Un memorandum della polizia francese, in cui si invitano gli agenti a "rastrellare" immigranti illegali per riempire un volo charter per Tunisia e Mali, ha sollevato una controversia sulle posizioni del governo francese sull'immigrazione. Il giornale di sinistra Liberation ha pubblicato una copia di un breve messaggio mandato a tutte le gendarmerie del dipartimento Val de Marne, alla periferia di Parigi, stampato al computer e non firmato, con dettagli sul volo charter da Orly, e recante codici che indicano che il messaggio era stato mandato dal quartier generale della gendarmeria locale del sobborgo est-parigino di Creteil. Nel messaggio si chiede a tutte le unità di cercare con particolare attenzione immigranti illegali di nazionalità tunisina o malese. Secondo le leggi francesi, è illegale controllare lidentità in base alla razza; è possibile solo per persone somiglianti a sospetti criminali. Ma simili controlli sono comuni, specie nella Metro, e gli agenti si giustificano dicendo di aver ricevuto lamentele circa borseggiatori dall'aspetto tipico di immigrati. Alcuni agenti confermano lautenticità del documento, annullato dopo essere finito nelle mani dei media. Fu Edith Cresson, primo ministro socialista nel 91/92, a proporre l'idea dei charter da rimpatrio, scatenando proteste di gruppi antirazzisti e di difesa dei diritti umani; da allora i governi conservatori hanno continuato ad usare tali voli; da quando Debre, gaullista, è ministro degli interni, dopo l'elezione di Chirac, sono stati espulsi più di 1000 immigrati al mese, con la giustificazione "governativa" che questi sono spesso coinvolti in crimini o comunque aggravano la disoccupazione. Giustificazione per l'uso dei charter è che così si evita agli utenti dei terminal di assistere alle scene di isterismo e violenza di coloro che si oppongono al rimpatrio.