo del F.N., come hanno dimostrato le elezioni del fascista Mégret a Vitrolles.

Mentre il candidato di sinistra si vantava di aver attuato le proposte del F.N., più della metà degli elettori ha scelto come cinquanta anni fa di dare fiducia ai detentori dei discorsi più odiosi. Si preferisce sempre l'originale alla copia.

Da vent'anni per farci mandar giù le soluzioni di deregolamentazioni sociali, le esclusioni e la miseria, si lotta contro gli immigrati. Alla crisi economica e sociale, non ci sono risposte nè nazionaliste, nè capitalistiche. Per contrastare il F.N. tocca a noi lottare per far vivere altre alternative politiche e sociali. Precari, disoccupati, esclusi, giovani, lavoratori ..., qualsiasi sia la nostra cittadinanza, occorre organizzarci per ottenere la soddisfazione dei bisogni fondamentali: casa, sanità, pubblica istruzione, divertimenti, trasporti.

Denunciare le leggi Debré, rifiutare la delazione e la costituzione di un schedario delle persone a cui si dà ospitalità, significa affermare il nostro desiderio di accogliere i nostri amici senza chiedere i documenti. Disobbedire a queste leggi non ha niente di criminale: si tratta di reagire in quanto cittadini. Significa anche lottare per la regolarizzazione di tutti i sans papiers, e riprendere l'offensiva per difendere i nostri principi d'ugualianza e di solidarietà. Coloro che credono di poter vivere meglio rifiutando gli altri scavano la loro propria tomba. Le Pen non è ancora al potere però le sue idee ci sono già!


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